Link: https://www.chiesadimilano.it/news/chiesa-diocesi/ebrei-cristiani-e-musulmani-di-fronte-alla-malattia-321109.html
Sirio 09 - 15 dicembre 2024
Share

21 maggio

Ebrei, cristiani e musulmani di fronte alla malattia

Diretta Facebook dalle 20 sulla pagina della Comunità di Sant’Egidio di Milano

21 Maggio 2020

A pochi giorni dalla conclusione del mese sacro per i musulmani del Ramadan e della festività dell’Id-al-Fitr, la Comunità di Sant’Egidio di Milano organizza l’incontro “Cura e Guarigione. Ebrei, cristiani e musulmani di fronte alla malattia”, giovedì 21 maggio alle 20 in diretta sulla pagina Facebook Comunità di Sant’Egidio Milano. Intervengono: Giorgio Mortara, Presidente onorario Associazione Medica Ebraica; Rev. Vickie Sims, Chiesa Anglicana di Milano; Abdullah Tchina, Imam e direttore del Centro Culturale Islamico di Sesto S. Giovanni; Giorgio Del Zanna, Comunità di Sant’Egidio.

La Comunità di Sant’Egidio in questi anni ha testimoniato la sua amicizia con le comunità musulmane, festeggiando durante il mese del Ramadan, l’Iftar, la rottura quotidiana del digiuno, con incontri di preghiera e di fraternità tra credenti di fede musulmana, ebraica e cristiani delle diverse confessioni. Questo dialogo – nello “spirito di Assisi” – è cresciuto nel corso degli anni.

La pandemia rende impossibile riunirsi, tuttavia, in prossimità della fine del Ramadan, che cade il 23 maggio, la Comunità di Sant’Egidio propone un incontro di dialogo fra esponenti delle tre religioni per riflettere su malattia, cura e guarigione.

«In questi anni – sottolinea Giorgio Del Zanna della Comunità di Sant’Egidio di Milano – i nostri incontri interreligiosi durante il Ramadan hanno sempre guardato al mondo: abbiamo pregato per le vittime degli attentati terroristici e delle guerre, affermato la solidarietà con i profughi e ripudiato le forme di estremismo e di razzismo. Abbiamo cercato nel profondo della nostre tradizioni di fede – tese al raggiungimento della pace – quelle energie buone che possono unire genti diverse, riconciliare chi è distante, curare le ferite di società fragili e frammentate. Per questo, mentre il mondo è colpito dalla pandemia Covid-19, ci uniamo per interrogarci sulla cura e  sulla guarigione dei malati».