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«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama» Lc 2,14. L'augurio del Consiglio delle Chiese Cristiane di Milano

Consiglio delle Chiese Cristiane di Milano

magi

È Natale e risuona ancora una volta il canto degli angeli. Ne siamo testimoni come Chiese Cristiane di Milano, insieme a tanti uomini e donne che, come i pastori di Betlemme, non si sono lasciati prendere dal sonno e sono rimasti a vegliare nella notte. Essi sono rimasti vigilanti nell’attesa, per custodire il gregge loro affidato e scrutare, nei bagliori della notte, le prime luci dell’alba.

Sentiamo oggi più che mai rivolte a noi queste parole del profeta Isaia: “Ecco le tenebre ricoprono la terra, nebbia fitta avvolge le nazioni, ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te” (Is 60,2). Nell’oscurità delle guerre, della violenza cieca, del terrorismo avvertiamo una coltre che grava sui cuori e rischia di addormentarci nel sonno del pessimismo.

Questa coltre ci avvolge, ci schiaccia sul presente, ci impedisce di vedere oltre, di immaginare e di preparare un futuro migliore per tutta l’umanità e per l’intero creato. Ci sembra già tanto sperare un po’ di pace e un po’ di tranquillità per sé. Ma la pandemia ci ha insegnato che, nel mondo globale, siamo tutti interconnessi e nessuno si salva in solitudine. Se il mondo brucia, non possiamo pensare che l’incendio non ci toccherà.

In questo contesto, le nostre Chiese hanno qualcosa da dire: il mondo così non va e noi vogliamo trasformarlo.

Come cristiani e cristiane, sentiamo che il cambiamento del mondo deve partire dalla nostra vita e dalle nostre comunità. Per questo non vogliamo restare a guardare il male, indifferenti o complici di quanto accade. Vigilare significa portare a coscienza i dolori del mondo, fissare il nostro sguardo sui tanti e sulle tante che sono crocifissi e impegnarci a restare sotto la croce, con perseveranza, nella speranza della risurrezione.

Sappiamo, infatti, che la storia è nelle mani di Dio e che la sua provvidenza conduce il mondo verso il bene. E la fede cristiana ci insegna con certezza che nella notte più buia può sempre risplendere la luce del Vangelo. La storia delle nostre Chiese, segnata dalla persecuzione e dal martirio, lo dimostra. Non siamo condannati a combatterci. Possiamo scegliere di disarmarci e di guardare gli altri e le altre con amore.

È il messaggio che viene dalla mangiatoia di Betlemme: uomini e donne di nazioni diverse si ritrovano in pace. Nel Natale la profezia della pace diventa realtà. Il Signore è Dio ed è venuto a portare la sua pace nel mondo. La sua gloria è la pace tra gli uomini e le donne che egli ama. E noi come i pastori siamo chiamati a correre e ad annunciare a tutti la buona notizia della pace che è Gesù.

“Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l’inimicizia” (Ef 2,14). Sì, con Gesù viene il perdono, nasce un’umanità nuova, riconciliata, un popolo senza confini in cui nessuno è più considerato straniero o straniera, ma tutti sono realmente sorelle e fratelli. E il segno di questo popolo è la gioia dell’amicizia che abbraccia e accoglie tutti e tutte.

La luce del Natale allora ci illumina. Come la stella di Betlemme, essa ci indica un cammino nuovo da compiere per avvicinarci al Signore e portare la sua pace al mondo in questo tempo. È il cammino della compassione, quello compiuto dai magi per fare ritorno alle loro case. È l’unica via di salvezza per chi ha conosciuto Erode e non vuole essere complice del male che trama nel suo cuore.

Il Natale ci dice che Dio per primo ha compassione per l’umanità e nel suo Figlio sceglie di stare insieme a noi. Dalla compassione divina oggi può sorgere un movimento di pace. Essa infatti ci provoca e ci spinge a uscire dalle nostre case, dalle nostre abitudini, dalle tradizioni, dalla sazietà del benessere, per andare incontro e chinarci su chi è scartato, povera, debole, solo. Il Signore è lì e ci attende.

È il cammino del Natale, il cammino che come Consiglio delle Chiese Cristiane di Milano viviamo insieme e sempre più vorremmo vivere con tutti gli uomini e tutte le donne di buona volontà perché il Signore è tra noi e il suo Spirito di pace, di amore e di giustizia abita nei nostri cuori e lavora con noi per rinnovare la faccia della terra.

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