Come è consuetudine, l’Ordo Virginum di Milano si è ritrovato per un momento estivo di aggiornamento e formazione. Quest’anno, considerata la possibilità di partecipare anche al Convegno nazionale e al Giubileo internazionale a Roma, il numero delle giornate è stato ridotto, ma l’esperienza insieme si è rivelata ugualmente molto intensa e proficua

In apertura abbiamo avuto un tempo ricco di spiritualità, riflettendo sul Concilio di Nicea, di cui celebriamo i 1700 anni dalla data di inizio: evento che non riguarda soltanto il passato, ma assolutamente pure il presente della nostra fede. Così don Alberto Cozzi, nella cornice accogliente del seminario di Venegono, ci ha aiutato a vivere l’attualità di questo importante momento della storia della Chiesa.
Cito testualmente dal documento “Gesù Cristo, Figlio di Dio, Salvatore. 1700° anniversario del Concilio Ecumenico di Nicea (325-2025)” della Commissione Teologica Internazionale:
Alla luce di questa suggestione si può recuperare l’importanza dell’eredità principale lasciata da Nicea ovvero la professione di fede battesimale, in cui sono inserite le frasi antiariane. Di fronte a tante domande sul senso del dogma di Nicea per l’oggi, spesso animate dal sospetto che si tratti di questioni di altri tempi, che non interessano l’uomo del duemila, è importante verificare cosa ne facciamo del Credo ossia della professione di fede: è qualcosa che con cui preghiamo? Si tratta di una certezza di fede impressa nel cuore e nell’anima in modo da dare orientamento alla vita e alla spiritualità? Facciamo nostra la raccomandazione di S. Ambrogio al termine della sua “Spiegazione del Credo” (n. 9), affidato ai catecumeni e perché lo restituissero dopo averlo imparato a memoria:
“Desidero che voi siate chiaramente ammoniti che il simbolo non deve essere scritto, perché lo dovete restituire. Ma nessuno lo scriva. Per quale motivo lo abbiamo ricevuto alla condizione che non debba essere scritto? Ma che cosa si deve fare? Saperlo a memoria. Ma tu mi obietti: “Come può essere ricordato, se non si scrive?”. Si può ricordare di più se non si scrive. “Perché mai?”. Ascoltate! Ciò che scrivi non cominci a ripassarlo meditandolo ogni giorno, perché non ti preoccupi, pensando di poterlo rileggere. Al contrario, ciò che non scrivi, temi di dimenticarlo, cominci a ripassarlo ogni giorno” (leggi l’intervento completo qui).
Interessante suggerimento: il Credo è qualcosa da tenere nel cuore e da avere presente in ogni momento, per poter vedere le cose in relazione a Cristo. Non è qualcosa di scontato, da recitare distrattamente a Messa e da lasciar poi cadere nel dimenticatoio della smemoratezza quotidiana. Di più, dice Ambrogio: “Il Credo va recitato per stimolare la lotta spirituale col Nemico, per eccitare negli sforzi del bene da fare…”.
Un pomeriggio intenso, dunque, che ci ha permesso di vivere i giorni seguenti con un atteggiamento sinodale di confronto e di crescita.
La preghiera allo Spirito, a partire dalla veglia serale del primo giorno, è stata il centro delle nostre giornate: ha guidato i nostri sguardi, le nostre menti e i nostri cuori, permettendoci di custodire l’atteggiamento giusto durante la verifica e nella proposta dei temi da affrontare il prossimo anno per favorire la crescita di ciascuna.
Ai lavori di gruppo ha fatto seguito l’assemblea decisionale: vivace ma serena, con riflessioni ponderate, chiare e propositive. Siamo così riuscite a deliberare alcune indicazioni di lavoro per i gruppi di Zona e la decisione di eleggere nuove referenti. Abbiamo inoltre analizzato e discusso l’opportunità di costituire o meno un’eventuale Fondazione che si occupi di gestire le questioni economiche: la Commissione preposta ha relazionato sul lavoro fatto, lasciando poi all’assemblea di esprimersi e di riflettere senza fretta, in modo da poter arrivare a una scelta condivisa.
Si è poi proceduto ad informare tutte le sorelle circa gli esiti delle elezioni e delle nomine per i servizi della formazione, iniziale e permanente, e della segreteria. L’assemblea ha pure individuato una candidata da proporre in rappresentanza dell’Ordo Virginum presso la Conferenza Episcopale Lombarda: sarà l’assemblea regionale delle consacrate, in programma per il 19 ottobre, a designare ufficialmente chi rivestirà l’incarico.
Diversi sono stati gli argomenti suggeriti per la formazione permanente nel nuovo anno pastorale e concorde la richiesta di approfondirli sviluppando la sinodalità che caratterizza nello specifico il peculiare carisma dell’Ordo. La settimana estiva e il Convegno nazionale a San Marino concluderanno il percorso formativo 2025-2026.
Don Dario, in qualità di Delegato arcivescovile, ha relazionato circa il cammino con le sorelle della formazione iniziale, presentando la bellezza di quanto condiviso, senza tuttavia nascondere il fatto che i tempi attuali espongono le persone a maggiori fragilità che in passato.
Con i vesperi della domenica ci siamo infine avviate a conclusione, dandoci appuntamento a sabato 6 settembre, quando, per le mani del nostro Arcivescovo, celebreremo con gioia la consacrazione di Sarah Bragonzi, Annamaria Cecchetto e Silvia Piro.