L'Arcivescovo Mario Delpini ha dato mandato agli animatori degli oratori perché possano mettere a frutto quei "cinque talenti" che gli sono stati affidati. Anche quest'anno l'Incontro in Piazza Duomo è stata una grande festa: inizia la "bella storia" dell'estate in oratorio.


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Tutti abbiamo ricevuto un talento. Il suo valore, però, emerge solo se viene messo in circolazione, se si agisce e non lo si sotterra… Già nel pomeriggio di venerdì 17 maggio, in occasione dell’Incontro diocesano degli animatori, durante il “percorso dei talenti”, gli animatori ne hanno proprio ricevuto uno di talento, fisicamente rappresentato come una grande moneta. Dimenticate i talent show, qui non si tratta di abilità, e il significato si può riassumere con la frase “È la vita il mio talento”. Si sono messi in cammino con il proprio gruppo alla scoperta di un’opera d’arte, in una delle chiese del centro di Milano, approfondendo così il tema della proposta Bella storia, per poi cimentarsi nella realizzazione delle divertenti prove per “trafficare” il talento, da realizzare in autonomia raggiungendo Piazza Duomo: dal fotografare la statua di uno dei cavalli di Leonardo, allestiti per la ricorrenza, cantare l’inno nazionale, coinvolgere in una foto un gruppo di turisti…

 

«Nel pomeriggio abbiamo ricevuto un talento e lo abbiamo trafficato», introducono la serata Matteo, Simone e Silvia. Un talento o forse… cinque, come poi assicurerà durante il suo discorso l’Arcivescovo di Milano Mario Delpini, accompagnato da don Stefano Guidi, direttore della FOM e da don Mario Antonelli, Vicario episcopale per l’Educazione e la Celebrazione della fede, mentre viene accolto con “Kaire!” nella festa che dà il lancio all’Oratorio estivo 2019.

«Il primo talento si chiama il passato, la storia che avete alle spalle» (scarica il testo dell’Intervento dell’Arcivescovo). Sembra guardarli negli occhi quei ragazzi e quelle ragazze, gli ombrelli colorati in mano per la pioggia, che nonostante i disagi hanno raggiunto Milano con i loro educatori, don, suore e catechisti. «Voi siete belli ma anche brutti e così così… siete i primi della classe o ultimi o così così; intelligenti, ma anche così così…» Nessuno è perfetto. Con la propria storia alle spalle, che ci rende unici, la propria famiglia, il proprio oratorio a caratterizzarci: una storia di cui essere riconoscenti.

 

«Il secondo talento si chiama presente, perché questo è il tempo opportuno per mettere a frutto le vostre capacità, per mettere mano all’impresa di aggiustare il mondo. Voi avete possibilità meravigliose. Questo è il momento giusto per non sciupare tempo. Il secondo talento si chiama anche “occasione”».

 

Come non pensare anche a tutte le proposte, alle possibilità, alle occasioni che renderanno unica questa estate, rendendola divertente, oltre che dandole significato? Dalla mostra Leonardo da Vinci 3d, alla Fabbrica del Vapore dal 30 maggio al 22 settembre, con laboratori ed iniziative, per scoprire la vita del genio e le sue scoperte straordinarie (visitabile gratuitamente nella mattina del 1 giugno per i responsabili degli oratori, info su www.perglioratori.it) al grande evento del 3° Happening degli Oratori che coinvolgerà in una esperienza di condivisione i ragazzi degli oratori italiani a Molfetta, dal 4 al 6 settembre, anticipata dal 1 al 4 da giorni di gemellaggio in una delle 19 diocesi pugliesi (info su www.oratori.org).
Da One Foot Cup, una iniziativa di animazione per realizzare nei propri oratori le barchette e disputare una vera regata (il materiale sarà disponbile in FOM da giugno), ad Acquatica Park, il parco acquatico degli oratori che quest’anno ha in programma due particolari serate per genitori e figli e per gli animatori (22 giugno 2019), fino a Oralimpics 2019, la terza edizione dei giochi olimpici per i preadolescenti degli oratori che si svolgerà al MIND di Milano dal 28 al 30 giugno: più di 30 discipline per un grande evento di divertimento e sport realizzato in stretta collaborazione da FOM e CSI (che quest’anno vede la novità di Oralimpics Open Day, con l’apertura di tutti gli stand nella giornata di sabato 29 giugno).

 

«Il terzo talento si chiama futuro, la vita è la vocazione a diventare figli di Dio, per fare della vita un dono».

Si balla e si canta alla festa degli animatori. Dal medley dei canti dello scorso anno a tutti i tre nuovi inni, spiegando i gesti, e ancora altri canti di animazione, perchè la gioia è l’espressione dell’essere animatore (i video dei balli sono disponibili su YouTube e tutta la playlist è caricata su Spotify).

Indipendentemente dal risultato ottenuto è importante trafficare il talento che ti è stato dato, mettersi in gioco. Contano i talenti che abbiamo trafficato… Il talento ricevuto si è moltiplicato!

E con un grande applauso vengono premiati gli oratori di Somma Lombardo e Mezzana, conteggiati da una attenta giuria come i più “talentuosi”, riusciti cioè a realizzare il maggior numero di prove per trafficare i loro talenti!

 

«Il quarto talento sono i ragazzi dell’oratorio, i ragazzi che contano su di voi per giorni lieti, aspettano da voi un esempio e un’amicizia. Questi ragazzi e ragazze (a volte insopportabili, a volte così simpatici, scherza l’Arcivescovo) trarranno fuori da voi il meglio che c’è in voi. Si può chiamare anche servizio».

Con la grazia di Dio, nella preghiera dell’animatore, chiederanno di imparare, nonostante i limiti e le fragilità, a far fruttare il proprio talento, perchè la propria vita possa dare frutto e li renda capaci di donare tutti se stessi agli altri per accompagnare con gioia i bambini e i ragazzi che verranno loro affidati durante l’Oratorio estivo.

 

«Siete dentro una comunità fatta da gente di tutte le età, fatta da tutte le genti. Siete stati aiutati a conoscere Gesù nella nostra Chiesa e a diventare suoi amici e, adesso, avete la possibilità di essere partecipi della sua vita, confidando nelle sue promesse. Il quinto talento si chiama Chiesa, è una bella storia, si chiama comunione».

 

E per sottolineare l’importanza dell’esempio, la testimonianza di alcune Belle storie che hanno sperimentato in maniera diversa la bellezza dell’oratorio e del servizio come animatori: Monica con la sua famiglia, originaria di Sesto Calende, il suo mettersi in gioco nella fede, tra divertimento, amicizia, relazioni, amore, in una grande esperienza di vita; ma anche Matteo, 27 anni, educatore all’ufficio mondialità del Pime (Pontificio istituto missioni estere) che dopo l’esperienza in Guinea ha riscoperto l’oratorio come luogo di accoglienza, insegnandogli l’esperienza del dono, e la rappresentanza dei diaconi che l’8 giugno diventeranno preti, che lasciano ai ragazzi un consiglio: «Siate entusiasti e entusiasmate gli altri!»

 

La preghiera raccolta, con l’ascolto della parabola dei talenti, e il Mandato rappresentano il cuore di questo Incontro diocesano degli animatori. Come l’ultimo passaggio educativo di Bella storia attenderemo un riscontro sull’operato, non è detto che il bene fatto sia da tutti riconosciuto. I frutti generati sono sempre sottoposti al riscontro degli altri, della storia, alle circostanze…

 

Quanta bellezza c’è nelle storie dei nostri oratori e nei volti degli animatori convocati in Piazza Duomo. “La bellezza è nella storia di chi ama” (lo slogan degli animatori dell’Oratorio estivo 2019)… e quanto amore e quanta passione in chi spenderà il suo tempo al servizio dei più piccoli per vivere insieme una Estate che lasci il segno e sia per tutti una Bella storia.

 

È il momento del rito del mandato degli animatori, che avvia alla conclusione, con la consegna del cartellone con raffigurati i cinque passaggi educativi di Bella storia ad ogni oratorio, affinchè guidino l’impegno come animatori ed educatori.

 

«Con gioia la Chiesa ambrosiana accoglie la vostra volontà di mettervi a servizio dei più piccoli, con gesti di affetto, accoglienza, dono gratuito. Siete consapevoli che essere animatori significa mettere a servizio degli altri il proprio talento che è la vita?»

«Sì lo sappiamo!»

«Come animatori siete chiamati ad essere testimoni credibili capaci di scrivere la propria Bella storia affinchè i bambini e i ragazzi a voi affidati possano scoprire il proprio talento…

Volete dunque accogliere la responsabilità dell’animatore e dell’educazione dei ragazzi?»

«Sì con la grazia di Dio lo vogliamo!»

 

«Vi sono stati affidati dei talenti… Metteteli a frutto: è una Bella storia!»

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