ALL’INGRESSO
Quanto sono grandi, Signore,
le tue opere!
Tutto hai fatto con sapienza,
la terra è piena delle tue creature.
Benedici il Signore, anima mia,
Signore, mio Dio, quanto sei grande!
ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
O Dio, che rendi la Chiesa madre sempre feconda di nuovi figli, aiutala a crescere con la tua grazia nella professione di una fede limpida, nel coraggio di respingere il male, nell’onore di servirti con viva dedizione, sicura della tua protezione perenne. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
LETTURA Es 5, 1-9. 19 – 6, 1
Lettura del libro dell’Esodo
In quei giorni. Mosè e Aronne vennero dal faraone e gli annunciarono: «Così dice il Signore, il Dio d’Israele: “Lascia partire il mio popolo, perché mi celebri una festa nel deserto!”». Il faraone rispose: «Chi è il Signore, perché io debba ascoltare la sua voce e lasciare partire Israele? Non conosco il Signore e non lascerò certo partire Israele!». Ripresero: «Il Dio degli Ebrei ci è venuto incontro. Ci sia dunque concesso di partire per un cammino di tre giorni nel deserto e offrire un sacrificio al Signore, nostro Dio, perché non ci colpisca di peste o di spada!». Il re d’Egitto disse loro: «Mosè e Aronne, perché distogliete il popolo dai suoi lavori? Tornate ai vostri lavori forzati!». Il faraone disse: «Ecco, ora che il popolo è numeroso nel paese, voi vorreste far loro interrompere i lavori forzati?». In quel giorno il faraone diede questi ordini ai sovrintendenti del popolo e agli scribi: «Non darete più la paglia al popolo per fabbricare i mattoni, come facevate prima. Andranno a cercarsi da sé la paglia. Però voi dovete esigere il numero di mattoni che facevano finora, senza ridurlo. Sono fannulloni; per questo protestano: “Vogliamo partire, dobbiamo sacrificare al nostro Dio!”. Pesi dunque la schiavitù su questi uomini e lavorino; non diano retta a parole false!». Gli scribi degli Israeliti si videro in difficoltà, sentendosi dire: «Non diminuirete affatto il numero giornaliero dei mattoni». Usciti dalla presenza del faraone, quando incontrarono Mosè e Aronne che stavano ad aspettarli, dissero loro: «Il Signore guardi a voi e giudichi, perché ci avete resi odiosi agli occhi del faraone e agli occhi dei suoi ministri, mettendo loro in mano la spada per ucciderci!». Allora Mosè si rivolse al Signore e disse: «Signore, perché hai maltrattato questo popolo? Perché dunque mi hai inviato? Da quando sono venuto dal faraone per parlargli in tuo nome, egli ha fatto del male a questo popolo, e tu non hai affatto liberato il tuo popolo!». Il Signore disse a Mosè: «Ora vedrai quello che sto per fare al faraone: con mano potente li lascerà andare, anzi con mano potente li scaccerà dalla sua terra!».
SALMO Sal 113A-113B (114-115)
Trema, o terra, davanti al Signore.
Quando Israele uscì dall’Egitto,
la casa di Giacobbe da un popolo barbaro,
Giuda divenne il suo santuario,
Israele il suo dominio. R
Non a noi, Signore, non a noi,
ma al tuo nome da’ gloria,
per il tuo amore, per la tua fedeltà. R
Perché le genti dovrebbero dire:
«Dov’è il loro Dio?».
Il nostro Dio è nei cieli:
tutto ciò che vuole, egli lo compie. R
Il Signore si ricorda di noi, ci benedice:
benedice la casa d’Israele,
benedice la casa di Aronne.
Benedice quelli che temono il Signore,
i piccoli e i grandi. R
VANGELO Lc 5, 1-6
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, il Signore Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano.
DOPO IL VANGELO
«Quando mostrerò la mia santità in voi
– dice il Signore –
vi radunerò tra le genti
e vi darò un cuore nuovo».
A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
O Dio, Padre nostro, che ci vedi tra le insidie del mondo e sai che la nostra fragilità non può reggere a lungo, donaci la salute fisica e la serenità dello spirito, e, se per le nostre colpe qualche male ci affligge, aiutaci a sopportarlo.
Per Cristo nostro Signore. Amen
SUI DONI
O Dio, eterno e santo, che hai superato la varietà e l’esteriorità degli antichi riti nella perfezione dell’unico sacrificio redentore, accogli l’offerta della tua famiglia come hai gradito un tempo i doni di Abele, e per la tua azione santificante fa’ che ritorni a nostra salvezza quanto presentiamo a gloria del tuo nome.
Per Cristo nostro Signore. Amen
PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta renderti grazie e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode, Dio onnipotente ed eterno.
Tu hai creato il mondo nella varietà dei suoi elementi, hai disposto l’avvicendarsi dei tempi e delle stagioni e all’uomo, fatto a tua immagine, hai affidato le meraviglie dell’universo perché, fedele interprete dei tuoi disegni, esercitasse il dominio su ogni creatura e nelle tue opere glorificasse te, creatore e Padre, per Cristo Signore nostro.
In lui il cielo e la terra, gli angeli e i santi cantano con voce unanime la tua gloria: Santo…
ALLO SPEZZARE DEL PANE
Quanto è grande, Signore Dio nostro,
il tuo nome su tutta la terra!
ALLA COMUNIONE
«Chi mangia la mia Carne
e beve il mio Sangue
rimane in me e io in lui»
– dice il Signore –.
DOPO LA COMUNIONE
Il pane celeste di cui ci siamo nutriti a questo altare ci liberi, o Dio, da ogni male che insidia il nostro cuore e la nostra vita; e nessuna avversità riesca più a dominarci ora che siamo stati rinvigoriti dai tuoi divini misteri.
Per Cristo nostro Signore. Amen
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LITURGIA VIGILIARE VESPERTINA DELLA NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA
Solennità
ALL’INGRESSO
Giovanni sarà grande davanti al Signore,
sarà pieno di Spirito Santo
fin dal grembo di sua madre,
e per la sua nascita molti gioiranno.
LETTURA VIGILIARE At 13, 14b-33
Lettura degli Atti degli Apostoli
In quei giorni. Paolo e i suoi compagni arrivarono ad Antiòchia in Pisìdia e, entrati nella sinagoga nel giorno di sabato, sedettero. Dopo la lettura della Legge e dei Profeti, i capi della sinagoga mandarono a dire loro: «Fratelli, se avete qualche parola di esortazione per il popolo, parlate!». Si alzò Paolo e, fatto cenno con la mano, disse: «Uomini d’Israele e voi timorati di Dio, ascoltate. Il Dio di questo popolo d’Israele scelse i nostri padri e rialzò il popolo durante il suo esilio in terra d’Egitto, e con braccio potente li condusse via di là. Quindi sopportò la loro condotta per circa quarant’anni nel deserto, distrusse sette nazioni nella terra di Canaan e concesse loro in eredità quella terra per circa quattrocentocinquanta anni. Dopo questo diede loro dei giudici, fino al profeta Samuele. Poi essi chiesero un re e Dio diede loro Saul, figlio di Chis, della tribù di Beniamino, per quarant’anni. E, dopo averlo rimosso, suscitò per loro Davide come re, al quale rese questa testimonianza: “Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri”. Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio inviò, come salvatore per Israele, Gesù. Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di conversione a tutto il popolo d’Israele. Diceva Giovanni sul finire della sua missione: “Io non sono quello che voi pensate! Ma ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di slacciare i sandali”. Fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi è stata mandata la parola di questa salvezza. Gli abitanti di Gerusalemme infatti e i loro capi non l’hanno riconosciuto e, condannandolo, hanno portato a compimento le voci dei Profeti che si leggono ogni sabato; pur non avendo trovato alcun motivo di condanna a morte, chiesero a Pilato che egli fosse ucciso. Dopo aver adempiuto tutto quanto era stato scritto di lui, lo deposero dalla croce e lo misero nel sepolcro. Ma Dio lo ha risuscitato dai morti ed egli è apparso per molti giorni a quelli che erano saliti con lui dalla Galilea a Gerusalemme, e questi ora sono testimoni di lui davanti al popolo. E noi vi annunciamo che la promessa fatta ai padri si è realizzata, perché Dio l’ha compiuta per noi, loro figli, risuscitando Gesù, come anche sta scritto nel salmo secondo: “Mio figlio sei tu, io oggi ti ho generato”».
SALMELLO
L Grande è il figlio di Elisabetta,
Giovanni, precursore del Signore:
del suo natale oggi la Chiesa si allieta.
L Zaccaria, presa una tavoletta, vi scrisse:
«Si chiamerà Giovanni».
Del suo natale oggi la Chiesa si allieta.
ORAZIONE
Concedi alla tua famiglia, o Dio onnipotente, di camminare sulla via della salvezza sotto la guida del precursore san Giovanni e di andare incontro con serena fiducia al Signore Gesù, il Messia da lui preannunziato, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Oppure:
Donaci, Dio onnipotente, di seguire senza incertezze la via della giustizia indicata dalla voce chiara e forte di san Giovanni Battista. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
EPISTOLA Rm 10, 13-17
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, «chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato». Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? Come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? Come ne sentiranno parlare senza qualcuno che lo annunci? E come lo annunceranno, se non sono stati inviati? Come sta scritto: «Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annuncio di bene!». Ma non tutti hanno obbedito al Vangelo. Lo dice Isaia: «Signore, chi ha creduto dopo averci ascoltato?». Dunque, la fede viene dall’ascolto e l’ascolto riguarda la parola di Cristo.
VANGELO Lc 1, 5-25
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccaria, della classe di Abia, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni. Avvenne che, mentre Zaccaria svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso. Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto». Zaccaria disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni». L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo». Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto. Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini».
DOPO IL VANGELO
«Ecco, invierò il profeta Elia – dice il Signore –
perché rivolga il cuore dei padri verso i figli
e il cuore dei figli verso i padri».
A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
O Dio vivo e santo, l’intercessione del precursore Giovanni avvalori la nostra preghiera; ci illumini la sua parola ardente e ispirata, e i suoi meriti ottengano alla nostra debolezza di conseguire la meta che tu ci proponi.
Per Cristo nostro Signore. Amen
SUI DONI
Accogli, Padre misericordioso, i doni che ti offriamo nella solennità di san Giovanni Battista e fa’ che testimoniamo nella coerenza della vita il mistero che celebriamo nella fede.
Per Cristo nostro Signore. Amen
PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, ed esaltarti per la natività di san Giovanni Battista, che rendesti gloriosa con prodigi mirabili.
Il padre suo, che, non credendo all’annuncio dell’angelo, aveva perso l’uso della parola, quando il bambino fu nato ti elevò un inno di lode con voce profetica. Anche Elisabetta, avanzata negli anni, fu colmata dallo Spirito di doni sublimi e sùbito riconobbe la Madre del tuo Unigenito venuta nella sua casa, proclamandola beata a motivo della sua fede, mentre il figlio le esultava nel grembo.
Come la nascita del Precursore fu circondata di letizia, così noi ci rallegriamo con gli angeli e con i santi e innalziamo al tuo nome il canto perenne: Santo…
ALLO SPEZZARE DEL PANE
Benedetto il Signore Dio di Israele
perché ha visitato e redento il suo popolo.
ALLA COMUNIONE
Serviamo Dio in santità e giustizia
per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo
perché andrai innanzi al Signore
a preparargli le strade.
DOPO LA COMUNIONE
O Dio onnipotente, che ci hai saziato al banchetto della salvezza, proteggi sempre il tuo popolo e, per la potente preghiera di san Giovanni Battista che additò alle genti l’Agnello senza macchia mandato a espiare i peccati del mondo, donaci la grazia e la pace di Cristo tuo Figlio, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen

