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A colloquio con Don Angelo Viganò

«Queste nostre comunità dal cuore ambrosiano»

Il responsabile della Comunità pastorale Sant'Ambrogio a Porlezza racconta la gioia e la gratitudine per la visita del cardinale Tettamanzi nel quinto centenario della consacrazione delle parrocchiali di Osteno e Claino.

3 Agosto 2010

«Abbiamo vissuto due giornate stupende!». Nella voce di don Angelo Viganò, responsabile della Comunità pastorale Sant’Ambrogio a Porlezza, si coglie tutta la gioia e la gratitudine per i momenti da poco vissuti. Il cardinale Dionigi Tettamanzi, infatti, ha appena concluso la sua visita a Osteno e a Claino, sulla sponda comasca del Lago di Lugano, in occasione del quinto centenario della consacrazione delle due chiese parrocchiali, avvenuta, per l’appunto, il 2 e il 3 agosto del 1510: una piccola “enclave” ambrosiana, ricca di storia e di testimonianze artistiche, da sempre, e ancor oggi, fortemente legata alla diocesi di Milano.

Allora, don Angelo, come è andato questo incontro con l’Arcivescovo?
Splendidamente. Per le nostre comunità è stata una grande gioia poter accogliere in questo significativo anniversario il cardinal Tettamanzi, che, come sempre, ha conquistato tutti con la sua disponibilità, con quello “stile” che gli è proprio, di Pastore generoso, davvero paterno. Tutti hanno voluto incontrarlo, in questi due giorni, e per tutti il Vescovo ha avuto una parola di accompagnamento e di sostegno. Il tutto in un clima di serenità e di semplicità “familiare”, per così dire…

Del resto sia Osteno che Claino contano meno di trecento abitanti…
Certo, le nostre sono comunità piccole nei numeri, ma anche molto attive e presenti.

Vuole ricordare qualche momento particolare di questa visita?
Sono stati tutti intensi, senza dubbio. Ma particolarmente simpatico, ad esempio, è stato l’incontro fra l’Arcivescovo e la nostra “prossima” centenaria, la signora Cleofe di Claino. Ma anche la visita al Centro diurno per disabili si è svolto in un clima veramente fraterno, di grande affabilità, così come quella agli anziani ospiti di Casa Stella a Porlezza, o ancora quella alle suore dell’Addolorata a Carlazzo.

Sappiamo, però, che il Cardinale ha voluto anche concedersi una passeggiata serale sul lungolago…
Sì, si è trovato il tempo anche per ammirare la bellezza del nostro lago! Del resto il cardinale Tettamanzi si è interessato di tutto: incontrando i responsabili della Caritas decanale, ad esempio, ha voluto sapere nel dettaglio quali sono i problemi, le richieste e gli interventi attuati sul nostro territorio.

E adesso che l’Arcivescovo è ripartito?
Adesso ci rimane il ricordo della sua amabile disponibilità. Sono convinto che questa sua visita abbia fatto un gran bene alle nostre comunità. Ma credo anche che sia stata utile al Vescovo stesso, che ha avuto così un’ulteriore occasione per conoscere personalmente e da vicino queste nostre realtà.

Porlezza e il Ceresio, infatti, sono piuttosto lontani dal “centro” della diocesi, cioè da Milano…
Siamo un po’ lontani geograficamente, ma il nostro cuore è legato a Milano e alla sua diocesi. Noi ci sentiamo profondamenti ambrosiani, e in questo la distanza non conta. I ricordi delle visite di san Carlo Borromeo e dei suoi successori sono sparsi in tutti nostri paesi, senza contare che le nostre comunità locali sono sempre attente a essere presenti nei vari appuntamenti diocesani, proprio per rafforzare questo senso di appartenenza a una comunità più grande, quella della diocesi ambrosiana. E, in questo, siamo anche un po’ privilegiati…

In che senso?
Nel senso che, ad esempio, in questi ultimi anni, quando i cresimandi porlezzesi sono andati all’incontro annuale a Milano, sono riusciti ad avere un incontro particolare, cioè tutto per loro, con il Vescovo. E questo, come si può ben intuire, è una cosa che affascina molto i ragazzi…

(l.f.) «Abbiamo vissuto due giornate stupende!». Nella voce di don Angelo Viganò, responsabile della Comunità pastorale Sant’Ambrogio a Porlezza, si coglie tutta la gioia e la gratitudine per i momenti da poco vissuti. Il cardinale Dionigi Tettamanzi, infatti, ha appena concluso la sua visita a Osteno e a Claino, sulla sponda comasca del Lago di Lugano, in occasione del quinto centenario della consacrazione delle due chiese parrocchiali, avvenuta, per l’appunto, il 2 e il 3 agosto del 1510: una piccola “enclave” ambrosiana, ricca di storia e di testimonianze artistiche, da sempre, e ancor oggi, fortemente legata alla diocesi di Milano.Allora, don Angelo, come è andato questo incontro con l’Arcivescovo?Splendidamente. Per le nostre comunità è stata una grande gioia poter accogliere in questo significativo anniversario il cardinal Tettamanzi, che, come sempre, ha conquistato tutti con la sua disponibilità, con quello “stile” che gli è proprio, di Pastore generoso, davvero paterno. Tutti hanno voluto incontrarlo, in questi due giorni, e per tutti il Vescovo ha avuto una parola di accompagnamento e di sostegno. Il tutto in un clima di serenità e di semplicità “familiare”, per così dire…Del resto sia Osteno che Claino contano meno di trecento abitanti…Certo, le nostre sono comunità piccole nei numeri, ma anche molto attive e presenti.Vuole ricordare qualche momento particolare di questa visita?Sono stati tutti intensi, senza dubbio. Ma particolarmente simpatico, ad esempio, è stato l’incontro fra l’Arcivescovo e la nostra “prossima” centenaria, la signora Cleofe di Claino. Ma anche la visita al Centro diurno per disabili si è svolto in un clima veramente fraterno, di grande affabilità, così come quella agli anziani ospiti di Casa Stella a Porlezza, o ancora quella alle suore dell’Addolorata a Carlazzo.Sappiamo, però, che il Cardinale ha voluto anche concedersi una passeggiata serale sul lungolago…Sì, si è trovato il tempo anche per ammirare la bellezza del nostro lago! Del resto il cardinale Tettamanzi si è interessato di tutto: incontrando i responsabili della Caritas decanale, ad esempio, ha voluto sapere nel dettaglio quali sono i problemi, le richieste e gli interventi attuati sul nostro territorio.E adesso che l’Arcivescovo è ripartito?Adesso ci rimane il ricordo della sua amabile disponibilità. Sono convinto che questa sua visita abbia fatto un gran bene alle nostre comunità. Ma credo anche che sia stata utile al Vescovo stesso, che ha avuto così un’ulteriore occasione per conoscere personalmente e da vicino queste nostre realtà.Porlezza e il Ceresio, infatti, sono piuttosto lontani dal “centro” della diocesi, cioè da Milano…Siamo un po’ lontani geograficamente, ma il nostro cuore è legato a Milano e alla sua diocesi. Noi ci sentiamo profondamenti ambrosiani, e in questo la distanza non conta. I ricordi delle visite di san Carlo Borromeo e dei suoi successori sono sparsi in tutti nostri paesi, senza contare che le nostre comunità locali sono sempre attente a essere presenti nei vari appuntamenti diocesani, proprio per rafforzare questo senso di appartenenza a una comunità più grande, quella della diocesi ambrosiana. E, in questo, siamo anche un po’ privilegiati…In che senso?Nel senso che, ad esempio, in questi ultimi anni, quando i cresimandi porlezzesi sono andati all’incontro annuale a Milano, sono riusciti ad avere un incontro particolare, cioè tutto per loro, con il Vescovo. E questo, come si può ben intuire, è una cosa che affascina molto i ragazzi…(l.f.) – – Il 2 agosto a Osteno (photogallery) – Il 3 agosto a Claino(photogallery)

Don Angelo Viganò