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Celebrazione meditata in preparazione all’Avvento

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Nel desiderio di coinvolgerci ancor più intensamente e con tutto ciò che siamo nel nostro dialogo con lo Sposo, quest’anno abbiamo deciso di impostare il ritiro in preparazione all’Avvento non come un momento di riflessione o di lectio divina, ma in forma di veglia di preghiera.

Accolte con estrema gentilezza e disponibilità dai frati cappuccini nella splendida chiesetta di Santa Maria alla Fonte, abbiamo potuto celebrare in apertura di giornata la Santa Messa e – dopo un breve momento di saluti intorno al caffè, nell’adiacente salone polivalente della loro comunità – iniziare il percorso spirituale che, in diverse tappe, si è disteso lungo l’arco dell’intera mattinata, fino all’ora di pranzo.

Abbiamo innanzitutto raccolto le provocazioni di un mondo smarrito, senza direzione, in ricerca di un senso che non si è nemmeno sicuri che esista e che tuttavia non si può fare a meno di continuare ad agognare: una canzone del giovanissimo rapper Entics e qualche riga di un testo di Fabio Volo hanno dato voce alle inquietudini dell’umanità che ci circonda, nelle quali anche noi siamo inevitabilmente immerse. Per noi e per tutti abbiamo invocato lo Spirito Santo; quindi, abbandonando il salone nel quale ci trovavamo, ci siamo fisicamente messe in cammino verso la chiesetta. Con questo breve pellegrinaggio simbolico abbiamo inteso obbedire al nostro vescovo, che nella lettera pastorale ci esorta a recuperare la nostra dimensione di pellegrini in viaggio verso la casa del Signore.

Altre riflessioni e testimonianze scritte, preghiere, salmi, canti e, soprattutto, la lettura della Parola di Dio e la meditazione proposta da don Davide sul brano evangelico dell’annuncio dell’angelo ai pastori di Betlemme (tutti materiali disponibili negli allegati a questo articolo) ci hanno gradualmente aiutate a ricentrarci in Gesù: è Lui la vera Luce che ci attira e che fa tornare a bruciare il nostro cuore; Lui solo è in grado di unificare e orientare la nostra esistenza, di raccoglierla e custodirla perché non vada dispersa ma, anzi, possa sbocciare in pienezza, per quello che è, assumendosi anche il rischio della propria libertà.

Un momento di cuore a cuore con lo Sposo, nell’adorazione eucaristica, con la possibilità di riconsegnargli la vita nelle mani, come nel giorno della consacrazione, ha concluso la celebrazione.

Per il pranzo abbiamo raggiunto la parrocchia di S. Antonio Maria Zaccaria, poco distante. Polenta, spezzatino e una dolce sorpresa fraterna per festeggiare, insieme a coloro che tra noi nel 2018 hanno compiuto i cinquant’anni, anche Jolanda che durante i vespri del pomeriggio – dopo aver preso tutte insieme un tempo di condivisione sulle risonanze suscitate dall’esperienza della veglia – ha vissuto il Rito di passaggio dal primo al secondo biennio di formazione, consegnando la sua Regola di vita e ricevendo in dono dal Delegato il testo del Rito di Consacrazione delle Vergini.

Per lei e per ciascuna di noi, durante questo Avvento e oltre, l’augurio del salmista, ripreso dal magistero dell’Arcivescovo: cresca, continui a crescere, lungo il cammino il nostro vigore, finché compariremo davanti a Dio, nella pienezza della Gerusalemme Celeste.

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