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8 maggio

La Festa dei Fiori nel segno di Montini e Martini

A Venegono Giselda Adornato parla dell’episcopato milanese del futuro Papa, mentre monsignor Delpini dedica al Cardinale la Biblioteca del Seminario. Poi la Messa presieduta dall’Arcivescovo in Basilica e la presentazione dei futuri sacerdoti

di Ylenia SPINELLI

4 Maggio 2018
Giovanni Battista Montini e Carlo Maria Martini

Da sempre la Festa dei Fiori, al Seminario di Venegono, rappresenta un’occasione speciale per tutto il clero milanese per stringersi attorno al proprio Arcivescovo, ai presbiteri che ricordano particolari anniversari e ai diaconi che a giugno verranno ordinati sacerdoti. Martedì 8 maggio sarà festa nel senso più profondo del termine, considerando il motto scelto dai 23 futuri preti, tratto dalla parabola del Padre misericordioso («E cominciarono a far festa»).

Quest’anno, poi, la giornata sarà nel ricordo di due importanti guide della Chiesa ambrosiana: il cardinale Carlo Maria Martini e il cardinale Giovanni Battista Montini, poi papa Paolo VI. A quest’ultimo sarà dedicato l’intervento delle 10 di Giselda Adornato, consultore storico della causa di beatificazione, sul tema «L’episcopato di Giovanni Battista Montini e la sfida di Milano (1955-1963)».

Ma la festa inizierà alle 9.30 con la dedicazione, da parte dell’arcivescovo Mario Delpini, della Biblioteca del Seminario a Martini. Un desiderio, come sottolinea il direttore don Virginio Pontiggia, da tempo presente tra gli educatori, visto che a Venegono a tutti gli Arcivescovi defunti, dal cardinale Ferrari in poi, è stata intitolata un’aula di scuola, di studio o di riunione. Inoltre è noto a tutti il legame particolare che il cardinale Martini aveva con la Biblioteca del Seminario. «Fu proprio lui – continua Pontiggia, suo segretario dal 1990 al 1996 – a inaugurarla, dopo l’ampia ristrutturazione agli inizi del Duemila, il 7 maggio 2002, in occasione della sua ultima partecipazione alla Festa dei Fiori».

Il cardinale Martini ha donato al Seminario la maggior parte della sua biblioteca che conservava in Arcivescovado. Anche dopo la morte (31 agosto 2012), i Gesuiti di Gallarate hanno consentito che la maggior parte dei libri venissero portati nella biblioteca del Seminario, tanto che il cosiddetto “Fondo Carlo Maria Martini” conta oggi più di 12 mila volumi. «Il Cardinale amava soprattutto gli studiosi del testo biblico e gli esegeti, in particolare suoi maestri e amici nell’insegnamento presso il Pontificio Istituto Biblico – spiega Pontiggia -. Possiamo ricordare, per citare autori forse più conosciuti al grande pubblico, i nomi di Lyonnet, Mollat e padre Dupont».

Proprio in occasione della Festa dei Fiori verranno esposti alcuni libri del cardinale Martini con i suoi appunti. Si tratta di volumi che illustrano i suoi studi di critica testuale, oppure di testi che Martini ha sempre portato con sé, fin dagli anni di giovane professore e che lo hanno poi accompagnato al Biblico di Roma, a Milano, a Gerusalemme e infine a Gallarate. È sempre don Virginio a spiegare: «Martini non usava fare commenti ai margini o in esergo al testo e non evidenziava quasi nulla sui libri che leggeva: gli bastava la sua prodigiosa memoria».

Sarà dunque interessante soffermarsi a riflettere su Martini e Montini, due pilastri della Chiesa ambrosiana e non solo, legati tra loro da conoscenza personale e collaborazione. «Quanto alla sintonia di mentalità e di spirito – conclude Pontiggia –  credo che i due Pastori siano stati legati dalla passione per la Chiesa e per la sua missione evangelizzatrice. Per Paolo VI questa passione si condensò in uno dei più alti documenti del suo pontificato, l’esortazione apostolica Evangelii nuntiandi. Per Martini essa si condensò nell’attenzione alla vita della Chiesa testimoniata in particolare nel libro degli Atti degli Apostoli, oggetto privilegiato dapprima dei suoi studi biblici e riferimento profondo, poi, dell’immagine di Chiesa proposta nel Sinodo 47° e dalla lettera alla città di Milano Alzati e va’ a Ninive».

La mattinata a Venegono proseguirà, come da tradizione, con la Messa in Basilica alle 11.15, presieduta dall’arcivescovo Delpini e con la presentazione ufficiale alla Chiesa milanese dei candidati al sacerdozio. Alle 13 è previsto il pranzo con tutti i festeggiati.

 

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