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Lettera

Anche ai bambini un invito alla santità

Nel tradizionale messaggio natalizio ai piccoli - a cui è allegato un cd di canzoni a cura dell'Antoniano di Bologna -, l'Arcivescovo esorta a seguire Gesù, guardando all'esempio di San Carlo Borromeo che ha speso la sua vita con generosità

di Luisa BOVE Redazione

12 Novembre 2010

«Carissimi bambini anche quest’anno ho trovato un po’ di tempo per scrivervi una bella lettera di Natale». Inizia così il testo che l’Arcivescovo invia a tutti i bimbi della diocesi durante l’Avvento. Santi subito (Centro Ambrosiano, 3 euro) è il titolo del libretto a colori con testi e disegni, al quale è allegato anche un cd con una canzone a cura dell’Antoniano di Bologna.
Il cardinale Tettamanzi sceglie di affrontare un tema tutt’altro che facile per i piccoli: la santità. L’occasione nasce dal fatto che quest’anno si celebra il quarto centenario della canonizzazione di San Carlo Borromeo. «Fece tante di quelle cose per il bene materiale e spirituale della gente di allora – si legge – che noi quasi non riusciamo a immaginarle». E aggiunge: «Soprattutto non riusciamo a spiegarci come fece a realizzarle tutte vivendo solo quarantasei anni, in tempi nei quali non c’erano la corrente elettrica, il telefono, l’automobile, la televisione, i computer e internet».
A partire dalla figura di San Carlo, l’Arcivescovo spiega ai bambini come anche loro possono diventare santi. «Seguendo la luce della vita di Gesù» e cioè «lasciando che tutto ciò che è buono, giusto e vero abiti nei nostri cuori, per portare pace a tutti».
Ma cosa possono fare i bambini? «Ridonare a Gesù tutto quello che ci ha dato – scrive Tettamanzi -, così a Natale potremo anche noi fare un regalo», quello di «diventare santi ogni giorno». Ma come? Attraverso i cinque sensi: vista, udito, odorato, tatto, gusto. «Quasi tutte le azioni che compiamo», continua, «coinvolgono i nostri sensi. Ciascuno di essi impegna una parte del nostro corpo: gli occhi, le orecchie, il naso, le mani, la lingua. Ecco gli “ingredienti” per il nostro “santo regalo” a Gesù!».
«Quando lasciamo che attiri a sé ogni parte della nostra persona, allora siamo sulla strada buona per essere “santi subito”». Non solo. «Ogni volta che partecipiamo alla celebrazione dei sacramenti con tutti i nostri sensi, ne usciamo un po’ più santi di prima. Capite? Non diventiamo santi per le nostre capacità e i nostri meriti, ma per tutto ciò che Gesù è capace di fare per noi e con noi». L’Arcivescovo sembra consegnare ai bambini un “programma di vita” e assicura che così diventeranno santi subito. «Carissimi bambini anche quest’anno ho trovato un po’ di tempo per scrivervi una bella lettera di Natale». Inizia così il testo che l’Arcivescovo invia a tutti i bimbi della diocesi durante l’Avvento. Santi subito (Centro Ambrosiano, 3 euro) è il titolo del libretto a colori con testi e disegni, al quale è allegato anche un cd con una canzone a cura dell’Antoniano di Bologna.Il cardinale Tettamanzi sceglie di affrontare un tema tutt’altro che facile per i piccoli: la santità. L’occasione nasce dal fatto che quest’anno si celebra il quarto centenario della canonizzazione di San Carlo Borromeo. «Fece tante di quelle cose per il bene materiale e spirituale della gente di allora – si legge – che noi quasi non riusciamo a immaginarle». E aggiunge: «Soprattutto non riusciamo a spiegarci come fece a realizzarle tutte vivendo solo quarantasei anni, in tempi nei quali non c’erano la corrente elettrica, il telefono, l’automobile, la televisione, i computer e internet».A partire dalla figura di San Carlo, l’Arcivescovo spiega ai bambini come anche loro possono diventare santi. «Seguendo la luce della vita di Gesù» e cioè «lasciando che tutto ciò che è buono, giusto e vero abiti nei nostri cuori, per portare pace a tutti».Ma cosa possono fare i bambini? «Ridonare a Gesù tutto quello che ci ha dato – scrive Tettamanzi -, così a Natale potremo anche noi fare un regalo», quello di «diventare santi ogni giorno». Ma come? Attraverso i cinque sensi: vista, udito, odorato, tatto, gusto. «Quasi tutte le azioni che compiamo», continua, «coinvolgono i nostri sensi. Ciascuno di essi impegna una parte del nostro corpo: gli occhi, le orecchie, il naso, le mani, la lingua. Ecco gli “ingredienti” per il nostro “santo regalo” a Gesù!».«Quando lasciamo che attiri a sé ogni parte della nostra persona, allora siamo sulla strada buona per essere “santi subito”». Non solo. «Ogni volta che partecipiamo alla celebrazione dei sacramenti con tutti i nostri sensi, ne usciamo un po’ più santi di prima. Capite? Non diventiamo santi per le nostre capacità e i nostri meriti, ma per tutto ciò che Gesù è capace di fare per noi e con noi». L’Arcivescovo sembra consegnare ai bambini un “programma di vita” e assicura che così diventeranno santi subito.