Con chi sceglieresti di passare l’eternità? Con l’amore giovanile, pieno di fuoco, passione e con pochi momenti difficili alle spalle oppure con l’amore lento, quello che dura una vita, costantemente in bilico tra alti e bassi, gioie e fatiche? È il dilemma che deve affrontare Joan (la bravissima Elizabeth Olsen), una domanda che sostiene tutta la sceneggiatura della commedia romantica Eternity.
Un film come se ne vedevano molti anni fa. Solare, divertente, aggrappato con i denti alle sue idee. Forse un po’ troppo lungo (come l’eternità del titolo, un tempo che darà problemi ai protagonisti), ma capace anche di trovare una commozione mai forzata.
La trama
Joan e Larry sono sposati da una vita. Larry muore, poco dopo Joan lo segue. Si ritrovano in un mondo sospeso, un aldilà in cui le anime vengono smistate (proprio come nel film Pixar Soul) prima di decidere in quale eternità andare a vivere.

Le persone hanno l’aspetto fisico che avevano nel momento in cui sono stati più felici. I due anziani ritornano giovani e paradossalmente pieni di vita. Giovane e affascinante è anche Luke, il primo marito di Joan, morto durante la guerra di Corea. Ancora innamorato di lei ha scelto di aspettarla per più di sessant’anni, lavorando come barman in questo limbo. Ora la decisione spetta alla donna: con chi dei due vorrà condividere l’eternità?
Imparare ad aspettare

La regia di David Freyne si mette a disposizione delle situazioni. È l’intreccio a dare forza al film. Ci si dimentica in poco di essere in una dimensione dell’anima diversa.
I dilemmi parlano proprio al mondo di oggi. L’idea di “per sempre” ha abbandonato la vita delle persone nella società contemporanea, il cinema la ributta al centro del discorso mettendo in scena proprio un paradiso, per quanto molto generico e non connotato da nessuna religione. Se il corpo è lo strumento del provvisorio, l’anima chiede scelte definitive. A cosa serve la vita terrena in tutto questo? A decidere, ci dice il film, oltre che a imparare ad aspettare.
Eternity è perciò una classica storia romantica in cui il meccanismo narrativo rende la posta in gioco ancora più alta e coinvolgente, in cui il “vissero per sempre felici e contenti” è questa volta da prendersi alla lettera.










