Link: https://www.chiesadimilano.it/parliamone-con-un-film/gioia-mia-2857931.html
Rubrica

Parliamone con un film

Share

Famiglia

Gioia mia, una storia sul valore della disconnessione

Il piccolo Nico è costretto a passare un’estate dall’anziana zia Gela in Sicilia. Niente telefoni, videogiochi o wi-fi. Un altro mondo, fermo, pieno di superstizioni e costruito su una comunità stretta

di Gabriele LINGIARDI

12 Dicembre 2025
Un bambino e un’anziana donna sono fermi sulla spiaggia, entrambi rivolti verso qualcuno fuori campo; il bambino indossa una maglietta a righe e tiene in mano un oggetto di legno, mentre la donna porta una borsa e un asciugamano, con ombrelloni da mare colorati sullo sfondo.

La tecnologia è un bel problema per il cinema. Quando sono arrivati i cellulari è diventato molto più difficile far perdere i personaggi. Chissà come saranno gli inseguimenti con le auto a guida autonoma. Alla base della sceneggiatura di Gioia mia c’è l’esatto opposto: la disconnessione.

La trama

Il piccolo Nico è costretto a passare un’estate dall’anziana zia Gela che vive in Sicilia. Niente telefoni, videogiochi o wi-fi. Un altro mondo, fermo, antico, pieno di superstizioni e costruito su una comunità stretta. Con gli occhi e le mani libere incontra il mistero: l’edificio è veramente popolato di spiriti e angeli, come sostengono le donne del posto? Ma soprattutto chi è veramente questa zia la cui solitudine, ormai accettata e diventata compagna di viaggio, interroga il bambino che vi riconosce la sua?

Un bambino e un’anziana donna camminano di spalle lungo una strada silenziosa tra edifici storici; il bambino indossa una maglietta scura e pantaloncini rossi, mentre la donna tiene al guinzaglio un piccolo cane, con grandi portoni in legno sullo sfondo.
Una scena del film

È un bel periodo per le cineaste italiane. Il talento di Laura Samani (Piccolo corpo) è stato confermato con Un anno di scuola, passato a Venezia e presto al cinema. Le sorelle Valentina e Nicole Bertani hanno presentato quest’anno a Locarno il loro bellissimo Le bambine dove, contemporaneamente, si scopriva il talento di Margherita Spampinato.

L’abbondanza dei ricordi

Il suo Gioia mia è un’opera prima di grande capacità cinematografica. La trama è apparentemente esile. Eppure nelle sequenze la regia riesce a dipingere tanta vita. La figura della zia è un unicum nel cinema italiano. Impossibile svelare il perché, senza rovinare il gusto della visione. Il lavoro fatto dall’attrice Aurora Quattrocchi sulle cicatrici del passato che entrano a far parte del carattere è, una volta arrivati al colpo di scena, un momento incredibilmente toccante.

L’estate di Nico serve a diventare grandi, a innamorarsi per la prima volta, ad abbandonare un legame fin troppo stretto con la babysitter di città. C’è poco da fare, quando le immagini sono usate bene evocano ricordi e sensazioni. Guardando questo film ci si ritrova immersi in un’abbondanza di ricordi che non abbiamo mai vissuto. Questi, creati dal cinema, che fanno riaffiorare quelli reali dei primi giorni di adolescenza di ciascuno. Quella in cui era bello perdersi, senza distrazioni tecnologiche.

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue sui cookie

La scheda del film

Regia di Margherita Spampinato. Con Marco Fiore, Aurora Quattrocchi, Martina Ziami, Camille Dugay Comencini.

Genere Drammatico, Italia, 2025, durata 90 minuti.

Uscita cinema giovedì 11 dicembre 2025 distribuito da Fandango.

 

Temi: crescita, affettività, estate, famiglia, isolamento, creatività

Leggi anche

Attesa
Eternity

Eternity, una commedia romantica sull’aldilà

Solare, divertente, aggrappato con i denti alle sue idee. Forse un po’ troppo lungo (come l’eternità del titolo, un tempo che darà problemi ai protagonisti), ma con una commozione mai forzata

di Gabriele LINGIARDI

Milano
Aldo Giovanni e Giacomo attitudini nessuna

Attitudini – nessuna, il documentario su Aldo, Giovanni e Giacomo

Più che per le risate (quasi tutte dai film e dagli sketch montati in accompagnamento) ciò che resta allo spettatore è la nostalgia per l’aria creativa che permeava Milano, che oggi non esiste più

di Gabriele LINGIARDI

Accoglienza
Giovani Madri

Giovani Madri, un film che sa scaldare il cuore

I fratelli Dardenne ci regalano una storia che parla sì di un’amara realtà, ma anche di tanta poesia, di sguardi puri, conditi da note sincere di fiducia e di bene che prevalgono, nonostante tutto

di Gianluca BERNARDINI

Arte
I colori del tempo

I colori del tempo, un viaggio tra Belle Époque e presente

Il regista Cédric Klapisch salta tra la Parigi dell'800 e la Francia odierna, dove un gruppo di sconosciuti scopre l'ascendenza con Adèle, vissuta in una casa piena di quadri e cimeli

di Gabriele LINGIARDI

Iran
Un semplice incidente

Un semplice incidente, il ritorno di Jafar Panahi

Un banale incidente costringe un uomo, in viaggio con la moglie incinta e la figlia, afermarsi in un'officina dove è riconosciuto da un dipendente. È un aguzzino del suo passato, l’agente dei servizi segreti che l’aveva torturato in carcere

di Gabriele LINGIARDI

Irlanda
Anemone Daniel Day-Lewis

Anemone, un film carico di simbolismi, ma senza niente da dire

Il ritorno alle scene di Daniel Day-Lewis coincide con una sceneggiatura scritta a quattro mani tra padre e figlio per parlare… proprio del rapporto tra padre e figlio

di Gabriele LINGIARDI

Libertà
Il professore e il pinguino

Il professore e il pinguino, il racconto dei desaparecidos

Nonostante il brutto titolo italiano, non è una commedia sempliciotta. L’inizio ricorda quei film scolastici che avevano grande successo tra gli anni ’80 e ’90: l’ingresso al college, il primo incontro con gli studenti, la fatica a trovare il metodo educativo giusto. Tutto da tradizione

di Gabriele LINGIARDI

Malattia
Tre Ciotole

Tre ciotole, la trasposizione del romanzo di Michela Murgia

L’avvicinarsi della morte e ciò che consegue sui rapporti delle persone è sì un tema interessante, ma la messa in scena non riesce mai ad andare oltre la superficie. Il film vorrebbe procedere con una leggerezza poetica, ma i dialoghi risultano spesso fuori fuoco e artificiali

di Gabriele LINGIARDI