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I Vescovi lombardi in Terra Santa

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Pellegrinaggio/7

I Vescovi lombardi al Sepolcro: «La Resurrezione è la dimora dove dobbiamo rimanere»

L’omelia dell’Arcivescovo nella Messa della giornata conclusiva a Gerusalemme: «Per mezzo del Risorto sono stati riconciliati i popoli e a noi è stata affidata la parola della riconciliazione»

di Stefano FEMMINISInviato in Terrasanta

31 Ottobre 2025
Un momento della celebrazione

È iniziata all’alba, con una celebrazione eucaristica alle 6.30 al Santo Sepolcro, l’ultima giornata in Terrasanta dei vescovi lombardi, pellegrini tra Betlemme e Gerusalemme da lunedì 27 ottobre. In una Basilica che durante il giorno torna lentamente ad affollarsi di fedeli dopo il crollo di affluenza degli ultimi due anni, ma che a quest’ora resta ancora sostanzialmente deserta, monsignor Delpini ha presieduto l’ultima Messa in programma, dopo quelle alla chiesa dei Melchiti, alla Basilica della Natività a Betlemme e al Getsemani.

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«Coloro che credono in Gesù risorto si rendono conto di dover pronunciare parole incomprensibili per il pensiero rassegnato e per la speranza proibita – ha detto l’Arcivescovo nell’omelia (leggi qui) -. La gente di oggi non si aspetta che ci sia una risurrezione, quindi l’annuncio si riduce alla rassicurazione di un lieto fine a una storia drammatica». Occorre allora tornare al cuore del mistero della risurrezione: «Non è uno spettacolo da vedere, non è un fatto che si impone. È piuttosto una relazione, è la dimora dove possiamo, desideriamo, dobbiamo rimanere: Gesù risorto è con i suoi discepoli. L’essere-con di Gesù morto e risorto è il principio dell’umanesimo cristiano».

L’Arcivescovo durante la celebrazione

La riflessione del Metropolita di Lombardia si è poi fatta più specificamente riferita al contesto incontrato nei giorni del pellegrinaggio: «In questo tempo e in questa terra molti trovano buone ragioni per disperare della possibilità dell’umanità di sopravvivere. Ma coloro che sono con Cristo, risorti con lui, non possono semplicemente essere cauti per sopravvivere; devono piuttosto vivere, vivere in pienezza, vivere felici, vivere sempre, vivere e dare vita, vivere e fare della propria vita un dono». E ancora: «Queste parole siamo incaricati di pronunciare nello stesso discorso: figli di Israele, pace, Gesù. Sono tre parole difficili da pronunciare insieme, tre parole impopolari, ma noi questo dobbiamo dire. Questo siamo venuti a dire qui al sepolcro: per mezzo di Gesù, il risorto, sono stati riconciliati i popoli e a noi è stata affidata la parola della riconciliazione».

Un messaggio che ha idealmente anticipato quanto i Vescovi hanno ascoltato poco dopo, nella sede del Patriarcato latino, dove il cardinale Pierbattista Pizzaballa, con una toccante testimonianza, ha di fatto concluso il breve ma intenso pellegrinaggio dei 13 Vescovi lombardi e dei loro accompagnatori.

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