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In cammino come discepole e discepoli

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«È Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae, che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare. È Gesù che suscita in voi […] il coraggio di impegnarvi con umiltà e perseveranza per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna».

 

Con queste parole – tratte dal discorso di Giovanni Paolo II ai giovani a Tor Vergata (19 agosto 2000) – il predicatore Mons. Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena-Nonantola e Vescovo di Carpi, ci ha introdotto agli esercizi spirituali che abbiamo vissuto, insieme al nostro delegato don Dario, nei giorni 23-28 luglio presso la “Scuola Apostolica Sacro Cuore” dei Padre Dehoniani di Albino: giorni di silenzio, riservati all’ascolto della Parola, del Maestro interiore che è Gesù reso vivo dallo Spirito.

Sintonizzandoci con la sete di amore e felicità che alberga nel cuore di ogni essere umano, ci siamo messe in cammino per cercare Gesù, insieme a quella schiera di discepoli e discepole che animano le pagine del Vangelo.

È lo snodarsi della vita di Gesù che ci ha fatto percorrere un itinerario globale. In una prospettiva di ricerca universale, abbiamo preso le mosse con i Magi nella grotta di Betlemme, per offrirgli il dono di una crescita in fede, speranza e carità. Con la folla, con Maria, Giuseppe e i “suoi parenti”, con Zaccheo e altri discepoli lo abbiamo cercato e incontrato nel tempio, nella sua predicazione sulle strade, fino ad accompagnarlo negli eventi della sua consegna, morte e risurrezione: sono venute alla luce le attese false e quelle autentiche, le insidie che possono portarci a imprigionare Gesù e la grazia che ci permette di vivere con Lui un rapporto libero e sempre rinnovato, di incontrarlo come Salvatore e di lasciarci sempre cercare e amare da Lui.

Il cammino ha avuto tratti squisitamente sponsali: come la sposa del Cantico dei Cantici si lascia condurre attraverso una progressiva educazione dei desideri, che fa crescere la sua umanità nella capacità di amore e dono di sé, anche noi siamo state invitate a cercare segni del Verbo nella quotidianità, nella vicenda personale e universale, insieme agli uomini del nostro tempo; a riconoscere il Regno già presente come realtà silenziosa che cresce e avanza nella storia ogni volta che viviamo lo stile di Gesù, come figli e fratelli, pronti all’accoglienza e alla responsabilizzazione, nell’attenzione alle persone più affaticate; a guardare la preghiera e l’affidamento al Padre che Gesù ha vissuto durante la Passione; a ritrovare Lui, unite a Maria di Magdala, nella realtà della risurrezione, scintilla che fa scattare la ricerca e la comprensione, lunga, a volte faticosa, mai finita. Proprio perché Gesù è vivo, non smettiamo mai di cercare segni nuovi della sua presenza in mezzo a noi.

Ogni giorno rinnovate dalla Parola, abbiamo avuto modo di lasciarla risuonare nel silenzio durante i momenti di meditazione personale lungo i viali dell’immenso parco, di condividerla nei colloqui con il predicatore e con don Dario, per poi ritrovarci a celebrarla e a renderne grazie nei momenti di preghiera comune e nella S. Messa; la liturgia quotidiana, desiderata, accuratamente preparata e amorevolmente condivisa, è realtà viva che ci fa riconoscere come fraternità e come Chiesa gioiose, affiatate, intensamente “dedicate” al Signore e al suo Regno nel servizio all’Umanità. «Ecco com’è bello e com’è dolce che i fratelli vivano insieme: là il Signore dona la vita e la benedizione per sempre».

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