Almanacco liturgico Il Santo del giorno Il Vangelo di oggi Agenda dell'Arcivescovo
Share

Ger 10,1-10; Sal 134; Zc 9,1-8; Mt 19,16-22

5 Dicembre 2016

 

Lunedì della IV settimana di Avvento

 

 

Geremia

Lettura del profeta Geremia 10, 1-10

 

In quei giorni. Geremia disse: «Ascoltate la parola che il Signore vi rivolge, casa di Israele. / Così dice il Signore: / “Non imparate la condotta delle nazioni / e non abbiate paura dei segni del cielo, / poiché di essi hanno paura le nazioni. / Perché ciò che provoca la paura dei popoli è un nulla, / non è che un legno tagliato nel bosco, / opera delle mani di un intagliatore. / Li abbelliscono di argento e di oro, / li fissano con chiodi e con martelli, / perché non traballino. / Gli idoli sono come uno spauracchio / in un campo di cetrioli: / non sanno parlare; / bisogna portarli, perché non possono camminare. / Non temeteli: non fanno alcun male, / come non possono neppure fare del bene”. / Nessuno è come te, Signore; / tu sei grande / e grande è la potenza del tuo nome. / Chi non temerà te, o re delle nazioni? / A te solo questo è dovuto: / fra tutti i sapienti delle nazioni / e in tutti i loro regni / nessuno è simile a te. / Tutti sono stolti e sciocchi, / vana la loro dottrina, come un pezzo di legno. / Sono fatti d’argento battuto e laminato, / portato da Tarsis, e oro di Ufaz, / opera di artisti e di orafi; / sono rivestiti di porpora e di scarlatto, / lavoro di sapienti artigiani. / Il Signore, invece, è veramente Dio, / egli è Dio vivente e re eterno; / al suo sdegno trema la terra, / le nazioni non resistono al suo furore».            

 

 

Salmo

Sal 134 (135)

 

        ®   Il Signore guida il suo popolo

             e si muove a pietà dei suoi servi.

 

Gli idoli delle nazioni sono argento e oro,

opera delle mani dell’uomo.

Hanno bocca e non parlano,

hanno occhi e non vedono. ®

 

Hanno orecchi e non odono;

no, non c’è respiro nella loro bocca.

Diventi come loro chi li fabbrica

e chiunque in essi confida. ®

 

Benedici il Signore, casa d’Israele;

benedici il Signore, casa di Aronne;

benedici il Signore, casa di Levi;

voi che temete il Signore, benedite il Signore.

Da Sion, benedetto il Signore,

che abita in Gerusalemme! ®

 

 

Profeti

Lettura del profeta Zaccaria 9, 1-8

 

Oracolo. «La parola del Signore è sulla terra di Adrac / e si posa su Damasco, / poiché al Signore appartiene la perla di Aram / e tutte le tribù d’Israele, / e anche Camat sua confinante / e Tiro e Sidòne, ricche di sapienza. / Tiro si è costruita una fortezza / e vi ha accumulato argento come polvere / e oro come fango delle strade. / Ecco, il Signore se ne impossesserà, / sprofonderà nel mare le sue mura / ed essa sarà divorata dal fuoco. / Àscalon vedrà e ne sarà spaventata, / Gaza sarà in grandi dolori, / e così pure Ekron, / perché svanirà la sua fiducia; / scomparirà il re da Gaza / e Àscalon rimarrà disabitata. / Bastardi dimoreranno ad Asdod, / abbatterò l’orgoglio del Filisteo. / Toglierò il sangue dalla sua bocca / e i suoi abomini dai suoi denti. / Diventerà anche lui un resto per il nostro Dio, / sarà come una famiglia in Giuda / ed Ekron sarà simile al Gebuseo. / Mi porrò come sentinella per la mia casa / contro chi va e chi viene, / non vi passerà più l’oppressore, / perché ora io stesso sorveglio con i miei occhi».

 

 

Vangelo

Lettura del Vangelo secondo Matteo 19, 16-22

 

In quel tempo. Un tale si avvicinò e disse al Signore Gesù: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!». Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze.