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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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Dialogo interreligioso

Alberti: «La pandemia ha fatto riscoprire il valore dell’essere credenti nell’unico Dio»

Profondo conoscitore del mondo islamico, il responsabile del Cadr ha appena raccolto la sua esperienza nel libro «50 anni di presenza dei Musulmani a Milano»

di Annamaria BRACCINI

7 Maggio 2021
Don Giampiero Alberti

«Credo che in questi anni di crescente presenza musulmana a Milano e nel territorio della Diocesi, i rapporti vicendevoli tra gli Islam e la nostra Chiesa si siano incrementati, ma soprattutto migliorati. La conoscenza reciproca e la stima, ma anche il lavoro insieme, come peraltro auspica il  Concilio Vaticano II, sono realtà molto buone e costruttive». A dirlo è don Giampiero Alberti, responsabile del Cadr (Centro Ambrosiano di Documentazione per le Religioni), collaboratore del Servizio per l’Ecumenismo e Dialogo della Diocesi e profondo conoscitore del mondo islamico. Sua una pubblicazione – «è il racconto della mia esperienza sul campo», spiega – edita in questi giorni, dal titolo 50 anni di presenza dei Musulmani a Milano.

La pandemia ha portato mutamenti in questo dialogo?
Questo periodo ci ha fatto riscoprire il valore dell’essere credenti nell’unico Dio. Parlando, infatti, ci siamo detti spesso le medesime parole: «Dobbiamo pregare e aiutare chi ha bisogno». Ma bisogna sottolineare che, concretamente, in tutti questi anni ci siamo sempre più conosciuti. Come Chiesa cattolica abbiamo incontrato i responsabili di ogni Centro islamico che nasceva – oggi sono oltre una quindicina quelli che, in città, aiutano la Comunità a pregare e a educare i figli – e questo ha portato a un clima di proficua relazione e a una cultura di vera fiducia reciproca.