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Accompagnare le famiglie che chiedono il battesimo ad una scoperta del dono della fede e della comunità cristiana

insegnamento

“Ecco, faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? (Isaia 43,19)

L’accoglienza e l’accompagnamento delle famiglie (genitori) che chiedono il Battesimo per i loro figli nella comunità cristiana chiede una capacità progettuale, uno stile pastorale, risorse preziose  che possano non solo per l’occasione della richiesta del sacramento, ma più ancora per il dopo Battesimo favorire un cammino di crescita per genitori e figli insieme.

In molte comunità già da tempo sono state avviate iniziative di vario tipo a partire da alcuni incontri con i genitori dei battezzandi e proseguendo poi con la proposta di un itinerario di crescita come genitori nella loro avventura educativa con i figli da zero a sei anni.

Ritengo, e questo è ampiamente dimostrato da molti studi di pedagogia religiosa, che il bambino in questi anni viva un’apertura spontanea, naturale al mistero della vita e alla dimensione del trascendente. Sperimenta  la dipendenza da mamma e papa come la sua condizione essenziale di vita, come un legame imprescindibile, un legame ‘verticale’ che lo fa essere, lo fa vivere, la fa sentire amato e accompagnato nella vita.

Prima che i genitori parlino di Dio al figlio, essi Lo mostrano con la cura, l’affetto, la dedizione di loro stessi, riconoscendosi immagini, a volte chiare e volte sbiadite, della sua Paternità e Maternità.

Allo stesso tempo i figli  ricordano ai genitori, uomini e donne adulti, la loro condizione da sempre e per sempre di figli amati dall’unico Padre. E, in questo senso, “parlano di Dio” ai loro genitori.

Ebbene il fecondo cammino di crescita della famiglia, genitori e figli, può trovare felicemente nella comunità cristiana, di cui essi sono parte, la disponibilità a compiere un itinerario di crescita insieme.

La domanda del Battesimo per i figli da parte dei genitori, a parte le possibili motivazioni espresse o non esplicitate, va più approfonditamente interpretata come domanda di Chiesa, occasione propizia per un rinnovato incontro con e nella comunità cristiana.

Da qui può nascere e svilupparsi negli anni dell’infanzia del bambino un percorso insieme, genitori e figli, che faccia stringere buoni legami tra famiglie, che aiuti i genitori nel loro affascinante e impegnativo compito educativo.

La comunità cristiana diventa casa comune delle famiglie giovani, diventa sempre più luogo di fraternità e di amicizia, di aiuto reciproco tra famiglie, diventa esperienza concreta di Chiesa.

Giovani famiglie, che condividono un cammino comune nelle nostre  comunità durante gli anni dell’infanzia dei figli, diventano molto spesso, poi, nella fase successiva dell’Iniziazione cristiana dei figli, lievito nella pasta, punto di riferimento di tante altre famiglie che chiedono i sacramenti a completamento dell’IC e che dopo aver fatto ricevere il Battesimo non hanno intrapreso un cammino condiviso nella comunità nella fase zero sei anni dei figli.

Occorre, quindi, che le nostre comunità investano più energie e risorse per la fase di accoglienza e poi di accompagnamento delle famiglie disponibili, sia prima che dopo la celebrazione del Battesimo.

E’ indispensabile, perciò, preparare degli operatori pastorali, in genere giovani coppie, che si affianchino insieme al sacerdote e ai religiosi e religiose per questo prezioso servizio pastorale.

Nella collana Iniziazione cristiana del Centro ambrosiano sono già stati pubblicati strumenti per gli operatori di pastorale battesimale e sussidi diocesani per gli incontri con i genitori e bambini.

Di seguito trovate indicazioni per un percorso di formazione che si può attuare nelle comunità pastorali, nei decanati che ne fanno richiesta.

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