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Quest’anno la tre-giorni per la formazione iniziale si è svolta dal 27 al 29 dicembre nelle località di Sotto il Monte, Concesio e Brescia, permettendoci di conoscere meglio i due Papi del Concilio: S. Giovanni XXIII e S Paolo VI

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Una tre-giorni all’insegna dunque della Chiesa e di due figure entrambe innovatrici, pur nella diversità delle loro origini e dei loro caratteri.

Come di consueto l’esperienza è stata condivisa tra sorelle in formazione, sorelle consacrate che ne accompagnano il cammino, don Davide e don GB.

Una felice parentesi del programma ci ha pure permesso di visitare, vicino a Sotto il Monte, l’abbazia di Fontanella, dove per molti anni si è respirata quella poesia dello Spirito cantata da padre David Maria Turoldo, che con la sua fermezza profetica ha lavorato non poco per porre le basi del Concilio. Abbiamo avuto la possibilità di prendere un tempo di preghiera sulla sua tomba, priva di particolari segni di riconoscimento, posta semplicemente lì in mezzo alla sua gente, come lui stesso desiderava.

Nel prosieguo del mattino del primo giorno, grazie a un percorso virtuale allestito all’interno della casa natale, siamo poi entrati nella storia di Giovanni XXIII, uomo umile ma di spiccata intelligenza: con l’intuizione del Concilio Vaticano II ha saputo cogliere la novità dei tempi e cercato risposte concrete nella Chiesa.

Il “Papa buono” si è così rivelato capace di una straordinaria lettura del mondo e soprattutto, in esso, della Chiesa.

Il suo motto, Oboedientia et Pax, ci dona ancora oggi un valido criterio sul quale fondare la nostra testimonianza: se obbedisco alla Parola del Vangelo e cerco la pace, posso combattere qualsiasi relativismo della storia.

A Concesio e a Brescia abbiamo in seguito visitato la casa natale di Paolo VI e i luoghi in cui ha vissuto ed è stato battezzato; ci siamo anche recati al Santuario della Madonna delle Grazie, dove egli ha celebrato la sua prima Messa.

Una riflessione di don Angelo Maffeis ci ha aiutati ad approfondire la conoscenza di questo Pontefice: di famiglia benestante, assai diverso da Giovani XXIII eppure dotato dello stesso sguardo lungimirante, alla sua elezione non chiude i lavori del Concilio ma li porta avanti. Intuisce che la Chiesa ha ancora bisogno di esaminare se stessa, ponendosi al contempo in dialogo con il mondo.

Papa Montini ci ha in particolar modo consegnato quel preciso pensiero che lui vedeva come caposaldo e movente dell’esperienza conciliare: “Riportare la Chiesa alla sua origine, che è Gesù”. Far memoria della nostra origine può infatti, ancora oggi, metterci al sicuro da egoismi, distacchi e chiusure. Ricordare questo alla Chiesa può forse divenire una specifica missione anche per noi consacrate.

Abbiamo infine dedicato l’ultima mezza giornata insieme a un momento di ritiro: la meditazione sulla figura di Pietro negli Atti degli Apostoli è stata guidata dalla nostra sorella Moira, che ringraziamo per averci aiutate a pregare.

Di questi importanti momenti fraterni ci rimangono sicuramente – oltre ai preziosi contenuti – la bellezza dello stare insieme e del conoscerci, condividendo la quotidianità e unendo le voci e i cuori nella preghiera e nelle celebrazioni.

Ringraziamo dunque coloro che hanno partecipato e soprattutto don Davide, don GB e Fabrizio che, gentilmente e con simpatica amicizia, si è preso cura della cucina.

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