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Cei

Italia, un esame di coscienza

La prolusione del cardinale Bagnasco all'assemblea generale dei vescovi e la situazione politica

9 Novembre 2010

«La politica deve interessare i cattolici, e deve entrare nella loro mentalità un’attitudine a ragionare delle questioni politiche senza spaventarsi dei problemi seri che oggi, non troppo diversamente da ieri, sono sul tappeto». È uno dei passi salienti della prolusione del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, alla 62ª assemblea generale dei vescovi italiani, apertasi ieri ad Assisi.
Il Cardinale esorta i cattolici ad adottare in politica «un giudizio morale che non sia esclusivamente declamatorio, ma punti ai processi interni delle varie articolazioni e responsabilità sociali e istituzionali». «Famiglie in difficoltà, adulti che sono estromessi dal sistema, giovani in cerca di occupazione stabile anche in vista di formare una propria famiglia»: queste, per il cardinale Bagnasco, le «situazioni che continuano a farsi sentire» in tempo di crisi. Di qui la richiesta che «le riforme in agenda siano istruite nelle maniere utili», in modo da assicurare «maggiore stabilità per il Paese intero». Per quanto riguarda la «scena politica», il presidente della Cei parla di «caduta di qualità, che va soppesata con obiettività, senza sconti e senza strumentalizzazioni, se davvero si hanno a cuore le sorti del Paese, e non solamente quelle della propria parte».