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La conclusione della fase diocesana del processo di canonizzazione, di cui parlavamo la volta precedente, apre alla fase romana, ovvero dinanzi alla Congregazione per le Cause dei Santi

di Cristian Lanni

beatificazione
Sebastiano Ricci, Public domain, via Wikimedia Commons

La conclusione della fase diocesana del processo di canonizzazione, di cui parlavamo la volta precedente, apre alla fase romana, ovvero dinanzi alla Congregazione per le Cause dei Santi. Elemento necessario da sottolineare, è il grado di certezza morale. Quando si dice che bisogna provare le virtù in grado eroico, il miracolo o il martirio non si potrà perdere di vista una questione fondamentale: la prova in questione non produrrà un’evidenza, ciò nonostante dovrà essere tale da produrre in tutto il Collegio un grado di certezza tale da portare al convincimento morale dei giudici votanti. Dunque, una prova che seppure compatibile con la possibilità assoluta del contrario, esclude ogni incertezza che possa sorgere sulla validità del prodigio in esame. Da qui la necessità di un miracolo (segno tangibile di una realtà di per sé intangibile) quale prova richiesta nel processo di canonizzazione. È effettivamente lo strumento imprescindibile che esprime un segno (il miracolo) visibile della realtà sovrannaturale.

Segue l’esame di merito. Dopo aver ricevuto l’istruttoria della fase diocesana il Dicastero emana il Decreto sulla validità giuridica, verificato l’adempimento delle formalità prescritte dalla Legge, in particolare tale atto è competenza del Sottosegretario ed è sottoposto all’attenzione del Congresso ordinario. Solo dopo tale Decreto la causa è affidata ad un Relatore su istanza del Postulatore, il quale studia gli acta causae e guida il collaboratore presentato dal Postulatore alla redazione della Positio (cf. DPM nn. 6-8.). Questo documento deve raccogliere: le deposizioni dei testi e la documentazione processuale; l’informatio sulla base del summarium circa la consistenza dell’apparato probatorio, la biografia e la pratica delle virtù eroiche, la fama signorum e gli scritti del servo di Dio. Se la causa è “antica”, allora la Positio viene sottoposta al vaglio di sei Consultori specialisti in materia storica, i quali, esprimono il proprio votum circa il valore scientifico con cui il lavoro di ricerca è stato condotto, la valenza dell’analisi delle fonti antiche, la sufficienza del materiale raccolto e tutti gli effetti trattati. Con votum positivo della maggioranza si procede all’esame della Commissione teologica. Tale commissione è presieduta dal Promotore della fede. Se la maggioranza dei due terzi della Commissione risponde positivamente i vota del Promotore e dei Consultori vengono trasmessi con la Positio alla Sessione ordinaria della Congregazione. Solo dopo l’esito positivo della Sessione vengono trasmessi al Romano Pontefice gli acta cui seguirà la promulgazione del decreto mediante il quale sono accertate le virtù in grado eroico del Servo di Dio che viene così dichiarato Venerabile.

La fase successiva è quella della beatificazione, per cui occorrerà la prova del miracolo.

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