Ancora vivo l'entusiasmo per Exsultet, l'evento sulla musica liturgica svoltosi a Varese lo scorso 24 maggio. Una giornata di atelier, canto e riflessione che ha lasciato il segno. La terza edizione è già in programma per il 18 aprile 2026

È passato poco più di un mese dall’Exsultet – l’evento dedicato allo studio della musica liturgica – che si è svolta a Varese lo scorso 24 maggio, ma ancora tra i partecipanti si raccoglie l’eco dell’entusiasmo con cui sono state vissute le numerose proposte che hanno costellato la giornata. Ed è già in programma la terza edizione, che si terrà il 18 aprile del prossimo anno.
Intanto pubblichiamo qui di seguito il racconto di uno dei partecipanti, e una piccola gallery fotografica con alcuni dei momenti più significativi.
Tutto è cominciato alle 8.30 in quella assolata mattina di sabato 24 maggio; in realtà un bel po’ prima, visto che non abito così vicino a Varese.
La Basilica di S. Vittore si è progressivamente riempita di volti sorridenti e curiosi e con gli occhi aperti di chi è pronto e carico di aspettative. È il secondo anno che nella nostra Diocesi si dedica un’intera giornata per gli animatori musicali della liturgia e questo è veramente un bel segno.
E cominciamo subito a cantare con le prove per la preghiera del mattino che inizia di lì a poco e che ci fa entrare con il piede giusto in questa giornata.
Canto finale e indicazioni per raggiungere la Brunella, l’oratorio, il Liceo Musicale e tutti i luoghi dove si tengono gli atelier della mattina. Per ogni meta c’è un volontario incaricato che ci accompagna ed è così che colonne di magliette bianche si snodano per la ridente “città giardino”.
9.45 primo atelier. Quando mi sono iscritto è stato difficile scegliere tra i tanti proposti: quelli su temi liturgico-pastorale e musicologico per conoscere e approfondire argomenti importanti, ma anche atelier molto pratici per sperimentare e mettere in pratica tante cose utili al nostro servizio.
Aula al primo piano alla Brunella “Una musica può fare”: guidati dal relatore e aiutati dall’ascolto di brani musicali riflettiamo su tanti argomenti e anche su cosa può essere definita musica sacra e come la possibilità che ci aiuti ad avvicinarci a Dio dipende da come viene interpretata e dai contesti in cui è eseguita.
C’è tempo anche per qualche intervento e per condividere qualche riflessione sul nostro servizio nelle nostre parrocchie. E scopriamo che tante difficoltà le vivono spesso anche altri, ma tutti sappiamo bene quanto bello e importante sia aiutare le nostre comunità a pregare con la musica e il canto.
Passa velocemente l’oretta e un quarto che ci dedichiamo. Grazie, che belle cose ho sentito! E adesso dove devo andare? Bisogna affrettarsi perché dopo la Brunella devo raggiungere l’oratorio dove partecipare ad una interessante, utilissima e molto coinvolgente sessione di vocalità. Tutti in piedi, sciogliersi, vocalizzi per scaldare la voce, controllare il movimento della laringe… aspetta ma che cos’è la laringe…
Il tempo passa ed è quasi l’una. E adesso? Tutti in piazza della Basilica per mangiare un panino veloce, ma soprattutto per ascoltare la maratona canora di tanti cori liturgici che si alternano emozionatissimi sull’inedito palco delle gradinate della chiesa.
Pomeriggio conferenze e qui è stato durissimo scegliere tra l’ascolto guidato di Bach, come è cambiato il modo di cantare la fede nei secoli e come l’arte possa veramente favorire l’incontro con Dio. Ho scelto questa. Non è stata una lezione, ho ascoltato parole che riguardano anche me, sul modo in cui vivo la fede, ma anche la testimonianza troppo spesso fatta di poveri discorsi quando forse basterebbe provare a fare un po’ di esperienza della presenza di Dio.
E per finire tutti di nuovo in Basilica per le prove e la Messa celebrata dal nostro Vicario Generale. Che sensazione sentire tutta l’assemblea cantare. E abbiamo cantato tutto quello che si poteva; ma quanto è ricco il nostro rito ambrosiano!
C’è ancora tempo per la foto di gruppo finale e per i saluti prima di rimettermi in viaggio con il mio carico di nuove scoperte, di incontri, di belle sensazioni, di emozioni, di preghiera.
Come descrivere tutto ciò: in macchina ci ripenso, ma non trovo le parole. Domenica mattina prima della Messa il mio amico tenore mi domanda: “allora cosa hai fatto ieri?” Un attimo, adesso lo so: “Sono stato ad una festa!”
Fabio Soren