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29 aprile

“Fede, Speranza e Carità”, Manzoni per il Fondo in Duomo

La cattedrale ospita il prologo dell'opera che Michele Guardì e Pippo Flora hanno ricavato dai "Promessi Sposi". Presenta Lorena Bianchetti, partecipano Giorgio Albertazzi e la Compagnia del Teatro Musicale Italiano. Sarà presente l'Arcivescovo. Al termine della serata - trasmessa in diretta da Rai Tre in Lombardia - saranno raccolte offerte per la raccolta diocesana: anche il Comune di Milano annuncia un proprio contributo

di Ylenia SPINELLI Redazione

27 Aprile 2010

«Un’occasione per riflettere sui temi della carità e della solidarietà, tanto cari al nostro Cardinale e a tutta la Chiesa ambrosiana». Così monsignor Luigi Manganini, arciprete del Duomo di Milano, presenta la serata manzoniana dal titolo Fede, Speranza e Carità, in programma in cattedrale giovedì 29 aprile alle 21 (ingresso gratuito), e illustrata ieri nel corso di una conferenza stampa.
Si tratta di un vero e proprio prologo dell’evento in cartellone il prossimo 18 giugno, quando allo Stadio Meazza di San Siro verrà presentata l’opera moderna sui Promessi Sposi, con le musiche di Pippo Flora e i testi e la regia di Michele Guardì, in veste anche di produttore.
«Riscoprire e rilanciare la solidarietà come via per superare le difficoltà verso un futuro più umano e umanizzante – continua Manganini – è l’auspicio per chi, partendo dalle vicende manzoniane, cerca un senso al proprio agire». Ecco perché le porte del Duomo di Milano si apriranno al messaggio dei Promessi Sposi, un evento unico a cui sarà presente anche l’Arcivescovo.
Nel corso della serata, presentata da Lorena Bianchetti e trasmessa in diretta da Rai Tre per la Lombardia, Giorgio Albertazzi leggerà pagine scelte dal romanzo e il cast della Compagnia del Teatro Musicale Italiano interpreterà brani legati ai temi della fede, della speranza e della carità tratti dall’opera di Flora e Guardì. Al termine, inoltre, saranno raccolte offerte per il Fondo Famiglia Lavoro, voluto dal cardinale Tettamanzi più di un anno fa per sostenere le famiglie della Diocesi in difficoltà economica a causa della crisi e che ha già raccolto quasi otto milioni di euro e aiutato quasi tremila nuclei famigliari.
Un bel messaggio di solidarietà è arrivato anche dal Comune di Milano, promotore dell’opera di Guardì: «A giorni chiuderemo il bilancio di previsione – ha detto l’assessore agli Eventi Giovanni Terzi – e un pezzo di dote lo metteremo senz’altro nel Fondo».
Più volte, durante la conferenza stampa, è stato ricordato un quadro del capitolo XVII dei Promessi Sposi in cui Renzo, pur avendo in tasca pochi denari e pur avendone bisogno per il suo viaggio, non esita a donarli a chi è in condizioni più drammatiche delle sue, certo che da quel suo dono ne nasceranno altri, a beneficio suo e di molti.
«Nella crisi di oggi – ha sottolineato monsignor Manganini – il gesto di Renzo conserva intatti i suoi significati: la solidarietà non risponde solo ai bisogni puntuali, ma contribuisce a costruire una società più giusta. A condizione che non sia solo un gesto episodico di alcuni, ma “sinfonia” condivisa da molti».
Anche monsignor Marco Ballarini, dottore della Biblioteca Ambrosiana e direttore della Classe di italianistica, si è soffermato sul tema della carità nei Promessi Sposi. «In Lucia la carità assume il volto della misericordia – ha spiegato -, mentre in Federico Borromeo quello dell’amore incondizionato per i fratelli, tanto che non esita a recarsi tra gli appestati e invita i suoi preti a andare incontro alla peste come un premio». Ha poi aggiunto: «La carità in Manzoni non è un semplice aiuto al povero o un voler ristabilire un senso di giustizia, ma ha un valore più profondo». Anche Ballarini porta a esempio Renzo, che ha perso tutto eppure si fa Provvidenza per chi è in difficoltà: «Potrebbe essere questo il significato e il frutto più maturo del Fondo istituito dalla nostra Diocesi».
Info: info@seratamanzoniana.it – www.seratamanzoniana.it «Un’occasione per riflettere sui temi della carità e della solidarietà, tanto cari al nostro Cardinale e a tutta la Chiesa ambrosiana». Così monsignor Luigi Manganini, arciprete del Duomo di Milano, presenta la serata manzoniana dal titolo Fede, Speranza e Carità, in programma in cattedrale giovedì 29 aprile alle 21 (ingresso gratuito), e illustrata ieri nel corso di una conferenza stampa.Si tratta di un vero e proprio prologo dell’evento in cartellone il prossimo 18 giugno, quando allo Stadio Meazza di San Siro verrà presentata l’opera moderna sui Promessi Sposi, con le musiche di Pippo Flora e i testi e la regia di Michele Guardì, in veste anche di produttore.«Riscoprire e rilanciare la solidarietà come via per superare le difficoltà verso un futuro più umano e umanizzante – continua Manganini – è l’auspicio per chi, partendo dalle vicende manzoniane, cerca un senso al proprio agire». Ecco perché le porte del Duomo di Milano si apriranno al messaggio dei Promessi Sposi, un evento unico a cui sarà presente anche l’Arcivescovo.Nel corso della serata, presentata da Lorena Bianchetti e trasmessa in diretta da Rai Tre per la Lombardia, Giorgio Albertazzi leggerà pagine scelte dal romanzo e il cast della Compagnia del Teatro Musicale Italiano interpreterà brani legati ai temi della fede, della speranza e della carità tratti dall’opera di Flora e Guardì. Al termine, inoltre, saranno raccolte offerte per il Fondo Famiglia Lavoro, voluto dal cardinale Tettamanzi più di un anno fa per sostenere le famiglie della Diocesi in difficoltà economica a causa della crisi e che ha già raccolto quasi otto milioni di euro e aiutato quasi tremila nuclei famigliari.Un bel messaggio di solidarietà è arrivato anche dal Comune di Milano, promotore dell’opera di Guardì: «A giorni chiuderemo il bilancio di previsione – ha detto l’assessore agli Eventi Giovanni Terzi – e un pezzo di dote lo metteremo senz’altro nel Fondo».Più volte, durante la conferenza stampa, è stato ricordato un quadro del capitolo XVII dei Promessi Sposi in cui Renzo, pur avendo in tasca pochi denari e pur avendone bisogno per il suo viaggio, non esita a donarli a chi è in condizioni più drammatiche delle sue, certo che da quel suo dono ne nasceranno altri, a beneficio suo e di molti.«Nella crisi di oggi – ha sottolineato monsignor Manganini – il gesto di Renzo conserva intatti i suoi significati: la solidarietà non risponde solo ai bisogni puntuali, ma contribuisce a costruire una società più giusta. A condizione che non sia solo un gesto episodico di alcuni, ma “sinfonia” condivisa da molti».Anche monsignor Marco Ballarini, dottore della Biblioteca Ambrosiana e direttore della Classe di italianistica, si è soffermato sul tema della carità nei Promessi Sposi. «In Lucia la carità assume il volto della misericordia – ha spiegato -, mentre in Federico Borromeo quello dell’amore incondizionato per i fratelli, tanto che non esita a recarsi tra gli appestati e invita i suoi preti a andare incontro alla peste come un premio». Ha poi aggiunto: «La carità in Manzoni non è un semplice aiuto al povero o un voler ristabilire un senso di giustizia, ma ha un valore più profondo». Anche Ballarini porta a esempio Renzo, che ha perso tutto eppure si fa Provvidenza per chi è in difficoltà: «Potrebbe essere questo il significato e il frutto più maturo del Fondo istituito dalla nostra Diocesi».Info: info@seratamanzoniana.it – www.seratamanzoniana.it Per partecipare – I biglietti di ingresso alla serata manzoniana in Duomo sono gratuiti: si potranno ritirare, a partire da mercoledì 28 aprile, presso Duomo Point (Via Arcivescovado 1) e Urban Center ( Galleria Vittorio Emanuele, 11). Ciascuno potrà ritirare un solo invito, valido per 2 persone. – link ()