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Deceduta il 23 settembre 2025

Nata a Cerello di Corbetta il 30 gennaio 1943, molto affezionata alla sua famiglia e ai suoi cari, Piera era la maggiore di cinque fratelli. Fin da giovane si è messa alla ricerca della sua vocazione: il suo “Eccomi Signore” è iniziato presto. L’oratorio del suo paese è stato la sua seconda casa; ha lavorato attivamente nell’Azione Cattolica.
Piera cercava però una forma di vita per essere tutta del Signore e, nello stesso tempo, legata alla gente, al suo lavoro, alla sua comunità. Si era nella fase post-Concilio, con tanti sogni e tanta voglia di essere “Chiesa viva”. Una Chiesa che Piera ha aiutato ad edificare.
Il 7 dicembre 1971 ha iniziato con Antonia a realizzare il suo sogno: vita fraterna, preghiera, offerta di sé per i giovani, lavoro, attenzione alla pastorale dell’Arcivescovo, animazione con i ragazzi e i giovani in parrocchia, mantenendo uno sguardo aperto al Decanato e alla Diocesi. E per diciassette anni, ogni anno, ha rinnovato i propri voti in forma privata, prima nelle mani di don Lorenzo, responsabile della F.O.M., successivamente in quelle dell’Arcivescovo, nel contesto della celebrazione della Messa feriale del mattino nella sua cappella privata.
Durante un incontro l’Arcivescovo ha parlato dell’Ordo Virginum e la risposta di Piera è stata: “È proprio quello che noi cerchiamo di vivere oggi”.
Così il 26 maggio 1988, insieme ad altre tre sorelle, è stata consacrata dal Card. Carlo Maria Martini. Le parole dell’omelia pronunciata in quell’occasione bene illustrano il percorso spirituale della nostra sorella:
“Ciascuna di voi giunge a questa celebrazione attraverso un lungo cammino di dedicazione, di ricerca, di dono di sé e quindi porta già una esperienza grande di Chiesa. È come la materia eucaristica, il pane e il vino che attendono di essere consacrati dalla potenza di Dio …”.
E Piera, con mitezza evangelica e fedeltà, ogni giorno si è consegnata al Signore.

Nella comunità magentina tutti ricordano le sue peculiarità: il cuore di mamma, il suo sorriso, una grande capacità di entrare in relazione con le persone in modo spontaneo e con semplicità. Per tante persone l’incontro con lei si è poi trasformato in una relazione significativa: Piera era sempre in “ascolto attivo” delle mamme in oratorio, dei più fragili e degli “invisibili”; sapeva leggere il cuore di chi incontrava, di chi, giovane o anziano, aveva bisogno di uno sguardo rassicurante, di un conforto; sapeva con pacatezza trovare una parola per tutti e per ciascuno.
Dall’ascolto passava anche all’aiuto concreto: portava a scuola i bimbi, ne seguiva con discrezione il percorso scolastico, accompagnava le mamme a fare la spesa e chi era malato in ospedale per le cure; portava a domicilio un pasto caldo a chi ne aveva necessità… In tanti anni di dedizione non è mai venuta meno allo spirito di servizio, nemmeno nel tempo del Covid.
Anche la Chiesa-edificio doveva per lei essere luogo accogliente e bello: da qui la sua particolare attenzione nella cura degli ambienti e della liturgia, per aiutare bambini ed adulti a incontrare meglio Gesù.
Sorella gioiosa ed entusiasta, la sua presenza nella parrocchia Sacra Famiglia e nella comunità pastorale è stata un riferimento costante per tante persone, e i suoi saggi consigli una guida sicura.

Perfino nel tempo della fragilità e della malattia il sorriso e la serenità non hanno mai abbandonato Piera: meno presente fisicamente in parrocchia, era sempre in preghiera per tutti.
È passata dall’ “eccomi!” al “grazie!”: diceva grazie a Gesù perché lo sentiva vicino e grazie alle persone che condividevano con lei la vita; il tutto con la spontaneità di un sorriso e tenendo sempre il rosario tra le mani.

Piera ha raggiunto Gesù il 23 settembre 2025.
Ora, in Paradiso, si darà da fare perché anche noi, sorelle dell’Ordo Virginum, possiamo seminare nella Chiesa e nel mondo Parole di Vangelo con gioia, semplicità, amore, portando lì dove siamo il sorriso di Dio.