Dt 12, 29 – 13, 1; Sal 96 (97); Rm 1, 18-25; Mt 12, 15b-28
Mosè disse: «Quando il Signore, tuo Dio, avrà distrutto davanti a te le nazioni di cui tu stai per prendere possesso, quando le avrai conquistate e ti sarai stanziato nella loro terra, guàrdati bene dal lasciarti ingannare seguendo il loro esempio, dopo che saranno state distrutte davanti a te, e dal cercare i loro dèi, dicendo: “Come servivano i loro dèi queste nazioni? Voglio fare così anch’io”. (Dt 12, 29-30)
Le parole di Mosè mettono in guardia dal rischio che sperimenta chiunque: non basta che il Signore abbia operato nella propria vita, non è sufficiente avere sperimentato la bellezza dell’alleanza con lui, perché la tentazione di ridursi come chi gli si oppone è sempre attiva e allettante. In questo caso, quello è il ruolo che interpretano le nazioni nemiche di Israele, che seguono altri dèi. Queste parole mettono in discussione chiunque: siamo realmente in grado di vivere secondo la misura del dono ricevuto?
Preghiamo
Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono.
dal Salmo 96 (97)

