Almanacco liturgico Il Santo del giorno Il Vangelo di oggi Agenda dell'Arcivescovo

Quando le serie diventano maratone digitali

don Luca Fossati
Collaboratore ufficio comunicazioni sociali

In un’epoca in cui le piattaforme streaming dominano le nostre serate, c’è un’espressione che racconta bene un nuovo modo – a tratti compulsivo – di vivere l’intrattenimento: binge-watch. Un termine inglese ormai familiare anche in italiano, che descrive il fenomeno delle “abbuffate” di episodi guardati uno dopo l’altro, senza sosta.

Maratone da divano

Letteralmente, binge-watch unisce le parole binge (abbuffata) e watch (guardare). Il risultato? Una visione continua, spesso per ore, di una serie TV o di più film, senza le pause che un tempo erano dettate dal palinsesto televisivo. L’arrivo di Netflix, Prime Video, Disney+ e simili ha rivoluzionato le abitudini dello spettatore medio, rendendo disponibile intere stagioni in un clic. Addio all’attesa settimanale, benvenuta maratona notturna.

È così che “solo un altro episodio” diventa “finisco la stagione stasera”. Un loop in cui il tempo vola e l’orologio si fa beffa della nostra forza di volontà.

Un fenomeno culturale

Non si tratta solo di intrattenimento: il binge-watching è diventato anche un gesto sociale. Guardare tutti insieme una nuova stagione, commentarla, condividere teorie e emozioni, è parte dell’esperienza. Le piattaforme lo sanno, e costruiscono i loro contenuti pensando proprio a questa fruizione intensiva: trame avvincenti, episodi brevi, finali sempre in sospeso. Un invito costante a restare davanti allo schermo.

Il binge-watch, in fondo, ci immerge completamente in una storia. Ci fa sentire parte di un racconto collettivo, di una community globale che “vive” le serie come eventi culturali condivisi.

I rischi dell’eccesso

Come tutte le “abbuffate”, però, anche quella mediatica può lasciare strascichi. Se occasionale, è un modo efficace per rilassarsi. Ma se diventa un’abitudine quotidiana, può influenzare negativamente il nostro benessere. I sintomi sono noti: sonno compromesso, difficoltà di concentrazione, sedentarietà, isolamento sociale.

L’attenzione va quindi riportata all’equilibrio. L’intrattenimento è un dono, ma la vita vera ci aspetta fuori dallo schermo. Un episodio in più non è un problema. Ma forse, ogni tanto, serve anche un episodio in meno.

Una nuova forma di narrazione

Il binge-watch è una delle parole chiave del nostro tempo digitale. Rivela quanto siano cambiate le nostre abitudini, ma anche quanto il desiderio di storie – ben raccontate e coinvolgenti – sia rimasto immutato. La differenza è che oggi le viviamo tutte d’un fiato, con la stessa voracità con cui leggiamo un romanzo avvincente.

In definitiva, il binge-watch non è solo una tendenza: è il simbolo di un modo nuovo di costruire e consumare narrazione, dove l’accesso immediato e l’immersione totale sono la regola. Ma anche qui, come in ogni maratona, ogni tanto serve fermarsi e riprendere fiato.

Alla prossima tappa, per scoprire insieme un’altra parola del web.

Versione audio: