Sirio 19-25 marzo 2024
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L’Arcivescovo ai musulmani: «Alziamo gli occhi al cielo, le religioni siano albe di pace»

Nel testo augurale inviato ai fedeli islamici per la conclusione del Ramadan (13 maggio), monsignor Delpini fa sue le parole pronunciate da papa Francesco in Iraq. E aggiunge: «Nella Milano logorata dalla pandemia, ricerchiamo insieme le energie spirituali per un nuovo cammino»

di monsignor Mario DELPINIArcivescovo di Milano

10 Maggio 2021

Cari fratelli e sorelle musulmani, come lo scorso anno, siamo chiamati a celebrare i momenti fondamentali della nostra fede – per noi cristiani la Quaresima e le feste pasquali, per voi il mese sacro di Ramadan – nel clima eccezionale segnato dalla pandemia.

Nel suo recente viaggio in Iraq, il 6 marzo scorso, papa Francesco ha ricordato a tutti noi che, «se l’uomo estromette Dio, finisce per adorare le cose terrene»; invitandoci ad alzare «gli occhi al Cielo» e definendo come «vera religiosità» quella che adora Dio e ama il prossimo.

Rivolgo a voi tutti gli auguri miei personali e dei cristiani della Diocesi di Milano per una fruttuosa conclusione del mese di Ramadan e un gioioso ‘Id al-Fitr proprio a partire da tale affermazione. Faccio ancora mie le parole di papa Francesco: in questo tempo eccezionale, segnato dalla pandemia e dalle crisi che la situazione attuale accelera ed esaspera, il compito delle religioni è quello di aiutare a discernere il bene e a metterlo in pratica con le opere, con la preghiera e con la fatica del lavoro interiore, per edificare la cultura dell’incontro e della pace, fatta di pazienza, comprensione, passi umili e concreti. In un tempo di conflitti, le religioni «siano albe di pace, semi di rinascita tra devastazioni di morte, echi di dialogo che risuonano instancabilmente, vie di incontro e di riconciliazione per arrivare anche là, dove i tentativi delle mediazioni ufficiali sembrano non sortire effetti».

Continuiamo a lavorare insieme nel costruire relazioni pacifiche e fraterne, dando in questo modo testimonianza al Creatore Onnipotente al quale rendiamo culto, ottenendo come frutto l’armonia anche qui, nella Milano ferita dalla pandemia e alla ricerca di energie spirituali per poter intraprendere un nuovo cammino di rinascita.

Dobbiamo lavorare per irrobustire quelle attitudini di incontro e di dialogo, di ascolto reciproco e di rispetto, di collaborazione nel rispondere ai bisogni e nel cercare la pace, che già sono presenti ma che domandano sostegno e ricarica, dopo il logoramento di questi mesi di emergenza sanitaria, sociale e spirituale. In un atteggiamento di preghiera e di stima, vi saluto.

 

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