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Mercoledì della IV settimana di Quaresima

17 Marzo 2021

ALL’INGRESSO
Lieta è la vita, Signore, e finisce.
Il tuo giudizio è tremendo, e rimane.
Lasciamo dunque un amore insicuro,
considerando l’eterno destino;
leviamo un grido: «Pietà di noi tutti».

GENESI 28, 10-22
Lettura del libro della Genesi

In quei giorni. Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese là una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo. Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco, gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. Ecco, il Signore gli stava davanti e disse: «Io sono il Signore, il Dio di Abramo, tuo padre, e il Dio di Isacco. A te e alla tua discendenza darò la terra sulla quale sei coricato. La tua discendenza sarà innumerevole come la polvere della terra; perciò ti espanderai a occidente e a oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E si diranno benedette, in te e nella tua discendenza, tutte le famiglie della terra. Ecco, io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questa terra, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che ti ho detto». Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: «Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo». Ebbe timore e disse: «Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo». La mattina Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio sulla sua sommità. E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di allora la città si chiamava Luz. Giacobbe fece questo voto: «Se Dio sarà con me e mi proteggerà in questo viaggio che sto facendo e mi darà pane da mangiare e vesti per coprirmi, se ritornerò sano e salvo alla casa di mio padre, il Signore sarà il mio Dio. Questa pietra, che io ho eretto come stele, sarà una casa di Dio; di quanto mi darai, io ti offrirò la decima».

SALMO Sal 118 (119), 105-112

A te cantiamo, Signore, davanti ai tuoi angeli.

Lampada per i miei passi è la tua parola,
luce sul mio cammino.
Ho giurato, e lo confermo,
di osservare i tuoi giusti giudizi. R

Sono tanto umiliato, Signore:
dammi vita secondo la tua parola.
Signore, gradisci le offerte delle mie labbra,
insegnami i tuoi giudizi. R

La mia vita è sempre in pericolo,
ma non dimentico la tua legge.
I malvagi mi hanno teso un tranello,
ma io non ho deviato dai tuoi precetti. R

Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti,
perché sono essi la gioia del mio cuore.
Ho piegato il mio cuore a compiere i tuoi decreti,
in eterno, senza fine. R

PROVERBI 24, 11-12
Lettura del libro dei Proverbi

Figlio mio, libera quelli che sono condotti alla morte e salva quelli che sono trascinati al supplizio. Se tu dicessi: «Io non lo sapevo», credi che non l’intenda colui che pesa i cuori? Colui che veglia sulla tua vita lo sa; egli renderà a ciascuno secondo le sue opere.

VANGELO Mt 7, 13-20
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano! Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».

DOPO IL VANGELO
Il Signore ha promesso al suo popolo:
«Li guarirò dalla loro infedeltà, li amerò di vero cuore,
allontanerò da loro il mio sdegno».
Il Signore sarà come rugiada per Israele;
il suo popolo fiorirà come un giglio,
si farà robusto come un cedro del Libano.

ALLO SPEZZARE DEL PANE
Signore, se ti sdegnerai contro di noi,
chi verrà in nostro aiuto?
Chi avrà pietà delle nostre miserie?
Hai chiamato a conversione la cananea e il pubblicano,
hai accolto le lacrime di Pietro:
accogli pietoso, Gesù,
anche il nostro pentimento e salvaci, Salvatore del mondo.

ALLA COMUNIONE
La nostra carne è debole,
Signore, siamo feriti, ricorriamo a te.
Tu che venisti a risanare i cuori pentiti, accoglici:
chiediamo di guarire.