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Testimonianza/2

«Sarò un “ponte” tra le parrocchie di Baggio e di Lusaka»

Kumar Galbiati, 23 anni, laurea in Scienze dell'educazione, andrà per tre anni in Zambia occupnadosi di ragazzi orfani,ma non solo

di Luisa BOVE Redazione

3 Novembre 2010

Kumar Galbiati, 23 anni compiuti, si è laureato in aprile in Scienze dell’educazione all’Università Milano-Bicocca e ora si prepara a partire per lo Zambia come missionario laico: vuole creare un "ponte" tra la sua parrocchia di origine e quella dove andrà a operare. Con il suo oratorio di S. Giovanni Bosco a Baggio (dove oggi è educatore degli adolescenti) ha vissuto qualche esperienza di volontariato in Albania, Romania, nel quartiere Brancaccio di Palermo, tra i senzatetto della Stazione Centrale di Milano e quella di Roma Termini… «e così mi è venuta voglia di un impegno sociale più duraturo».
L’idea iniziale era quella di fare il servizio civile internazionale attraverso il Celim, ma non davano garanzie per mancanza di fondi. «Poi l’anno scorso ho rivisto don Francesco Airoldi, il prete che anni fa era da noi in parrocchia (fidei donum in Zambia dal 2007, ndr), che mi ha invitato ad andare da lui suggerendomi di rivolgermi all’Ufficio missionario». All’inizio Kumar era un po’ perplesso, perché il progetto prevede tre anni di missione, ma alla fine ha accettato.
«Ho ricevuto qualche feedback dagli adolescenti che mi hanno chiesto perché parto: sono rimasti colpiti dalla mia scelta. Ora il mio desiderio è di portarli a Lusaka, creando uno scambio tra giovani. È importante per chi vive nella periferia di Milano, dove esistono dinamiche devianti, fare questa esperienza mettendosi al servizio degli altri».
Kumar partirà a febbraio «come educatore nei confronti della mia parrocchia di origine, ma pronto a imparare in quella dove andrò». Il primo anno lo farà come servizio civile internazionale perché alla fine è stato accettato dal Celim e i due successivi come fidei donum della diocesi, «ma il progetto di cui mi occuperò sarà lo stesso». Oltre a lavorare nella parrocchia di St. Maurice, Kumar farà animazione presso la Community School, una scuola che accoglie anche ragazzi orfani. Kumar Galbiati, 23 anni compiuti, si è laureato in aprile in Scienze dell’educazione all’Università Milano-Bicocca e ora si prepara a partire per lo Zambia come missionario laico: vuole creare un "ponte" tra la sua parrocchia di origine e quella dove andrà a operare. Con il suo oratorio di S. Giovanni Bosco a Baggio (dove oggi è educatore degli adolescenti) ha vissuto qualche esperienza di volontariato in Albania, Romania, nel quartiere Brancaccio di Palermo, tra i senzatetto della Stazione Centrale di Milano e quella di Roma Termini… «e così mi è venuta voglia di un impegno sociale più duraturo».L’idea iniziale era quella di fare il servizio civile internazionale attraverso il Celim, ma non davano garanzie per mancanza di fondi. «Poi l’anno scorso ho rivisto don Francesco Airoldi, il prete che anni fa era da noi in parrocchia (fidei donum in Zambia dal 2007, ndr), che mi ha invitato ad andare da lui suggerendomi di rivolgermi all’Ufficio missionario». All’inizio Kumar era un po’ perplesso, perché il progetto prevede tre anni di missione, ma alla fine ha accettato.«Ho ricevuto qualche feedback dagli adolescenti che mi hanno chiesto perché parto: sono rimasti colpiti dalla mia scelta. Ora il mio desiderio è di portarli a Lusaka, creando uno scambio tra giovani. È importante per chi vive nella periferia di Milano, dove esistono dinamiche devianti, fare questa esperienza mettendosi al servizio degli altri».Kumar partirà a febbraio «come educatore nei confronti della mia parrocchia di origine, ma pronto a imparare in quella dove andrò». Il primo anno lo farà come servizio civile internazionale perché alla fine è stato accettato dal Celim e i due successivi come fidei donum della diocesi, «ma il progetto di cui mi occuperò sarà lo stesso». Oltre a lavorare nella parrocchia di St. Maurice, Kumar farà animazione presso la Community School, una scuola che accoglie anche ragazzi orfani.

Kumar Galbiati (primo a sinistra in basso) con i suoi amici dell'oratorio