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Convegno diocesano comunità cristiana e disabilità

di don Mauro Santoro
Referente del tavolo diocesano O tutti o nessuno - Comunità cristiana e disabilità

Immagine di Dafne Scelfo
Immagine di Dafne Scelfo

Anche quest’anno il tavolo di coordinamento diocesano O tutti o nessuno propone il convegno diocesano dedicato sempre al tema Comunità cristiana e disabilità, il cui titolo è: Una comunità a misura di…ogni persona. Questo appuntamento sarà proposto online tramite un webinar, utilizzando la piattaforma zoom. Anche se si avverte una certa stanchezza da parte di tutti nell’utilizzo di questi mezzi, è bello cogliere la possibilità che ci offrono di poter raggiungere un grande numero di persone.

In questi anni i nostri convegni hanno avuto sempre al centro il tema del “modo di essere comunità” delle nostre parrocchie. Questo argomento è diventato di grande attualità alla luce del fenomeno della pandemia, dal momento che proprio la vita delle comunità è stata sconvolta e destrutturata. Le attività “normali” all’improvviso sono state interrotte. Ora, in balia dei colori che vengono assegnati alle zone e con la speranza alimentata dalla somministrazione del vaccino, si cerca, con molta calma e prudenza, di riprendere un po’ di vita “in presenza” all’interno dei nostri ambienti. Ma questo vuol dire ritornare alla “normalità” di prima? E poi che cosa vuol dire “normalità”? Chi decide che cosa sia “normale”? Che cosa vuol dire essere una comunità cristiana che riprende la propria attività “normale”?

Le persone fragili, tra cui quelle con disabilità, in questo ultimo anno hanno pagato più di altri gli effetti della pandemia: pensando a loro, si avverte che l’unica opzione possibile, l’unico imperativo, perché dall’esperienza della pandemia si possa uscire ‘vivi’ (umanamente parlando, con la consapevolezza della nostra fragile umanità e della necessità di una dimensione di vita fraterna), è cogliere questi avvenimenti come un’opportunità, una pietra d’inciampo, un’occasione che ci è data per rivedere le “regole del gioco della vita”. Si tratta per questo di cambiare radicalmente quella presunta ‘normalità’ del quotidiano e del modo di essere comunità cristiana in cui finora ci siamo trovati a vivere.  A questo proposito, il Papa afferma con forza che: L’inclusione dovrebbe essere la «roccia» sulla quale costruire i programmi e le iniziative delle istituzioni civili” e a maggior ragione delle comunità cristiane.

Sono queste le domande e le provocazioni che animeranno la serata del convegno, durante il quale si alterneranno brevi interventi, testimonianze e video racconti, seguendo un ritmo “allegro”, per non appesantire la serata. Ci sarà la possibilità di interagire ponendo delle domande durante la diretta della serata.
Mi permetto di segnalare due presenze di rilievo: anzitutto quella del nostro vescovo mons. Mario Delpini, il quale si mostra sempre attento al tema della disabilità e per l’occasione ci rivolgerà la sua autorevole parola. Inoltre sarà presente don Luigi D’Errico, Parroco dei Santi Martiri dell’Uganda a Roma, da poche settimane nominato commendatore dal presidente della Repubblica, per l’impegno nel volontariato e per l’attività in favore dell’inclusione sociale. Sarà interessante ascoltarne la testimonianza, che ci parlerà della sua comunità, in cui l’inclusione non costituisce un “di più”, ma è diventata la normalità dell’essere parrocchia.

Il desiderio di fondo che anima questo nuovo appuntamento frutto della ormai consolidata collaborazione tra Servizio per la catechesi, Caritas ambrosiana, FOM, CSI e referenti di altre realtà che lavoro sul territorio nel mondo della disabilità, è ben espresso dalle parole di Papa Francesco quando auspica che in una comunità, quando si parla delle persone con disabilità: la meta è che arriviamo a parlare non più di “loro”, ma solo di “noi”.

Per partecipare occorre iscriversi su https://embedrd.ircmi.it/node/212

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