Dal 17 al 30 ottobre 2022, presso la cappella dell'Università degli Studi di Milano, è stata esposta la mostra "Il Vangelo secondo Giotto. La cappella degli Scrovegni", una fedelissima riproduzione fotografica, in scala 1:4, del capolavoro di Giotto a Padova: alcuni giovani, appositamente preparati, hanno introdotto i visitatori alla scoperta delle bellezze artistiche di quest'opera e del significato religioso ad esse sottese. In questo articolo diamo conto dell'esperienza vissuta, tracciando un bilancio sintetico dell'esperienza

Sara Cainarca
Servizio per i Giovani e l'Università

Il Vangelo secondo Giotto. La cappella degli Scrovegni - Sito

Nell’ambito della Visita pastorale al Decanato Centro Storico – le cui parrocchie e realtà sta incontrando in questo mese – l’Arcivescovo Mario Delpini si è ritrovato ieri sera (giovedì 24 novembre 2022), presso una delle sale del Museo Diocesano, con i responsabili e i partecipanti delle diverse iniziative culturali di questa zona di Milano, ricca di stimoli e di un patrimonio artistico unico e variegato.

Uno dei molti linguaggi con cui poter annunciare il Vangelo è proprio quello ereditato – ma anche sempre da scoprire ed arricchire – dalla cultura e dall’arte, dimensioni in grado di incuriosire e attirare, porsi in relazione con ogni uomo, ad ogni età, e soprattutto suscitare in ciascuno domande, aprendo una comunicazione più diretta, rispetto ad altre forme, per poter accedere anche a domande di senso e approfondire tematiche per la crescita umana e cristiana.

Sono “modalità per una rinnovata evangelizzazione ad extra nel cammino sinodale” – propone l’Arcivescovo, sulla linea di quanto anche Papa Francesco aveva avuto attenzione di indicare nella Evangelii Gaudium (24 novembre 2013): “è bene che ogni catechesi presti una speciale attenzione alla ‘via della bellezza’” poiché “tutte le espressioni di autentica bellezza possono essere riconosciute come un sentiero che aiuta ad incontrarsi con il Signore Gesù”.

È proprio a partire da queste intuizioni che ormai due anni fa gli uffici di Pastorale Giovanile e di Pastorale Universitaria delle Diocesi della Lombardia hanno avviato una proposta rivolta ai giovani, in particolare a coloro che sono appassionati dell’arte e con una sensibilità a questo linguaggio, da declinare anche in un vero e proprio “Annuncio di Bellezza” cioè annuncio del Vangelo: “La via della Bellezza”.

Per inaugurare la terza edizione di questa iniziativa, è stata organizzata, nel mese di ottobre 2022, un’esposizione presso la Cappella dell’Università Statale di Milano: “Il Vangelo secondo Giotto. La cappella degli Scrovegni”, una mostra itinerante, curata da Roberto Filippetti, che riproduce in scala 1:4 gli affreschi delle pareti della chiesetta padovana, scrigno contenente un tesoro tutto da scoprire.

Nel corso delle due settimane, questo tesoro ha attirato a sé più di 1400 visitatori, tra universitari di passaggio, turisti, cittadini attratti dalla singolare occasione, e persino una decina di classi di alcune scuole milanesi, nonché alcuni gruppi oratoriani. In particolare, poi, c’è stata anche la possibilità di iniziare a guardare insieme verso la Giornata Mondiale della Gioventù, che si terrà a Lisbona nell’agosto del prossimo anno: l’icona scelta dal Papa è quella della Visitazione (“Maria si alzò e andò in fretta” Lc 1,39), di cui Giotto fece una commovente rappresentazione proprio nella parete della facciata degli Scrovegni.

La bellezza espressa dalla maestria di Giotto, artista sensibile a raccontare una Realtà in cui intravedeva il Mistero e dunque la possibilità dell’incontro tra Dio e l’Uomo – a partire dal mistero dell’Incarnazione che avviene grazie al “sì” di Maria davanti all’Angelo dell’Annunciazione, evento a cui è dedicata la Cappella – ha intercettato moltissime persone di ogni età. Davvero l’arte può rivolgersi a chiunque.

Il linguaggio figurativo però può esprimere ancora di più le sue potenzialità quando qualcun altro contribuisce a dare chiara voce alle immagini: ecco dunque la ricchezza che sono stati i quindici ragazzi – studenti o appena laureati – che hanno aderito all’iniziativa, rendendosi protagonisti, guide preparate presso la mostra. Alcuni di loro già partecipanti de “La via della Bellezza” e altri incuriositi dall’occasione di sperimentarsi come guide, attratti in prima persona da questa bellezza, dopo due incontri di formazione (uno tenuto dall’Associazione Ambarabart e uno dallo stesso Filippetti, appassionato e appassionante) hanno donato alcune ore delle loro giornate ai visitatori della mostra, coinvolgendoli in un ascolto della bellezza che li rendesse anche un poco più interlocutori della Bellezza rappresentata.

I riscontri sono stati molteplici, come testimoniano i commenti lasciati sul quaderno posto all’uscita: un’esperienza di stupore oppure di conferma o ancora di incontro, inaspettata o attesa, apprezzata con gratitudine o tanto bella da ritornarvi con un amico. È anche questa la grande potenza dell’arte – e di chi ne conosce e sa leggerne il linguaggio con competenza e passione: quella di parlare a ciascuno nella misura della propria disponibilità e sensibilità, in un dialogo che possa essere fecondo, generativo, per lo meno, di meraviglia che interroghi il cuore.

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