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Dall’8 al 12 ottobre, religiose e religiosi, monache e monaci, membri degli istituti secolari, appartenenti all’Ordo Virginum, eremiti, membri appartenenti alle “Nuove Forme” di vita consacrata, hanno raggiunto Roma per prendere parte alle giornate giubilari organizzate in collaborazione con il Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata. Un evento che ha convocato sorelle e fratelli provenienti da tanti Paesi del Mondo, alternando tempi di preghiera e momenti di riflessione, soste nel silenzio orante e occasioni di festa e fraternità

Giubileo della Vita Consacrata, Roma, 9 ottobreGiubileo della Vita Consacrata, Roma, 9 ottobre

«Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto».  Con questa Parola del Vangelo secondo Luca (Lc 11,9), il Santo Padre ha iniziato la sua omelia per la Santa Messa del Giubileo della Vita Consacrata, lo scorso 9 ottobre.

«Vivere i voti è abbandonarsi come bambini tra le braccia del Padre» ha sottolineato Papa Leone, ponendo poi l’accento sull’importanza del fare memoria. «Chiedere», «cercare», «bussare» vuol dire anche guardare a ritroso nella propria esistenza, riportando alla mente e al cuore quanto il Signore ha compiuto, negli anni, per moltiplicare i talenti, per accrescere e purificare la fede, per rendere più generosa e libera la carità.

A ciascuno/a è stato rivolto l’invito ad essere testimoni viventi del primato di Dio e, allo stesso tempo, testimoni dei beni futuri.

Richiamando San Paolo VI, Papa Leone ha infine esortato «a conservare la semplicità del cuore dei piccoli, a ritrovarla nell’interiore rapporto con Cristo e con le sorelle e i fratelli. Questo conduce all’esultanza gioiosa e rende poveri, miti, affamati di santità, misericordiosi, puri di cuore.».

Giubileo della Vita Consacrata, Roma, 9 ottobre

In molti, della nostra Diocesi, si sono uniti agli oltre 16 mila pellegrini giunti a Roma per questa occasione. Abbiamo raggiunto alcuni di loro, per raccogliere qualche testimonianza diretta delle giornate appena trascorse.

«Riparto da Roma con una luce nuova nel cuore. Le parole ascoltate, le celebrazioni vissute insieme, i volti incontrati mi hanno dato tanta gioia. Torno a Milano chiedendo la semplicità dei più piccoli del Vangelo, come ci ha suggerito il Santo Padre.».

«Dopo tanti anni sono tornata a Roma e sono molto grata per questa opportunità. Ho respirato davvero la dimensione universale della Chiesa e questo mi ha dato tanta speranza.».

«Credo che quanto stiamo vivendo qui in questi giorni ci interpelli profondamente la nostra vita di consacrati, ci chiami a uscire e, soprattutto, a diventare profezia.».

Sono le parole di tre religiosi partiti dalla nostra Diocesi, pellegrini di speranza, per celebrare il Giubileo della Vita Consacrata.

Tra i presenti anche diversi eremiti: a loro il Papa ha chiesto di essere nella Chiesa testimonianza della bellezza della vita contemplativa, di entrare nel mistero della intercessione di Cristo a favore di tutta l’umanità (scarica il discorso agli eremiti italiani).

«L’eremita diocesano» ha spiegato Papa Leone «è una figura in aperta relazione con il corpo ecclesiale e il corpo della storia. La presenza semplice e la testimonianza orante, attraverso la comunione con il vescovo e la relazione fraterna con i parroci, diventano preziose e feconde, poiché accrescono il “respiro spirituale” della comunità cristiana.».

Vediamo e gustiamo la bellezza, la verità di queste parole anche nella vita della nostra Diocesi. Don Raffaele Busnelli, eremita che attualmente vive in Val Varrone, in una recente intervista ha detto: «Pregare è sapere che Dio ha qualcosa da dire e lasciarlo fare. Siamo abituati a misurare tutto con i parametri dell’utilità e della produttività, che appartengono al mondo economico. Forse abbiamo bisogno di cambiare logica.» (scarica l’intervista).

Rallegrati dalla grazia di questi giorni, procediamo dunque in questo cammino giubilare nel segno della speranza. Quella speranza che inaugura la Storia della Salvezza e che rende nuove tutte le cose. La luce che ci apre, continuamente, nuove possibilità.