Almanacco liturgico Il Santo del giorno Il Vangelo di oggi Agenda dell'Arcivescovo
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Venerdì della III settimana di Avvento

e Liturgia vigiliare vespertina e messa della vigilia della solennità dell'ordinazione di sant'Ambrogio

5 Dicembre 2025

ALL’INGRESSO
Siamo pazienti, fratelli, fino al ritorno del Signore.
Rinfranchiamo i nostri cuori:
l’avvento di Cristo è vicino,
il giudice divino è alle porte.

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
O Cristo, onnipotente Figlio di Dio, nel giorno del tuo natale vieni a salvare il popolo che ti attende e liberaci con la tua misericordia dalle incertezze e dai timori della vita presente, tu, nostro Signore e nostro Dio, che vivi e regni con il Padre, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

EZECHIELE 13, 1-10
Lettura del profeta Ezechiele

In quei giorni. Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, profetizza contro i profeti d’Israele, profetizza e di’ a coloro che profetizzano secondo i propri desideri: Udite la parola del Signore: Così dice il Signore Dio: Guai ai profeti stolti, che seguono il loro spirito senza avere avuto visioni. Come volpi fra le macerie, tali sono i tuoi profeti, Israele. Voi non siete saliti sulle brecce e non avete costruito alcun baluardo in difesa della casa d’Israele, perché potessero resistere al combattimento nel giorno del Signore. Hanno avuto visioni false, vaticini menzogneri coloro che dicono: “Oracolo del Signore”, mentre il Signore non li ha inviati. Eppure confidano che si avveri la loro parola! Non avete forse avuto una falsa visione e preannunciato vaticini bugiardi, quando dite: “Oracolo del Signore”, mentre io non vi ho parlato? Pertanto dice il Signore Dio: Poiché voi avete detto il falso e avuto visioni bugiarde, eccomi dunque contro di voi, oracolo del Signore Dio. La mia mano sarà sopra i profeti dalle false visioni e dai vaticini bugiardi; non faranno parte dell’assemblea del mio popolo, non saranno scritti nel libro della casa d’Israele e non entreranno nella terra d’Israele, e saprete che io sono il Signore Dio. Ingannano infatti il mio popolo dicendo: “Pace!”, e la pace non c’è; mentre il popolo costruisce un muro, ecco, essi lo intonacano di fango».

SALMO Sal 5

Guidami, Signore, nella tua giustizia.

Sii attento alla voce del mio grido,
o mio re e mio Dio,
perché a te, Signore, rivolgo la mia preghiera.
Al mattino ascolta la mia voce;
al mattino ti espongo la mia richiesta
e resto in attesa. R

Tu non sei un Dio che gode del male,
non è tuo ospite il malvagio;
gli stolti non resistono al tuo sguardo.
Tu hai in odio tutti i malfattori,
tu distruggi chi dice menzogne. R

Io, invece, per il tuo grande amore,
entro nella tua casa;
mi prostro verso il tuo tempio santo
nel tuo timore.
Guidami, Signore, nella tua giustizia;
spiana davanti a me la tua strada. R

PROFETI Sof 3, 9-13
Lettura del profeta Sofonia

Così dice il Signore Dio: «Allora io darò ai popoli un labbro puro, perché invochino tutti il nome del Signore e lo servano tutti sotto lo stesso giogo. Da oltre i fiumi di Etiopia coloro che mi pregano, tutti quelli che ho disperso, mi porteranno offerte. In quel giorno non avrai vergogna di tutti i misfatti commessi contro di me, perché allora allontanerò da te tutti i superbi gaudenti, e tu cesserai di inorgoglirti sopra il mio santo monte. Lascerò in mezzo a te un popolo umile e povero. Confiderà nel nome del Signore il resto d’Israele. Non commetteranno più iniquità e non proferiranno menzogna; non si troverà più nella loro bocca una lingua fraudolenta. Potranno pascolare e riposare senza che alcuno li molesti».

VANGELO Mt 17, 10-13
Lettura del Vangelo secondo Matteo

In quel tempo. I discepoli domandarono al Signore Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?». Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.

DOPO IL VANGELO  
Come l’erba sono i giorni dell’uomo,
come il fiore del campo, così egli fiorisce.
Ma la grazia del Signore è da sempre,
dura in eterno per quanti lo temono.

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
Risveglia, o Dio, i nostri cuori perché si spiani la strada al Figlio tuo che viene e fa’ che, rinnovàti dalla sua venuta, ti possiamo degnamente servire.
Per lui che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen

SUI DONI
Benedici, o Dio, le nostre offerte e ridonale a nutrimento della tua Chiesa, perché ottenga il tuo perdono e sia ricolma di grazia.
Per Cristo nostro Signore. Amen

PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, renderti grazie, Padre onnipotente, mentre viviamo nella gioia i giorni di avvento in attesa del Figlio tuo. Tu lo mandi nel mondo con indicibile amore fatto uno di noi. La sconfitta di Adamo ci ha trascinato alla morte, la vittoria di Cristo ci fa risalire alla vita. Per questo mistero di grazia, uniti ai cori degli angeli e dei santi, insieme cantiamo l’inno della tua lode: Santo…

ALLO SPEZZARE DEL PANE  
Lieti aspettiamo la tua venuta: vieni, Gesù Signore!
Tu che esisti da prima dei tempi
ti sei degnato di farti mortale con noi.

ALLA COMUNIONE  
Attendiamo che ti riveli nella tua gloria,
Gesù salvatore.
Conservaci senza peccato per il giorno della tua venuta.

DOPO LA COMUNIONE
Fa’, o Dio, che, celebrato il mistero della morte e della risurrezione di Cristo, ci teniamo lontani dai desideri della carne, in attesa del suo ritorno, per ottenere la salvezza eterna nel giorno della sua gloria di giudice e Signore.
Per lui che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen

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LITURGIA VIGILIARE VESPERTINA della solennità dell’ordinazione di sant’Ambrogio

LETTURA VIGILIARE
Vita di sant’Ambrogio, vescovo e dottore della Chiesa

Ambrogio nacque da famiglia romana a Trèviri nelle Gallie, città allora residenza imperiale, dove il padre esercitava le alte funzioni di prefetto del pretorio. Terminati a Roma gli studi, ricevette dal prefetto Probo l’incarico di recarsi a Milano come governatore della provincia di Liguria ed Emilia. Proprio in quel tempo morì il vescovo ariano Aussenzio e tra il popolo cristiano si accese una violenta discordia in merito alla scelta del successore. Ambrogio si recò allora – com’era dovere della sua carica – alla chiesa, per sedare il tumulto: qui parlò a lungo e con grande capacità persuasiva della pace e del bene comune. L’impressione sui presenti fu enorme. Si dice che a quel punto improvvisamente risuonò nell’assemblea l’esclamazione di un fanciullo «Ambrogio vescovo!», e che tutto il popolo si unì a quella voce e acclamò concorde «Ambrogio vescovo!», designando in tal modo con scelta unanime il governatore quale proprio pastore. Di fronte al rifiuto e alla resistenza di Ambrogio, il desiderio ardente del popolo fu sottoposto all’imperatore Valentiniano, che si mostrò ben contento che il vescovo fosse stato scelto tra i magistrati da lui nominati. Lietissimo fu pure il prefetto Probo che, quasi profetizzando, aveva detto ad Ambrogio al momento della partenza: «Va’, e comportati non come giudice, ma come vescovo». Coincidendo pertanto la volontà dell’imperatore col desiderio del popolo, Ambrogio venne battezzato (era infatti solo catecumeno), e iniziato nei giorni successivi al sacro ministero. Otto giorni dopo il battesimo, precisamente il 7 dicembre dell’anno 374, ricevette l’ordinazione episcopale. Divenuto vescovo, fu suo impegno difendere con coraggio la libertà della Chiesa e la dottrina della fede, richiamando alla verità molti eretici; fra questi generò a Gesù Cristo mediante il battesimo sant’Agostino, il grande dottore della Chiesa. Sollecito del bene di tutte le Chiese, sapeva intervenire nella comunione cristiana con grande energia e costanza. Fu instancabile nell’adempiere i doveri del ministero pastorale, tanto che, dopo la sua morte, nell’amministrazione dei Misteri dell’iniziazione cristiana cinque vescovi riuscirono a stento a supplirlo. Amò intensamente i poveri e i prigionieri, per i quali donò tutto l’oro e l’argento che possedeva. Quando fu eletto vescovo, assegnò alla sua Chiesa anche i propri vasti possedimenti fondiari in Sicilia e in Africa – destinandone il solo usufrutto alla sorella Marcellina – in modo da non serbare per sé cosa alcuna che potesse dire sua. Così, come un soldato privo di impedimenti e pronto a combattere, si mise al seguito di Cristo Signore che «da ricco che era, si è fatto povero per noi, perché diventassimo ricchi per mezzo della sua povertà». Godeva con coloro che erano nella gioia, piangeva con chi era afflitto. Ogni volta che qualcuno gli confessava i propri peccati per riceverne la penitenza, compartecipava a tal punto al dolore del penitente da versare con lui lacrime di pentimento: si considerava infatti peccatore tra i peccatori. Dopo essersi recato per due volte nelle Gallie presso l’usurpatore Massimo, responsabile dell’uccisione dell’imperatore Graziano, Ambrogio ruppe irrevocabilmente la comunione con lui e con quanti si erano resi responsabili, insieme a Massimo, della morte a Treviri dell’eretico Priscilliano. Ma il presule milanese, in seguito alla strage di Tessalonica, non dubitò di escludere dalla partecipazione ai divini Misteri anche il grande imperatore Teodosio, da lui peraltro profondamente stimato, finché questi non ebbe umilmente eseguita la penitenza impostagli a causa di quella efferata repressione. Il vescovo di Milano ha lasciato alla sua Chiesa splendidi edifici di culto e all’intera comunione cristiana scritti dogmatici e omiletici, considerati in Oriente come in Occidente testimonianza della fede dell’antica Chiesa indivisa. Logorato dalle grandi fatiche e dall’intensa cura della Chiesa di Dio, al termine della sua ultima Quaresima cadde ammalato. Quando era ormai prossimo alla morte, pregava nel suo letto con le braccia aperte in forma di croce; Onorato, vescovo di Vercelli, mosso da un impulso divino, accorse al suo capezzale portandogli il Corpo del Signore. Ambrogio si comunicò e subito dopo consegnò la propria anima a Dio: era il Sabato Santo, 4 aprile, dell’anno 397, prima dell’alba.

SALMELLO Sal 88 (89), 20b-c. 22a. 23
L «Ho portato aiuto a un prode,
ho esaltato un eletto tra il mio popolo:
la mia mano è il suo sostegno».
L «Su di lui non trionferà il nemico,
né l’opprimerà l’uomo perverso:
la mia mano è il suo sostegno».

ORAZIONE  
O Dio creatore del mondo, che hai consacrato questo giorno con l’elezione episcopale di sant’Ambrogio, concedi al tuo popolo che ne celebra devotamente la beata memoria di ottenere, per sua intercessione, il soccorso del tuo paterno amore.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

EPISTOLA Eb 5, 1-6
Lettera agli Ebrei

Fratelli, ogni sommo sacerdote è scelto fra gli uomini e per gli uomini viene costituito tale nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati. Egli è in grado di sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore, essendo anche lui rivestito di debolezza. A causa di questa egli deve offrire sacrifici per i peccati anche per se stesso, come fa per il popolo. Nessuno attribuisce a se stesso questo onore, se non chi è chiamato da Dio, come Aronne. Nello stesso modo Cristo non attribuì a se stesso la gloria di sommo sacerdote, ma colui che gli disse: «Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato», gliela conferì come è detto in un altro passo: «Tu sei sacerdote per sempre, secondo l’ordine di Melchìsedek».

VANGELO Gv 6, 14-21
Lettura del Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo. La gente, visto il segno che il Signore Gesù aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo. Venuta intanto la sera, i suoi discepoli scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafàrnao. Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato, perché soffiava un forte vento. Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Sono io, non abbiate paura!». Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti.

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MESSA NELLA VIGILIA

ALL’INGRESSO  
Il Signore ti ha scelto per suo sommo sacerdote,
ti ha aperto i suoi tesori
e ti ha colmato di ogni benedizione.

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
O Dio, creatore del mondo, che hai consacrato questo giorno con l’elezione episcopale di sant’Ambrogio, concedi al tuo popolo che ne celebra devotamente la beata memoria di ottenere, per sua intercessione, il soccorso del tuo paterno amore. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

LETTURA e SALMELLO (o SALMO) come nella Liturgia vigiliare vespertina, oppure SALMO della Messa nel giorno
EPISTOLA, CANTO AL VANGELO e VANGELO come nella Liturgia vigiliare vespertina, p. 48.

DOPO IL VANGELO
Atteniamoci fermamente alla fede come alla rotta sicura,
perché le tempeste del mondo non ci rendano naufraghi.
Vasto e spazioso è il mare, ma non ci impaura:
tu, o Signore, hai stabilito la tua Chiesa sicura sulle acque, per sempre.

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
Concedi, o Dio, a questa tua Chiesa, al suo vescovo e a tutti i fratelli che vogliono seguire l’esempio di sant’Ambrogio di arrivare insieme al possesso del regno dei cieli. Amen

SUI DONI
O Padre misericordioso, il sacrificio che ti offriamo nella festa di sant’Ambrogio ci liberi dai nostri peccati e ci renda degni dei tuoi doni.
Per Cristo nostro Signore. Amen

PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo Signore nostro. A questa tua Chiesa, che inizia a celebrare con rito festivo la memoria di sant’Ambrogio, tu doni che possa trarre nuovo vigore dall’esempio della sua vita generosa e nuovi tesori di sapienza dai suoi mirabili insegnamenti, mentre la sua continua preghiera, che a te sale gradita, ci assicura protezione perenne. Con questo tuo grande servo e nostro massimo patrono, uniti agli angeli e ai santi, esultando cantiamo la tua gloria: Santo…

ALLO SPEZZARE DEL PANE
Ora come un figlio, puoi chiamare Dio con il nome di Padre,
ed è grazia mirabile.
Dica ogni credente: «Padre nostro».

ALLA COMUNIONE
Il Corpo di Cristo è vero cibo di vita,
chi se ne nutre con fede risorgerà dalla morte
e sarà in eterno beato.

DOPO LA COMUNIONE
Nutrìti del pane disceso dal cielo e divenuti un solo corpo, ti chiediamo umilmente, o Dio, di essere uniti per sempre a Cristo Signore,  nostro modello e nostro capo, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen