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Oratorio estivo

Cesano Boscone, comunità pastorale dai bambini

di Cristina CONTI Redazione

28 Giugno 2010

Un oratorio diviso per fasce d’età. In cui le parrocchie collaborano tra loro come se fossero una sola. È l’esperienza che quest’anno hanno inaugurato le parrocchie di Cesano Boscone. I ragazzi, indipendentemente da dove abitano, vengono divisi tra i diversi oratori per fasce d’età. Dalla prima alla terza elementare il punto di riferimento è la parrocchia di Sant’Ireneo nel quartiere Tessera, per la quarta e la quinta quella centrale di San Giovanni Battista, mentre per le medie c’è quella di San Giustino.
«Abbiamo scelto di dividere i ragazzi in questo modo per diversi motivi – spiega don Donato Cameroni, responsabile dell’iniziativa -. Innanzitutto una questione pastorale. Volevamo cioè mettere in atto quello che aveva chiesto l’Arcivescovo: vivere insieme il mandato cittadino, vivere la parrocchia altrui come la propria». Così gli animatori hanno fatto il corso insieme e si sono coordinati tra loro.
Ma c’è anche un secondo motivo. Calibrare l’esperienza educativa secondo le diverse fasce d’età. Una necessità che oggi è diventata davvero indispensabile. «Cerchiamo infatti di scegliere le gite più adatte a seconda dei diversi gruppi, adeguiamo poi il linguaggio per ciascuna età e anche nella preghiera teniamo conto delle diverse fasi della vita che i ragazzi si trovano ad affrontare», spiega don Cameroni.
Si comincia il lunedì con il gioco a squadre, poi il martedì è il turno della piscina e il giovedì quello delle gite. In ogni oratorio un giorno alla settimana c’è la celebrazione della Messa, preparata dai bambini e dagli animatori. Ogni giorno il pranzo insieme, seguito dai canti e dai balli proposti dalla Fom. Fino alle 17.30, quando l’esperienza si conclude con la recita dei vespri.
L’iniziativa è molto apprezzata, sia dai bambini che dai genitori. «L’impatto visivo è di una grande confusione, ma sicuramente l’oratorio estivo adesso è un luogo in cui è più facile fare la stessa cosa – commenta don Donato -. Negli scorsi anni, per esempio, era facile che alcuni ragazzi delle medie fossero in disparte, ai margini. Quest’anno no, giocano e fanno le altre attività insieme agli altri. Insomma siamo riusciti a rendere partecipi tutti, a coinvolgerli di più in questa esperienza, a integrarsi con il gruppo».
E poi è un’occasione per stare insieme ai compagni di scuola che magari sono di un’altra parrocchia: qui si ritrovano infatti tutti gli amici della città. «L’oratorio estivo diventa un momento di continuità nell’amicizia, un modo per non perdere i legami di solidarietà e di dialogo che si sono costruiti tra i banchi, un’opportunità per cementare le amicizie, renderle più solide», precisa don Donato.
Per aiutare i ragazzi le famiglie negli spostamenti è stato poi organizzato anche un bus navetta, che va incontro alle esigenze di coloro che non possono andare a prendere i ragazzi o portarli al mattino. Un’altra scelta che accorcia le distanze tra le comunità parrocchiali. Le fatica, comunque, non manca. «Io e don Marco Cianci, che con me è responsabile dell’iniziativa, giriamo in tutti e tre gli oratori – conclude don Cameroni -. Certo, dobbiamo lavorare molto insieme agli animatori per coordinare le attività, organizzarci negli spostamenti, ma l’impressione è positiva, anzi è forse meglio della normale esperienza di oratorio estivo». Un oratorio diviso per fasce d’età. In cui le parrocchie collaborano tra loro come se fossero una sola. È l’esperienza che quest’anno hanno inaugurato le parrocchie di Cesano Boscone. I ragazzi, indipendentemente da dove abitano, vengono divisi tra i diversi oratori per fasce d’età. Dalla prima alla terza elementare il punto di riferimento è la parrocchia di Sant’Ireneo nel quartiere Tessera, per la quarta e la quinta quella centrale di San Giovanni Battista, mentre per le medie c’è quella di San Giustino.«Abbiamo scelto di dividere i ragazzi in questo modo per diversi motivi – spiega don Donato Cameroni, responsabile dell’iniziativa -. Innanzitutto una questione pastorale. Volevamo cioè mettere in atto quello che aveva chiesto l’Arcivescovo: vivere insieme il mandato cittadino, vivere la parrocchia altrui come la propria». Così gli animatori hanno fatto il corso insieme e si sono coordinati tra loro.Ma c’è anche un secondo motivo. Calibrare l’esperienza educativa secondo le diverse fasce d’età. Una necessità che oggi è diventata davvero indispensabile. «Cerchiamo infatti di scegliere le gite più adatte a seconda dei diversi gruppi, adeguiamo poi il linguaggio per ciascuna età e anche nella preghiera teniamo conto delle diverse fasi della vita che i ragazzi si trovano ad affrontare», spiega don Cameroni.Si comincia il lunedì con il gioco a squadre, poi il martedì è il turno della piscina e il giovedì quello delle gite. In ogni oratorio un giorno alla settimana c’è la celebrazione della Messa, preparata dai bambini e dagli animatori. Ogni giorno il pranzo insieme, seguito dai canti e dai balli proposti dalla Fom. Fino alle 17.30, quando l’esperienza si conclude con la recita dei vespri.L’iniziativa è molto apprezzata, sia dai bambini che dai genitori. «L’impatto visivo è di una grande confusione, ma sicuramente l’oratorio estivo adesso è un luogo in cui è più facile fare la stessa cosa – commenta don Donato -. Negli scorsi anni, per esempio, era facile che alcuni ragazzi delle medie fossero in disparte, ai margini. Quest’anno no, giocano e fanno le altre attività insieme agli altri. Insomma siamo riusciti a rendere partecipi tutti, a coinvolgerli di più in questa esperienza, a integrarsi con il gruppo».E poi è un’occasione per stare insieme ai compagni di scuola che magari sono di un’altra parrocchia: qui si ritrovano infatti tutti gli amici della città. «L’oratorio estivo diventa un momento di continuità nell’amicizia, un modo per non perdere i legami di solidarietà e di dialogo che si sono costruiti tra i banchi, un’opportunità per cementare le amicizie, renderle più solide», precisa don Donato.Per aiutare i ragazzi le famiglie negli spostamenti è stato poi organizzato anche un bus navetta, che va incontro alle esigenze di coloro che non possono andare a prendere i ragazzi o portarli al mattino. Un’altra scelta che accorcia le distanze tra le comunità parrocchiali. Le fatica, comunque, non manca. «Io e don Marco Cianci, che con me è responsabile dell’iniziativa, giriamo in tutti e tre gli oratori – conclude don Cameroni -. Certo, dobbiamo lavorare molto insieme agli animatori per coordinare le attività, organizzarci negli spostamenti, ma l’impressione è positiva, anzi è forse meglio della normale esperienza di oratorio estivo».