Sirio 26-29 marzo 2024
Share

Appiano Gentile

“Bait”, una casa dedicata ai bisogni della famiglia

di Maria Teresa ANTOGNAZZA Redazione

8 Marzo 2010

Famiglia al centro dell’attenzione della pastorale del decanato di Appiano Gentile. Si comincia dal principio, mettendo bene a fuoco le premesse su cui si fonda una nuova famiglia, con un’attenzione particolare riservata ai corsi per i fidanzati. La scelta delle 18 parrocchie è stata infatti quella di offrire nel corso dell’anno, accanto a quattro corsi che seguono la formula tradizionale, due corsi “speciali”. Uno è studiato su misura di tutte quelle coppie che si accostano al sacramento provenendo da lunghe esperienze precedenti di convivenza o dal matrimonio civile, dove magari ci sono anche dei figli; l’altro è dedicato espressamente a chi vuole qualcosa di più da questo percorso di preparazione al matrimonio. Sono i parroci che cercano di formulare la proposta più adatta alle singole coppie, dedicando maggiore attenzione al colloquio iniziale di richiesta del sacramento. Ma attenzione alla famiglia significa anche cura delle problematiche che toccano profondamente il mondo adolescenziale e giovanile: è lo scoglio più duro al momento, anche per la presenza di un unico prete dedicato espressamente alla pastorale giovanile. «Stiamo pensando a soluzioni nuove, come la presenza di laici responsabili negli oratori e dedicati in particolare al mondo giovanile; ma siamo solo ai primi passi», spiega il decano don Braga. C’è invece un’interessante esperienza dove i passi sono già stati fatti e che rappresenta forse il “fiore all’occhiello” dell’attenzione decanale all’universo domestico. Si tratta della “casa” delle famiglie, chiamata Bait, dal termine ebraico, realizzata da settembre in una delle canoniche rimaste vuote dopo la partenza del parroco, quella di Lurago. La “casa” si è riempita di nuovo, offrendo ascolto e attenzione a tutte le problematiche e i bisogni delle coppie e delle famiglie del territorio. Una sorta di nuovo “consultorio”, centro di ascolto in particolare: una quindicina di professionisti fra medici, avvocati, psicologi, pedagogisti, ogni sabato dedica un po’ del proprio tempo a chi bussa. E davanti alla porta c’è sempre qualcuno che chiede un appuntamento. «Da quando abbiamo iniziato – dicono i responsabili – il lavoro non è mai mancato, anzi, la domanda è sempre in crescita, segno di un forte bisogno di ascolto, soprattutto, e di accompagnamento, per le fatiche di coppia, per la relazione genitoriale e per molte altre problematiche che oggi attraversano la famiglia». Ultimo segnale di grande valorizzazione di tutto ciò che è famiglia, che arriva da una delle parrocchie del decanato, riguarda un aspetto tipicamente religioso. A Caccivio, infatti, il parroco don Renato Cameroni, ha avviato un’esperienza particolare in occasione della visita natalizia delle famiglie. Un gruppo di laici, adeguatamente preparati, nel tempo che precede il Natale fa una visita alle famiglie, per portare l’augurio della parrocchia e fare un breve momento di preghiera insieme. Un gesto e un’attenzione alle case dei parrocchiani nato in occasione della missione popolare del 2002, con i “visitatori”, cresciuti sempre più di numero. Famiglia al centro dell’attenzione della pastorale del decanato di Appiano Gentile. Si comincia dal principio, mettendo bene a fuoco le premesse su cui si fonda una nuova famiglia, con un’attenzione particolare riservata ai corsi per i fidanzati. La scelta delle 18 parrocchie è stata infatti quella di offrire nel corso dell’anno, accanto a quattro corsi che seguono la formula tradizionale, due corsi “speciali”. Uno è studiato su misura di tutte quelle coppie che si accostano al sacramento provenendo da lunghe esperienze precedenti di convivenza o dal matrimonio civile, dove magari ci sono anche dei figli; l’altro è dedicato espressamente a chi vuole qualcosa di più da questo percorso di preparazione al matrimonio. Sono i parroci che cercano di formulare la proposta più adatta alle singole coppie, dedicando maggiore attenzione al colloquio iniziale di richiesta del sacramento. Ma attenzione alla famiglia significa anche cura delle problematiche che toccano profondamente il mondo adolescenziale e giovanile: è lo scoglio più duro al momento, anche per la presenza di un unico prete dedicato espressamente alla pastorale giovanile. «Stiamo pensando a soluzioni nuove, come la presenza di laici responsabili negli oratori e dedicati in particolare al mondo giovanile; ma siamo solo ai primi passi», spiega il decano don Braga. C’è invece un’interessante esperienza dove i passi sono già stati fatti e che rappresenta forse il “fiore all’occhiello” dell’attenzione decanale all’universo domestico. Si tratta della “casa” delle famiglie, chiamata Bait, dal termine ebraico, realizzata da settembre in una delle canoniche rimaste vuote dopo la partenza del parroco, quella di Lurago. La “casa” si è riempita di nuovo, offrendo ascolto e attenzione a tutte le problematiche e i bisogni delle coppie e delle famiglie del territorio. Una sorta di nuovo “consultorio”, centro di ascolto in particolare: una quindicina di professionisti fra medici, avvocati, psicologi, pedagogisti, ogni sabato dedica un po’ del proprio tempo a chi bussa. E davanti alla porta c’è sempre qualcuno che chiede un appuntamento. «Da quando abbiamo iniziato – dicono i responsabili – il lavoro non è mai mancato, anzi, la domanda è sempre in crescita, segno di un forte bisogno di ascolto, soprattutto, e di accompagnamento, per le fatiche di coppia, per la relazione genitoriale e per molte altre problematiche che oggi attraversano la famiglia». Ultimo segnale di grande valorizzazione di tutto ciò che è famiglia, che arriva da una delle parrocchie del decanato, riguarda un aspetto tipicamente religioso. A Caccivio, infatti, il parroco don Renato Cameroni, ha avviato un’esperienza particolare in occasione della visita natalizia delle famiglie. Un gruppo di laici, adeguatamente preparati, nel tempo che precede il Natale fa una visita alle famiglie, per portare l’augurio della parrocchia e fare un breve momento di preghiera insieme. Un gesto e un’attenzione alle case dei parrocchiani nato in occasione della missione popolare del 2002, con i “visitatori”, cresciuti sempre più di numero.