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Convegno diocesano Comunità cristiana e disabilità

di Mariarosa Tettamanti
Membro del tavolo di coordinamento diocesano O tutti o nessuno

autismo

Questo nostro tempo bloccato ci riserva ogni tanto dei guadi provvidenziali, che ci permettono di passare dalla riva dei giorni difficili a quella delle giornate amabili e feconde. Si tratta di spazi pensati dagli uomini, ma dei quali Dio si appropria per creare incontri inediti con i suoi figli. Succede così che anche questi periodi percorsi da notizie allarmanti e contraddittorie, che inquietano e sembrano sgretolare la speranza, possono diventare oasi di gioia e di testimonianza di un futuro possibile e migliore.

Sto parlando del quarto convegno della Diocesi di Milano, promosso dal tavolo di coordinamento diocesano O tutti o nessuno che si occupa di disabilità. Il titolo è trasparente di contenuti e di scopi: Una comunità cristiana a misura di ogni persona. È una frase che suona bene all’orecchio di Dio, che non fa differenze tra i suoi figli e se ha qualche preferenza è sicuramente per chi è più fragile. Egli si è intenerito di fronte ai bisogni dell’uomo fino a scegliere l’incarnazione e la croce per essergli vicino nella debolezza: la strada che Lui ha tracciato è per noi a senso unico e su questa via la comunità cristiana è tenuta a formulare i suoi progetti.

Per questo, giovedì 11 marzo, dalle ore 20.45 alle ore 22.45, tutti i cristiani di buona volontà saranno accolti dall’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, che nell’ultimo anno non ha mai smesso di farsi nostro compagno e sostegno, in un cammino diventato aspro e spaventoso. Con lui ci saranno, realmente o idealmente, tutte le persone che si sono occupate dell’organizzazione del convegno: da don Mauro Santoro, responsabile del tavolo di coordinamento, a mons. Antonio Costabile del servizio per la catechesi, ai rappresentanti della FOM, della Caritas ambrosiana, del CSI e di altre associazioni che si occupano di disabilità.

Occhieggiando al di là del sipario, insieme ad esperti LIS e al servizio di sottotitolazione, vediamo un’alternanza di relatori, di testimoni e di esperienze raccontate in video, tutte attività che vogliono essere scintille per diffondere benefici incendi nelle nostre comunità. Il Papa e i documenti della Chiesa, come il nuovo Direttorio per la catechesi, stanno in effetti creando un clima di vigilia per un grande cambiamento che ormai preme alla nostra sensibilità e non è più dilazionabile: le persone disabili non solo devono essere accolte, ma devono essere inserite a pieno titolo nella Chiesa, in quanto chiamate come tutti alla santità e a dare il proprio, responsabile contributo alla comunità cristiana. Questo chiede un ribaltamento di schemi e di mentalità, ma d’altra parte il cammino di conversione al pensiero di Cristo non è mai concluso.

Per partecipare occorre iscriversi su https://embedrd.ircmi.it/node/212

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