Almanacco liturgico Il Santo del giorno Il Vangelo di oggi Agenda dell'Arcivescovo
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Mercoledì della Settimana Autentica

16 Aprile 2025

ALL’INGRESSO  
Cristo si è caricato dei nostri mali,
ha preso su di sé le nostre colpe.
Ci hai riscattato con il tuo Sangue, o Signore;
uomini di ogni razza e di ogni lingua,
di ogni tribù e nazione.

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
O Dio, che nella morte in croce del tuo Figlio ci liberi dal potere del Maligno, concedi ai tuoi fedeli di partecipare alla gloria di Cristo risorto.
Per lui, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

GIOBBE 42, 10-17
Lettura del libro di Giobbe

In quei giorni. Il Signore ristabilì la sorte di Giobbe, dopo che egli ebbe pregato per i suoi amici. Infatti il Signore raddoppiò quanto Giobbe aveva posseduto. Tutti i suoi fratelli, le sue sorelle e i suoi conoscenti di prima vennero a trovarlo; banchettarono con lui in casa sua, condivisero il suo dolore e lo consolarono di tutto il male che il Signore aveva mandato su di lui, e ognuno gli regalò una somma di denaro e un anello d’oro. Il Signore benedisse il futuro di Giobbe più del suo passato. Così possedette quattordicimila pecore e seimila cammelli, mille paia di buoi e mille asine. Ebbe anche sette figli e tre figlie. Alla prima mise nome Colomba, alla seconda Cassia e alla terza Argentea. In tutta la terra non si trovarono donne così belle come le figlie di Giobbe e il loro padre le mise a parte dell’eredità insieme con i loro fratelli. Dopo tutto questo, Giobbe visse ancora centoquarant’anni e vide figli e nipoti per quattro generazioni. Poi Giobbe morì, vecchio e sazio di giorni.

SALMO Sal 118 (119), 169-176

Dammi vita, Signore, e osserverò la tua parola.

Giunga il mio grido davanti a te, Signore,
fammi comprendere secondo la tua parola.
Venga davanti a te la mia supplica,
liberami secondo la tua promessa. R

Sgorghi dalle mie labbra la tua lode,
perché mi insegni i tuoi decreti.
La mia lingua canti la tua promessa,
perché tutti i tuoi comandi sono giustizia. R

Mi venga in aiuto la tua mano,
perché ho scelto i tuoi precetti.
Desidero la tua salvezza, Signore,
e la tua legge è la mia delizia. R

Che io possa vivere e darti lode:
mi aiutino i tuoi giudizi.
Mi sono perso come pecora smarrita;
cerca il tuo servo: non ho dimenticato i tuoi comandi. R

TOBIA 7, 1a-b. 13 – 8, 8
Lettura del libro di Tobia

In quei giorni. Quando fu entrato in Ecbàtana, Tobia disse: «Fratello Azaria, conducimi diritto dal nostro fratello Raguele». Egli lo condusse alla casa di Raguele, che trovarono seduto presso la porta del cortile. Raguele chiamò sua figlia Sara e, quando venne, la prese per mano e l’affidò a Tobia con queste parole: «Prendila; secondo la legge e il decreto scritto nel libro di Mosè lei ti viene concessa in moglie. Tienila e, sana e salva, conducila da tuo padre. Il Dio del cielo vi conceda un buon viaggio e pace». Chiamò poi la madre di lei e le disse di portare un foglio e stese l’atto di matrimonio, secondo il quale concedeva in moglie a Tobia la propria figlia, in base al decreto della legge di Mosè. Dopo di ciò cominciarono a mangiare e a bere. Poi Raguele chiamò sua moglie Edna e le disse: «Sorella mia, prepara l’altra camera e conducila dentro». Quella andò a preparare il letto della camera, come le aveva ordinato, e vi condusse la figlia. Pianse per lei, poi si asciugò le lacrime e le disse: «Coraggio, figlia, il Signore del cielo cambi in gioia il tuo dolore. Coraggio, figlia!». E uscì. Quando ebbero finito di mangiare e di bere, decisero di andare a dormire. Accompagnarono il giovane e lo introdussero nella camera da letto. Tobia allora si ricordò delle parole di Raffaele: prese dal suo sacco il fegato e il cuore del pesce e li pose sulla brace dell’incenso. L’odore del pesce respinse il demonio, che fuggì verso le regioni dell’alto Egitto. Raffaele vi si recò all’istante e in quel luogo lo incatenò e lo mise in ceppi. Gli altri intanto erano usciti e avevano chiuso la porta della camera. Tobia si alzò dal letto e disse a Sara: «Sorella, àlzati! Preghiamo e domandiamo al Signore nostro che ci dia grazia e salvezza». Lei si alzò e si misero a pregare e a chiedere che venisse su di loro la salvezza, dicendo: «Benedetto sei tu, Dio dei nostri padri, e benedetto per tutte le generazioni è il tuo nome! Ti benedicano i cieli e tutte le creature per tutti i secoli! Tu hai creato Adamo e hai creato Eva sua moglie, perché gli fosse di aiuto e di sostegno. Da loro due nacque tutto il genere umano. Tu hai detto: “Non è cosa buona che l’uomo resti solo; facciamogli un aiuto simile a lui”. Ora non per lussuria io prendo questa mia parente, ma con animo retto. Dégnati di avere misericordia di me e di lei e di farci giungere insieme alla vecchiaia». E dissero insieme: «Amen, Amen!».

VANGELO Mt 26, 14-16
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo

In quel tempo. Uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnarlo.

DOPO IL VANGELO  
Fratelli, seguiamo il cammino di Cristo
che conduce a salvezza.
Egli morì per noi, lasciando un esempio.
Sulla croce portò nel suo corpo i nostri peccati
perché, morendo alla colpa,
risorgessimo alla vita di grazia.

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
Accogli, o Padre, le nostre preghiere: confortaci nella sofferenza che ci affligge e liberaci dai nostri peccati per la passione del Figlio tuo e Salvatore nostro Gesù Cristo, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen

SUI DONI
Accetta, o Dio eterno, la nostra offerta e donaci di rivivere nella verità del nostro mondo interiore il mistero della passione che in questa celebrazione rinnoviamo.
Per Cristo nostro Signore. Amen

PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Nella passione redentrice del tuo Figlio tu rinnovi l’universo e doni all’uomo il vero senso della tua gloria; nella potenza misteriosa della croce tu giudichi il mondo e fai risplendere il potere regale di Cristo crocifisso.
Per questo disegno di ineffabile misericordia, con gli angeli e con i santi eleviamo a te con gioia l’inno di lode: Santo…

ALLO SPEZZARE DEL PANE
Non chiudere la tua porta, anche se ho fatto tardi.
Non chiudere la tua porta: sono venuto a bussare.
A chi ti cerca nel pianto apri, Signore pietoso.
Accoglimi al tuo convito, donami il pane del regno.

ALLA COMUNIONE
Gli occhi del Signore non abbandonano chi lo ama
E chi spera nella sua bontà.
Egli ascolta il lamento del prigioniero;
per il mistero della sua morte
dona libertà e vita.

DOPO LA COMUNIONE
Concedi a noi di credere, o Dio onnipotente, che la morte del Figlio tuo, celebrata in questi misteri,
ci rende partecipi della tua stessa vita senza fine.
Per Cristo nostro Signore. Amen