Almanacco liturgico Il Santo del giorno Il Vangelo di oggi Agenda dell'Arcivescovo
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Mercoledì della V settimana di Quaresima

9 Aprile 2025

ALL’INGRESSO
Abbiamo peccato, Signore:
perdona le nostre colpe e salvaci.
Tu che hai guidato Noè sulle onde del diluvio, ascoltaci.
Tu che hai richiamato Giona dal profondo del mare, liberaci.
O Cristo Figlio di Dio,
che hai teso la tua mano a Pietro che affondava,
vieni in nostro aiuto perché la festa prossima
ci trovi tutti innocenti, tutti riscattati.

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
Concedi, o Dio misericordioso, che in questi giorni di conversione, riconoscendo i nostri peccati e dimenticando ogni torto subìto, accorriamo con fiducia al tuo perdono.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

GENESI 48, 1. 8-21
Lettura del libro della Genesi

In quei giorni. Fu riferito a Giuseppe: «Ecco, tuo padre è malato!». Allora egli prese con sé i due figli Manasse ed Èfraim. Israele vide i figli di Giuseppe e disse: «Chi sono questi?». Giuseppe disse al padre: «Sono i figli che Dio mi ha dato qui». Riprese: «Portameli, perché io li benedica!». Gli occhi d’Israele erano offuscati dalla vecchiaia: non poteva più distinguere. Giuseppe li avvicinò a lui, che li baciò e li abbracciò. Israele disse a Giuseppe: «Io non pensavo più di vedere il tuo volto; ma ecco, Dio mi ha concesso di vedere anche la tua prole!». Allora Giuseppe li ritirò dalle sue ginocchia e si prostrò con la faccia a terra. Li prese tutti e due, Èfraim con la sua destra, alla sinistra d’Israele, e Manasse con la sua sinistra, alla destra d’Israele, e li avvicinò a lui. Ma Israele stese la mano destra e la pose sul capo di Èfraim, che pure era il più giovane, e la sua sinistra sul capo di Manasse, incrociando le braccia, benché Manasse fosse il primogenito. E così benedisse Giuseppe: «Il Dio, alla cui presenza hanno camminato i miei padri, Abramo e Isacco, il Dio che è stato il mio pastore da quando esisto fino ad oggi, l’angelo che mi ha liberato da ogni male, benedica questi ragazzi! Sia ricordato in essi il mio nome e il nome dei miei padri, Abramo e Isacco, e si moltiplichino in gran numero in mezzo alla terra!». Giuseppe notò che il padre aveva posato la destra sul capo di Èfraim e ciò gli spiacque. Prese dunque la mano del padre per toglierla dal capo di Èfraim e porla sul capo di Manasse. Disse al padre: «Non così, padre mio: è questo il primogenito, posa la destra sul suo capo!». Ma il padre rifiutò e disse: «Lo so, figlio mio, lo so: anch’egli diventerà un popolo, anch’egli sarà grande, ma il suo fratello minore sarà più grande di lui, e la sua discendenza diventerà una moltitudine di nazioni». E li benedisse in quel giorno: «Di te si servirà Israele per benedire, dicendo: “Dio ti renda come Èfraim e come Manasse!”». Così pose Èfraim prima di Manasse. Quindi Israele disse a Giuseppe: «Ecco, io sto per morire, ma Dio sarà con voi e vi farà tornare alla terra dei vostri padri».

SALMO Sal 118 (119), 137-144

La tua promessa, Signore, è luce ai miei passi.

Tu sei giusto, Signore,
e retto nei tuoi giudizi.
Con giustizia hai promulgato i tuoi insegnamenti
e con grande fedeltà. R

Uno zelo ardente mi consuma,
perché i miei avversari dimenticano le tue parole.
Limpida e pura è la tua promessa
e il tuo servo la ama. R

Io sono piccolo e disprezzato:
non dimentico i tuoi precetti.
La tua giustizia è giustizia eterna
e la tua legge è verità. R

Angoscia e affanno mi hanno colto:
i tuoi comandi sono la mia delizia.
Giustizia eterna sono i tuoi insegnamenti:
fammi comprendere e avrò la vita. R

PROVERBI 30, 1a. 24-33
Lettura del libro dei Proverbi

Detti di Agur, figlio di Iakè, da Massa. Quattro esseri sono fra le cose più piccole della terra, eppure sono più saggi dei saggi: le formiche sono un popolo senza forza, eppure si provvedono il cibo durante l’estate; gli iràci sono un popolo imbelle, eppure hanno la tana sulle rupi; le cavallette non hanno un re, eppure marciano tutte ben schierate; la lucertola si può prendere con le mani, eppure penetra anche nei palazzi dei re. Tre cose hanno un portamento magnifico, anzi quattro hanno un’andatura maestosa: il leone, il più forte degli animali, che non indietreggia davanti a nessuno; il gallo pettoruto e il caprone e un re alla testa del suo popolo. Se stoltamente ti sei esaltato e se poi hai riflettuto, mettiti una mano sulla bocca, poiché, sbattendo il latte ne esce la panna, premendo il naso ne esce il sangue e spremendo la collera ne esce la lite.

VANGELO Lc 18, 31-34
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca

In quel tempo. Il Signore Gesù prese con sé i Dodici e disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e si compirà tutto ciò che fu scritto dai profeti riguardo al Figlio dell’uomo: verrà infatti consegnato ai pagani, verrà deriso e insultato, lo copriranno di sputi e, dopo averlo flagellato, lo uccideranno e il terzo giorno risorgerà». Ma quelli non compresero nulla di tutto questo; quel parlare restava oscuro per loro e non capivano ciò che egli aveva detto.

DOPO IL VANGELO  
Il Signore si ricordò della parola santa,
data al suo servo Abramo.
Guidò a libertà il suo popolo nell’esultanza,
i suoi eletti con canti di gioia.

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
Per questo tempo di penitenza, e più ancora per la tua bontà paterna, illumina, o Dio, i cuori dei tuoi fedeli; tu che ci infondi la volontà di adorarti, ascolta benigno la nostra umile e fiduciosa preghiera.
Per Cristo nostro Signore. Amen

SUI DONI
O Dio, creatore e Signore di tutto, ti presentiamo queste offerte che tu stesso generosamente ci elargisci; i doni, che sostengono la nostra vita terrena, diventino ora per tua misericordia nutrimento di vita eterna.
Per Cristo nostro Signore. Amen

PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Ogni anno, donando ai credenti la gioia di partecipare con cuore purificato ai misteri della Pasqua di Cristo, tu li incoraggi nella tua lode e nel servizio dei fratelli; e nei sacramenti della loro rinascita li riconduci alla pienezza della vita di figli.
Per questi benefici della tua misericordia, con gli angeli e con i santi a te eleviamo esultando l’inno della tua gloria: Santo…

ALLO SPEZZARE DEL PANE
Ascolta, Signore, la voce dei tuoi servi,
dimentica la nostra iniquità,
non ricordare il nostro peccato.

ALLA COMUNIONE  
Signore, non disperdere il tuo popolo,
tua eredità che hai redento per tua misericordia.
Ti lodiamo, Signore, perché sei buono
e hai dato la vita a salvezza di tutti.

DOPO LA COMUNIONE
Il pane di vita che abbiamo ricevuto ci santifichi, o Dio onnipotente, e sia per noi segno della tua grazia e causa della nostra salvezza.
Per Cristo nostro Signore. Amen