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Arte

I colori del tempo, un viaggio tra Belle Époque e presente

Il regista Cédric Klapisch salta tra la Parigi dell'800 e la Francia odierna, dove un gruppo di sconosciuti scopre l'ascendenza con Adèle, vissuta in una casa piena di quadri e cimeli

di Gabriele LINGIARDI

14 Novembre 2025
Due donne in abiti della Belle Époque, una con un vestito grigio e l’altra con un abito rosso decorato, posano in un giardino

Il cinema sa collegare il presente con il passato. Attraverso le sue immagini crea legami. Succedeva in Gloria! di Margherita Vicario dove le giovani ragazze musiciste del 1800 si ribellavano all’autorità sincronizzando la loro musica, classica, con note scritte dalle donne liberate in epoca moderna di cui riescono a cogliere la rivoluzione.

La stessa cosa accade nell’horror Sinners, dove in un virtuoso piano sequenza la comunità nera di tutto il mondo e di tutte le epoche balla insieme sulla stessa pedana, superando lo spazio-tempo grazie al cinema.

 
 
 
 
 
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La trama

Un giovane uomo osserva una parete piena di vecchie fotografie e quadri, mentre scatta una foto con lo smartphone.
Una scena del film

Ne I colori del tempo il regista Cédric Klapisch lega tantissime trame saltando di qua e di là tra una Francia del 2025 e la Parigi della Belle Époque. Il presente racconta di un gruppo di sconosciuti che scoprono di essere discendenti di una donna di nome Adèle, vissuta in una casa piena di quadri e cimeli. Bisogna decidere cosa fare dell’edificio.

Nel passato la regia segue proprio Adèle nel suo viaggio dalla Normandia verso Parigi per incontrare la madre che non ha mai conosciuto. I due piani del racconto scorrono paralleli, fino a che si incrociano in sogno o durante momenti di allucinata ebbrezza.

Le persone moderne, ammirando l’arte del passato, iniziano a sentirne il respiro, l’ispirazione e a intuire il sentimento che l’ha generata. Così facendo la capiscono e la rispettano.

Non originale, ma necessario

Tre giovani in abiti d’epoca, due uomini e una donna, si trovano sotto un arco di pietra illuminato dalla luce del giorno
Una scena del film

I colori del tempo si muove nella direzione di Midnight in Paris di Woody Allen (con meno stile e più ingenuità). Non è certo originale, però ce n’era bisogno! Klapisch riesce a rendere l’opera piacevolissima da vedere. Un film equilibrato, colorato, musicale che lascerà un sorriso a fine visione.

È un cinema che fa bene, perché condotto con un occhio che vede il bello in tutto e dove i legami tra le persone generano decisioni etiche. Pur con una regia talvolta molto elementare trova un guizzo poetico per mostrare due modi opposti di stare al mondo.

Girando un video di fronte alle Ninfee di Monet, un’attrice si accorge che il tono del suo vestito male si addice con il dipinto sullo sfondo. Chi non ha legami con la bellezza immutabile pretende, come lei, di cambiare i colori del quadro. Chi sa adeguarsi alla meraviglia, cambia il proprio abito. Così facendo migliora se stesso.

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La scheda del film

Regia di Cédric Klapisch. Con Suzanne Lindon, Abraham Wapler, Julia Piaton, Vincent Macaigne, Zinedine Soualem.

Titolo originale: La venue de l'avenir. Genere Commedia, Francia, 2025, durata 124 minuti.

Uscita cinema giovedì 13 novembre 2025 distribuito da Teodora Film.

 

Temi: legami, arte, famiglia, bellezza, maternità, tempo presente e passato

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