Almanacco liturgico Il Santo del giorno Il Vangelo di oggi Agenda dell'Arcivescovo

Goffredo da Bussero afferma di aver ricevuto il Battesimo in questa chiesa dal sacerdote Valo, passata poi alla famiglia Nosiggia venne successivamente soppressa

di Mirko Guardamiglio

Santo_Stefano_Nosiggia
Giotto, Public domain, via Wikimedia Commons

L’antica chiesetta di Santo Stefano molto probabilmente si affacciava sulla contrada di San Paolo e correndo lungo via Nuxigie – ossia lungo il lato destro dell’attuale piazza Belgioioso e dell’omonimo palazzo – era situata all’ipotetico incrocio fra le odierne via Gerolamo Morone e via Ulrico Hoepli.

Della chiesa si ha traccia all’interno di alcuni documenti risalenti al VIII secolo per essere poi citata all’interno di altri testi relativi ad un concilio provinciale del 1119 ma solo successivamente è attestata con certezza come luogo di culto nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani del XIV secolo quando l’autore – Goffredo da Bussero – afferma di aver ricevuto il Battesimo in Santo Stefano in Nosiggia dal sacerdote Valo non solo perché la propria famiglia abitava nelle vicinanze dell’edificio ma anche perché provvide alla sua manutenzione arricchendolo di reliquie e provvedendo al suo ampliamento architettonico, attestata poi come «capella» in Porta Nuova della città di Milano nella Notitia cleri del 1398, come parrocchia nell’Indice delle parrocchie città di Milano del 1454 e nella Rubrica parrocchie città di Milano del 1524, come rettoria e chiamata Santo Stefanino nel Liber seminarii  del 1564, fra le parrocchie di Porta Nuova nei Decreti Famagosta del 1576, come rettoria  nel Registro benefici diocesi di Milano (1579-1585).

Originariamente a forma rettangolare lunga quaranta metri e larga circa dodici, con tetto e tegole sostenute da cinque travature, venne successivamente restaurata come attestato da un documento inedito del 27 settembre 1584 (ASMi, Notarile, 16288) scoperto e studiato da Stefano Della Torre che ci permette di entrare in possesso di ulteriori interessanti informazioni. In primo luogo dato che il restaurato avvenne per volontà di una nobildonna appartenente alla famiglia Nosiggia possiamo dedurre che oltre alla via Nuxigie anche l’edificio di culto dipendesse dalla famiglia Nosiggia (ed è interessante essere a conoscenza del fatto che da essa provengono due zii del cardinale Carlo Borromeo, ossia i due fratelli Giovanni Angelo Medici e Gian Giacomo Medici; il primo più noto come papa Pio IV ed il secondo celebre condottiero milanese e marchese di Melegnano). In secondo luogo scopriamo una sorta di incertezza circa l’esecutore delle opere di restauro dato che mentre il Torre le attribuisce ad Angelo Puttini ed il Lattuada all’architetto Antonio Maria Corbetta il recente documento le attribuisce all’ingegnere Giuseppe Meda. Di fatto la chiesa venne ricostruita in modo che vi fossero una facciata ornata con paraste di ordine ionico, il portale d’ingresso era sormontato da una statua del santo patrono e l’interno fosse ad unica navata caratterizzata dalla presenza di tre cappelle con volta (come attestato dall’immagine allegata trovata durante il lavoro di informatizzazione degli indici cartacei e collocata presso l’Archivio Storico Diocesano di Milano, Sezione X, Serie “San Fedele”, Volume 56, Fascicolo 8, Sottofascicolo 2).

Costantemente ricordata fra le parrocchie di Porta Nuova nelle Visite Pastorali degli Arcivescovi di Milano tra il XVI ed il XVIII secolo e nell’Elenco chiese città di Milano del 1768 (insieme alla congregazione di San Nicolò da Bari con sede all’interno della chiesa parrocchiale, alla casa professa di San Fedele, alla nobilissima scuola di San Giovanni alle Case Rotte ed il venerando luogo pio di Loreto), nella Nota parrocchie Stato di Milano e nella Tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano del 1781 risulta che la parrocchia di Santo Stefano in Nosiggia possedesse fondi per 63.2 pertiche e che il numero dei parrocchiani, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, fosse di 809 mentre nella Tabella parrocchie diocesi di Milano del 1781 risulta che la rendita assommasse a lire 1.633.5.9 e che la nomina del titolare del beneficio spettasse all’Ordinario. La parrocchia di Santo Stefano in Nosiggia fu soppressa ed unita alla parrocchia di Santa Maria della Scala in San Fedele con il Nuovo compartimento territoriale delle parrocchie della città e dei Corpi Santi di Milano con avviso del 16 novembre 1787 e piena attuazione a partire dal 25 dicembre 1787.

 

________

FONTI:

Stefano della Torre – Giovanni Battista Sannazzaro, Stefanino in Nosiggia, chiesa di S. in «Dizionario della Chiesa ambrosiana» (Vol. VI), NED, Milano 1993, 3555-3556.

Serviliano Lattuada, Descrizione di Milano (Vol. V), Milano 1738, n. 247.

Paolo Rotta, Passeggiate storiche ovvero le chiese di Milano dalla loro origine fino al presente, Milano 1891, 182-183.

Gualberto Vigotti, La diocesi di Milano alla fine del secolo XIII, Edizioni di storia e letteratura, Roma 1974, 4-8 e 88.

https://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8110191/

https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santo_Stefano_in_Nosiggia

Ti potrebbero interessare anche: