Link: https://www.chiesadimilano.it/parliamone-con-un-film/film-tre-ciotole-2851422.html
Rubrica

Parliamone con un film

Share

Malattia

Tre ciotole, la trasposizione del romanzo di Michela Murgia

L’avvicinarsi della morte e ciò che consegue sui rapporti delle persone è sì un tema interessante, ma la messa in scena non riesce mai ad andare oltre la superficie. Il film vorrebbe procedere con una leggerezza poetica, ma i dialoghi risultano spesso fuori fuoco e artificiali

di Gabriele LINGIARDI

17 Ottobre 2025
Un uomo e una donna ridono e scherzano insieme in una cucina, circondati da scaffali e utensili domestici.

Stormi di uccelli oscurano il cielo di Roma in una danza ipnotica. Si stanno proteggendo, nella stagione delle migrazioni, o lo fanno per un altro motivo? 

Sin dalle prime immagini Tre ciotole, l’atteso film liberamente tratto dal romanzo di Michela Murgia, si propone di mettere dei punti di domanda alla realtà apparente. Una vita o un gesto non si conosce solo vedendolo, ma comprendendo le emozioni che lo alimentano.

Così la regia di Isabel Coixet decide di seguire da vicino le tribolazioni sentimentali e interiori di Marta (Alba Rohrwacher). Si parte dalla rottura di una relazione importante con Antonio (Elio Germano), poi si arriva all’accettazione di una malattia che le devasta il corpo e i piani di vita. 

La fatica di ricalcare le parole scritte

Michela Murgia scriveva il suo romanzo accettando la sentenza di un tumore da cui non si guarisce e affidava ai suoi personaggi la sua voce e i suoi contrasti. Trasporre un romanzo così intimo non era semplice. Alcuni tradimenti erano necessari, ma la regia non riesce ad evitare di trasformare la semplicità poetica della Murgia in retorica cinematografica. 

Un uomo abbraccia con affetto una donna appoggiando il viso sulla sua spalla, in un ambiente interno poco illuminato.
Una scena del film Tre ciotole

Tre ciotole, pur concentrandosi su una sola storia portante, lasciando come marginali gli altri personaggi, fatica a trovare la stessa sincerità delle parole scritte. 

L’avvicinarsi della morte e ciò che questa fa sui rapporti delle persone è sì un tema interessante, ma la sua messa in scena non riesce mai ad andare oltre la superficie. Come gli uccelli di Roma il film vorrebbe procedere con una leggerezza poetica, ma i dialoghi risultano spesso fuori fuoco e artificiali. 

Tra le idee più promettenti c’è quella surreale di un cartonato di un idol sudcoreano a cui sono affidati tutti i pensieri privati. La delicatezza del momento diventa presto straniante quando la si vede in immagini. 

Due mezzi diversi, che non sempre si incastrano bene

L’operazione di Tre ciotole serve a ricordarsi quanto libro e film siano due mezzi diversi che non sempre si adattano bene. Si lascia la sala con la sensazione che ci sia stato un “Lost in Adaptation”; qualcosa si è perso nell’adattamento. 

Il film riesce però a far sentire la mancanza di Michela Murgia. Sui titoli di coda ci si chiede come avrebbe commentato lei, con la sua passione, la sua arguzia e l’amore per l’imperfezione, quest’opera che cerca di fare le cose giuste, mancando però il bersaglio.

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue sui cookie

La scheda del film

Regia di Isabel Coixet. Con Alba Rohrwacher, Elio Germano, Silvia D'Amico, Galatéa Bellugi, Francesco Carril.

Genere Drammatico, Spagna, Italia, 2025, durata 120 minuti.

Uscita cinema giovedì 9 ottobre 2025 distribuito da Vision Distribution.

 

Temi: morte, malattia, relazioni, amore, cura, crescita

Leggi anche

Famiglia
The Attachement 3

L’attachement, l’adattamento del romanzo di Alice Ferney

Il vero motore della storia è Elliott, che non ha paura di aprirsi all’altro, di legarsi, di abbracciare, di provare e far provare affetto, permettendo alla regia di esplorare stati dell’esistenza sfumati e deliziosamente complessi

di Gabriele LINGIARDI

Cura
Familiar Touch

Familiar Touch, il racconto dell’ultima trasformazione della vita

Le comparse non sono attori, ma ospiti della struttura che hanno partecipato a un laboratorio di cinema. Tenerezza, rispetto, normalità, sono le linee guida di questo rispettosissimo racconto della vecchiaia

di Gabriele LINGIARDI

Libertà
The Life of Chuck

The Life of Chuck, l’ultimo adattamento di Stephen King

Il regista Mike Flanagan, specialista dell’horror, abbandona le atmosfere lugubri e realizza un lavoro dal respiro spirituale. Una fiaba, narrata in maniera non lineare, attraverso tre momenti

di Gabriele LINGIARDI

Famiglia
Il padre dell’anno

Il padre dell’anno, ricucire il passato e ripensare il futuro

Il film non racconta la paternità, ma l’eterna giovinezza a cui ci chiama la nostra società. Il percorso non sempre è a fuoco, ma è sicuramente un delizioso schiaffo con il sorriso

di Gabriele LINGIARDI

Corruzione
fescaaal_film_searching-for-amani_01

Searching for Amani, il docu-film sulle comunità colpite dalla crisi climatica

Il viaggio per ricostruire il puzzle famigliare e superare la scomparsa del genitore diventa per Simon, 13 anni e il sogno di diventare giornalista d’inchiesta, un viaggio tra la bellezza della riserva e l’ansia per la corrotta gestione delle risorse naturali del Paese

di Giovanni BONZANINO