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Il Bambino di Betlemme, presenza fragile e luminosa ci invita a una rivoluzione di pace. La sua nascita rinnova il nostro “Eccomi”, chiamandoci a costruire insieme gesti quotidiani di fiducia e riconciliazione

Consiglio delle Chiese Cristiane di Milano

“Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».
(Luca 1, 38a Testo TILC).

Carissime sorelle e carissimi fratelli,
care cittadine e cari cittadini di Milano, il Natale arriva come una luce inarrestabile di speranza che filtra attraverso le turbolenze di un tempo pieno di incertezze. Sebbene il mondo continui a misurarsi con tensioni che speravamo superate, ma che ritornano come ombre dal passato, da Betlemme giunge una grande luce che illumina l’intera umanità.
Nascosta dietro le quinte della storia si fa strada una giovinetta rivestita di Cielo; nel suo grembo custodisce una nuova vita fragile e minacciata, che i disegni malvagi e tutto il potere di Erode non possono spegnere.
Maria è il coraggio della Fede, della Speranza e dell’Amore che prende forma. Con Giuseppe condivide il coraggio di chi accoglie la vita senza avere tutte le risposte; di chi, affidandosi completamente a Dio, attraversa l’incertezza del presente e del futuro, senza pretendere di controllarli. È un coraggio che parla dei bambini e delle bambine che crescono in condizioni di disagio, di uomini e donne che, custodendo la speranza, guidano comunità e famiglie, spingendoci ad affrontare senza paura le piccole e grandi avversità che anche nella nostra bella città ci insidiano. Nelle figure di Maria e Giuseppe inginocchiati davanti al bambino, ciascuna e ciascuno di noi può trovare una testimonianza semplice di persone come noi, che hanno accolto come un seme la parola della fede che le ha rese strumenti fecondi e beati.
La contemplazione del Bambino che sta crescendo tra le macerie di un mondo tutto da ricostruire ci offre una via semplice e profonda: vedere nella sua fragilità una rivoluzione di pace. È una presenza disarmata che non impone, ma invita; non divide, ma unisce. Guardarlo insieme significa riconoscere che l’unità non è un sogno irraggiungibile, ma può nascere proprio da ciò che ascoltiamo nel silenzio del cuore, che gridiamo sui tetti, quale annuncio coraggioso di conversione al mondo nuovo secondo Dio.
“Eccoti”. Possiamo dire queste parole perché Gesù nasce ed è presente. Dal Suo “Eccomi” fiorisce il nostro “Eccomi!”, che diventa risposta personale e comunitaria a un Tu che ci precede. È un “Eccomi!” che trasforma la vita, perché genera fiducia, responsabilità e desiderio di costruire.
Forse i nostri doni e il nostro impegno non saranno sufficienti a portare la Pace di Cristo a Milano e al mondo intero, ma siamo chiamati e chiamate a mettere insieme piccoli frammenti di pace: Una “pace a pezzi”, ma reale: fatta di passi quotidiani, di ascolto reciproco, di scelte che custodiscano l’umanità del piccolo di Betlemme, di Sua madre e di ognuno ed ognuna di noi. Un cammino possibile per chiunque.
A ciascuno e ciascuna auguriamo un buon Natale.

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Chiese: Anglicana, Apostolica Armena, Avventista del Settimo Giorno, Cattolica Ambrosiana, Copta, Cristiana Protestante, Luterana-Riformata, Esercito della Salvezza, Evangeliche Battiste, Evangelica Metodista, Evangelica Valdese, Luterana Svedese, Ortodossa Bulgara, Ortodossa Eritrea, Ortodossa Etiope, Ortodossa del Patriarcato della Georgia, Ortodossa Greca, Ortodossa Romena, Ortodossa Romena, Ortodossa Russa, Ortodossa Serba.