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Giornata di formazione guidata dalla prof.ssa Lucia Vantini

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Sabato 13 gennaio scorso, presso le Apostole del Sacro Cuore di Gesù di Milano, le consacrate dell’Ordo Virginum hanno vissuto una giornata di formazione davvero intensa, guidate dalla prof.ssa Lucia Vantini, presidente dell’Associazione delle teologhe italiane, che ha sviluppato la riflessione sul tema “Cura del corpo, del cuore e della mente”.

Introducendo la sua relazione, la professoressa ha posto l’accento sul corpo e sulle sue interazioni: il corpo biologico è intriso di simboli e produce simboli, può essere definito in termini di avere, con l’espressione “ho un corpo”, o di essere “io sono”. Il corpo riceve parole, ordini e questi si inscrivono nel suo essere che è sempre vulnerabile: l’esempio del neonato ricorda che le parole dolci piene di tenerezza, pronunciate mentre viene allattato, segnano profondamente il bambino, così come espressioni di ira rimarranno inscritte nelle storia del suo corpo fino a determinarne lo sviluppo. Gli studi dell’epigenetica hanno rivelato molte implicazioni su questo tema.

La cura del linguaggio, dunque, diventa importante in ogni relazione. Si dice che parole piene di speranza riescano a lenire anche il dolore fisico, per questo è importante assumerne consapevolezza. In Gesù, con l’incarnazione, Dio rivela se stesso in questo modo: annunciando la buona novella con parole, gesti, attraverso quindi il suo corpo; nella Pasqua si ripresenterà vivo ancora con il suo corpo che porta i segni della passione, a ricordare che nulla della nostra storia sarà perduto.

La Pasqua ha a che fare con le parole di cura; il Risorto che accompagna i discepoli di Emmaus ha parole che fanno ardere il cuore e rigenerare vita.

La cura poi richiama al nostro essere figli: questa è esperienza di tutti, universale; e noi “abbiamo ricevuto uno spirito di figli” (Rm 8, 15), per cui siamo tutti fratelli.

La cura è la cifra anche del nostro vivere sociale e si oppone alla competizione – che individua l’altro come un nemico – e al potere con la forza del “noi” responsabile, suscitando la cultura della condivisione.

All’inizio della storia e della rivelazione c’è l’Amore e l’amore è trasformativo, non può dare per perduta nessuna vita.

Con queste ed altre espressioni la Relatrice ha condotto le partecipanti al cuore del Vangelo, facendo loro “ardere il cuore”.

La celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Walter Magni, Vicario episcopale per la vita consacrata, ha concluso la giornata di formazione, nella II domenica dopo l’Epifania con il segno dell’abbondanza del dono.

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