L'ansia di perdersi qualcosa nell'era dei social
Collaboratore ufficio comunicazioni sociali

Viviamo in un’epoca in cui le vite altrui sembrano costantemente a portata di mano, grazie a foto, video e storie che scorrono nei nostri feed social. Ma questa finestra digitale, che ci permette di sbirciare momenti speciali degli altri, può trasformarsi in una fonte di disagio. Si chiama FOMO e descrive una sensazione che molti di noi hanno provato almeno una volta.
Cosa significa FOMO?
L’acronimo FOMO, che sta per Fear of Missing Out (paura di perdersi qualcosa), identifica quella sottile ansia che nasce quando vediamo gli altri vivere esperienze entusiasmanti mentre noi ne siamo esclusi.
Un esempio classico? Scorrere Instagram e trovare amici che partecipano a una festa esclusiva, condividono un tramonto mozzafiato da una località esotica o raggiungono traguardi personali e professionali. Inevitabilmente, ci poniamo domande come: “Perché non ci sono anch’io? Cosa mi sto perdendo?”. La FOMO si insinua nella nostra mente, spingendoci a confrontarci con gli altri e a mettere in discussione le nostre scelte.
Da dove nasce la FOMO?
La paura di perdersi qualcosa non è un concetto nuovo, ma i social media ne hanno amplificato la portata. In passato, potevamo solo immaginare cosa facessero gli altri; oggi, grazie alle piattaforme digitali, abbiamo accesso in tempo reale alle loro esperienze, spesso rappresentate in modo idealizzato.
Alla base della FOMO c’è il nostro naturale bisogno di appartenenza e il timore di essere esclusi dal gruppo. Questa dinamica psicologica, tuttavia, viene esasperata dai social, dove ognuno tende a mostrare il meglio di sé, costruendo una versione filtrata e ottimizzata della propria vita.
Gli effetti della FOMO sulla nostra vita
La FOMO può avere conseguenze tangibili sulla nostra quotidianità. A livello emotivo, può generare ansia, stress e insoddisfazione. Il costante confronto con gli altri può portarci a svalutare le nostre esperienze, facendoci sentire in ritardo o inadeguati.
Inoltre, questa sensazione alimenta la nostra dipendenza dai social media: ci spinge a controllare notifiche, a scorrere continuamente i feed e a cercare conferme digitali, nella speranza di non “perdere nulla”. Paradossalmente, più cerchiamo di tenere il passo, più rischiamo di allontanarci dal presente e dalla realtà.
Affrontare la FOMO: un ritorno al presente
Sebbene la FOMO sia una sfida diffusa, esistono strategie per gestirla e ridurne l’impatto.
Innanzitutto, è fondamentale sviluppare consapevolezza: ciò che vediamo sui social non rappresenta la vita nella sua interezza, ma solo una selezione accurata dei momenti migliori. Riconoscere questo meccanismo ci aiuta a non idealizzare ciò che osserviamo online.
È altrettanto importante concentrarsi sul momento presente, apprezzando ciò che viviamo e dedicandoci a ciò che ci fa stare bene. Le pause digitali, inoltre, possono essere benefiche: spegnere il telefono e immergersi in attività offline ci permette di ritrovare un equilibrio. Infine, coltivare la gratitudine per ciò che abbiamo, anziché desiderare costantemente ciò che ci manca, è un antidoto potente contro la FOMO.
Una lezione di autenticità
La FOMO, se compresa e affrontata, può insegnarci a valorizzare di più le nostre esperienze autentiche. In un mondo dominato dai social media, dove tutto sembra perfetto e scintillante, è essenziale ricordare che la vera gioia non si trova negli schermi, ma nelle relazioni e nei momenti che viviamo con cuore e consapevolezza.
Riflettiamo su cosa ci rende davvero felici e su come possiamo trasformare il confronto in ispirazione. Solo così possiamo vivere una vita più autentica e libera dalle pressioni di un mondo digitale che, troppo spesso, ci distrae dall’essenziale.
Se avete pensieri o esperienze da condividere su questo tema, scrivete a comunicazione@diocesi.milano.it : sarò felice di ascoltarvi e approfondire insieme. Alla prossima!
