In attesa dell'incontro con il mondo dello sport, che si terrà lunedì prossimo, 30 settembre, alle ore 21 in via S. Antonio 5 a Milano, l'Arcivescovo gioca d'anticipo andando ad incontrare una delle realtà storiche dello sport ambrosiano, al servizio dei ragazzi.


Sono trascorsi 65 anni dalla sua fondazione, ma al Centro Schuster di Milano i valori che lo animano sono ancora gli stessi: vivere “lo Sport come strumento di educazione dei giovani e di promozione umana e cristiana…

Trasse origine dall’oratorio della parrocchia di San Fedele e dal gesuita Padre Lodovico Morell, che venne chiamato ad assumersi la responsabilità di quegli spazi e, soprattutto, di quei ragazzi: «Come sede avevo a disposizione solamente alcune stanze rimaste in piedi dopo il bombardamento del ’43 ed un fazzoletto di cortile. I ragazzi erano notevolmente aumentati, si poneva il problema dei giovani».

Dall’incoraggiamento dell’allora Arcivescovo Cardinal Schuster (e la vicinanza di tutti i successivi pastori della Diocesi di Milano) e la costruzione della prima cappella, dove ora è posta la prima pietra benedetta da Papa Pio XII, si è giunti a festeggiare, «grazie all’aiuto della Provvidenza», il traguardo dei 65 anni, celebrato sabato 21 settembre con la presenza dell’attuale Arcivescovo di Milano, S.E. Mons. Mario Delpini.

 

I ragazzi, sabato 21 settembre, hanno da poco concluso le loro partite, sostenuti dal tifo delle proprie famiglie, a bordo campo. Indossano la divisa verde e sono felici di vivere questa particolare cerimonia, accanto ai responsabili, agli allenatori, i dirigenti, e tutti gli amici del Centro.

 

«Sono contento di essere qui – scherza l’Arcivescovo nell’iniziale momento di accoglienza – in altri tempi forse avrei preferito venire qui per una partita di calcio, ma ormai l’età mi impedisce di avere questi sogni e quindi faccio l’unica cosa che son capace, quella di celebrare la Messa e condividere con voi la mia fede». Anche don Stefano Guidi, responsabile del Servizio per l’Oratorio e lo Sport dell’Arcidiocesi di Milano, partecipa a questo momento, confermando la vicinanza e l’attenzione della Diocesi nel promuovere l’opera educativa, anche attraverso l’attività sportiva.

 

«Vorremmo un Dio che abita nei cieli altissimi, lontano e potente, che ci lasci fare quello che vogliamo. Vorremmo un Dio secondo le nostre fantasie. Gesù presenta un Dio diverso dalle aspettative di molti – riflette il nostro Arcivescovo nella Santa Messa al Santuario degli SportiviGesù ci rivela un Dio vicino, sempre. Dio vive la prossimità alla gente. Chi rimane in Gesù vive come Lui e si interessa di tutta la vita dell’uomo e promuove la pienezza di tutte le dimensioni della persona: perciò la Chiesa, per esprimere la prossimità del Dio di Gesù Cristo alla vita degli uomini, si interessa di tutte le attività; perciò la Chiesa vuole essere presente nell’insegnamento e nella cultura, nella scienza e nella cura e vuole essere presente nello sport e nell’educazione attraverso lo sport».

 

Quasi 1700 ragazzi frequentano oggi il Centro sportivo giovanile Schuster, con le loro famiglie; circa 100 gli allenatori che li guidano; 200 i volontari che, con diversi ruoli, permettono di continuare il sogno originario. L’accoglienza è di casa al Centro Schuster e così, da qualche anno, è entrata in questa grande famiglia anche la Comunità salvadoregna Mons. Romero, che trova la possibilità di vivere le proprie celebrazioni liturgiche e di avere un luogo di incontro.

 

«Ci sono tante persone, qui, che si dedicano al servizio. A cosa vogliono servire coloro che si dedicano all’educazione, all’insegnamento, allo sport, a tutte le attenzioni che tutti i ragazzi, gli adolescenti, i giovani chiedono? – domanda il nostro Arcivescovo – Certo, vogliono servire a renderli atleti capaci di esprimere le loro capacità. Vogliono servire per far sì che si crei una squadra e che non esista che qualcuno si senta solo e abbandonato a se stesso. Ma servire per accrescere le competenze e le capacità sportive, per rendere più intensa e più armoniosa la squadra… è perché si vuole servire il crescere di ragazzi e giovani verso il compimento della loro vocazione! L’educazione cristiana non si interessa di un aspetto accanto agli altri, ma di tutti: la scuola, lo sport, la famiglia, l’appartenenza a tutte le attività che impegnano i ragazzi. Tutto è orientato a servire alla loro vocazione, che nessuno si senta al mondo per caso, che nessuno viva ossessionato da un risultato, che nessuno si senta fallito perché non è diventato un campione, no… il nostro compimento non è in una gloria momentanea, in un risultato, il nostro compimento è nel compimento della nostra vocazione, nel diventare come Gesù figli di Dio». 

 

Anche il presidente del Centro sportivo giovanile, Ambrogio Vecchio, al termine del momento di preghiera, richiama al valore dello sport e all’idea dell’educazione attraverso lo sport, che si rivelò «una missione lungimirante e straordinaria». Una missione che continua anche oggi, cercando nuovi stimoli per proseguire nell’opera educativa, invitati a non cedere unicamente alla ricerca di un risultato prettamente sportivo ma, in primis, interessati alla crescita globale della persona.

 

Il Centro Schuster, per don Mario Antonelli, Vicario per l’Educazione e la Celebrazione della fede, rappresenta «l’espressione più felice dell’educazione integrale che la comunità cristiana offre e dispiega con percorsi, ambienti e cammini diversi. Un’educazione che asseconda la stessa educazione di Dio, che non desidera, come alcuni ancora ne sono convinti, un’educazione che riguarda l’anima o un solo frammento dell’uomo o della donna o dei ragazzi e dei giovani, ma un’educazione che mira alla conformazione di tutta la persona a Gesù e così non può esserci un’educazione che risolva l’impegno educativo negli itinerari cosiddetti “spirituali”, trascurando l’attività sportiva, l’esperienza artistica, il contatto con la natura, l’accompagnamento di ragazzi e ragazze in quel decisivo sorgere di affetti personali, la scuola, ecc. Ecco, il Centro Schuster credo proprio sia espressivo di questa educazione integrale che vede la Chiesa protagonista».

 

Un tema che la nostra Diocesi sta portando avanti, rafforzando la pastorale dello sport, nella consapevolezza dell’importanza per i ragazzi dei nostri oratori dell’attività sportiva come strumento educativo. Ciascuno è chiamato corresponsabilmente a fare la sua parte per il bene dei ragazzi. Lunedì 30 settembre alle ore 21, l’incontro dell’Arcivescovo con il mondo dello sport presso il Centro diocesano di via S. Antonio 5 a Milano, per allenatori, dirigenti sportivi e rappresentanze di genitori che operano sul nostro territorio diocesano (vai al link e segnala la tua presenza).

 

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