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Nella salvezza: inizio di una storia per tutti

3 Gennaio 2012

Dn 2,36-47; Sal 97 (98); Col 1,1-7; Lc 2,36-38

 

«Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio e giorno con digiuni e preghiere».  (Lc 2,37b)

 

Anna era una profetessa, una donna particolarmente dedicata al Signore tanto da diventarne la portavoce,
una di coloro alla quale il popolo si rivolgeva per ricevere parole di conforto, di saggezza, di consiglio.
Nel dubbio, nell’insicurezza, nella disperazione, uomini e donne sapevano di trovarla là, nel tempio, ad accogliergli.
Sapevano che lei avrebbe sempre avuto tempo per loro, per ascoltarli e per comunicare loro la Parola del Signore. Non era un sacerdote sempre indaffarato con le cerimonie del tempio, non era il tipico profeta che arringava folle anonime, non era l’intellettuale maestro della legge che, davanti alla sua classe,  faceva erudite disquisizioni. Era “soltanto” una piccola donna, per altro molto anziana, apprezzata perché particolarmente vicina a Dio. Non aveva, per questo, “un incarico ufficiale”. Non aveva un “ufficio” in cui ricevesse “clienti” su appuntamento, ma la gente sapeva di poterla trovare lì, nel luogo del culto, perché lei, ogni giorno, da tantissimo tempo, si recava per pregare. Quella donna era davvero vicina a Dio, in  comunione con Lui, e la cosa non sfuggiva alla gente, che apprezzava questo molto più di tante  espressioni istituzionali della religione, e soprattutto ne apprezzava la disponibilità. Chiediamo al Signore di donare alla sua chiesa sante persone disponibili e attente all’ascolto dei bisogni degli uomini.

 

Preghiamo

Signore ti ringraziamo per quelle donne che nel silenzio, profondamente unite a te, custodiscono silenziosamente e umilmente nel loro cuore confidenze, desideri, gioie, sofferenze ascoltate dai fratelli. Non far mancare mai alla tua Chiesa donne così.