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VII Giorno dell’ottava di Pasqua

Sabato in Albis depositis

10 Aprile 2021

ALL’INGRESSO
La salvezza, la gloria e la potenza sono del nostro Dio;
veraci e giusti sono i suoi giudizi;
in sua lode cantiamo: «Alleluia».
Il nostro Dio, Signore onnipotente, ha stabilito il suo regno.
Godiamo ed esultiamo
e diamogli gloria, dicendo: «Alleluia».

LETTURA At 3, 12b-16
Lettura degli Atti degli Apostoli

In quei giorni. Pietro disse al popolo: «Uomini d’Israele, perché vi meravigliate di questo e perché continuate a fissarci come se per nostro potere o per la nostra religiosità avessimo fatto camminare quest’uomo? Il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù, che voi avete consegnato e rinnegato di fronte a Pilato, mentre egli aveva deciso di liberarlo; voi invece avete rinnegato il Santo e il Giusto, e avete chiesto che vi fosse graziato un assassino. Avete ucciso l’autore della vita, ma Dio l’ha risuscitato dai morti: noi ne siamo testimoni. E per la fede riposta in lui, il nome di Gesù ha dato vigore a quest’uomo che voi vedete e conoscete; la fede che viene da lui ha dato a quest’uomo la perfetta guarigione alla presenza di tutti voi».

SALMO Sal 64 (65)

A te si deve lode, o Dio, in Sion.
Oppure:
Alleluia, alleluia, alleluia.

Per te il silenzio è lode, o Dio, in Sion,
a te si sciolgono i voti.
A te, che ascolti la preghiera,
viene ogni mortale. R

Beato chi hai scelto perché ti stia vicino:
abiterà nei tuoi atri.
Ci sazieremo dei beni della tua casa,
delle cose sacre del tuo tempio.
Con i prodigi della tua giustizia,
tu ci rispondi, o Dio, nostra salvezza. R

Gli abitanti degli estremi confini
sono presi da timore davanti ai tuoi segni:
tu fai gridare di gioia
le soglie dell’oriente e dell’occidente. R

EPISTOLA 1Tm 2, 1-7
Prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo

Carissimo, raccomando, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. Questa è cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità. Uno solo, infatti, è Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l’ha data nei tempi stabiliti, e di essa io sono stato fatto messaggero e apostolo – dico la verità, non mentisco –, maestro dei pagani nella fede e nella verità.

VANGELO Gv 21, 1-14
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo. Il Signore Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

DOPO IL VANGELO
Cantate al Signore un canto nuovo, alleluia.
Da tutta la terra cantate al Signore, alleluia.
Cantate al Signore, benedite il suo nome, alleluia.

ALLO SPEZZARE DEL PANE
Se con Cristo siete risorti,
cercate le cose del cielo, alleluia.
Cristo siede alla destra di Dio,
pensate alle cose del cielo, alleluia.

ALLA COMUNIONE
«Venite, uomini di tutto il mondo,
e avrete la remissione dei peccati.
Io sono il vostro perdono, – dice il Signore –
la vittima che vi salva, l’agnello immolato per voi.
Io sono l’acqua che vi monda,
io sono la vostra vita, la vostra risurrezione». Alleluia, alleluia.

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LITURGIA VIGILIARE VESPERTINA della II domenica di Pasqua

LETTURA VIGILIARE Gv 7, 37-39a
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni

Nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, il Signore Gesù, ritto in piedi, gridò: «Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva chi crede in me. Come dice la Scrittura: “Dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva”». Questo egli disse dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui.

Seguono le letture della liturgia domenicale