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A conclusione dei colloqui individuali

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A conclusione dei colloqui con ciascuna consacrata, che l’Arcivescovo aveva voluto prevedere nell’ambito delle celebrazioni del 50° di promulgazione del nuovo Rito di Consacrazione delle Vergini, ci siamo ritrovate con lui nella Basilica di Sant’Ambrogio il giorno 26 settembre scorso.

Dopo un’introduzione di preghiera, abbiamo ascoltato la riflessione di Monsignor Delpini.
Fra i vari aspetti della dimensione della ‘sponsalità’, propria della vergine consacrata, ha voluto insistere su due: la passività e la contemplazione, “forse due aspetti particolarmente preziosi per la nostra Chiesa”.
La passività: “in una Chiesa indaffarata in molte cose”, essere persone che “non fanno niente” altro che lasciarsi amare da Dio.
La contemplazione: stare in silenzio, “a contemplare le opere di Dio, ad ascoltare la sua Parola”. E dire: “Se vuoi, fermati qui in silenzio insieme a me”.
Parole che ci aprono orizzonti e ci indicano prospettive; parole che ci suonano forse anche un po’ provocatorie. Parole dette con affetto e autentica paternità, di cui siamo molto grate.

L’Arcivescovo ha poi ‘restituito’, accompagnandola per ciascuna con un suo breve scritto di benedizione, la Regola di vita che gli era stata consegnata in occasione del colloquio.
E noi vogliamo impegnarci a viverla nella fedeltà sempre nuova di ogni giorno, col desiderio di essere, nella Chiesa e con la Chiesa, per il nostro mondo – così splendido, ricco, pluriforme e insieme, soprattutto oggi, così confuso e angosciato – segno della gioia e della speranza che nascono dal sapersi amati; segno di quella pace che nasce dal silenzio e dall’ascolto ed è sorgente di libertà e di creatività.

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