Share

Strasburgo

Parlamento Ue: embargo totale su gas e petrolio russi

Una risoluzione chiede ulteriori misure contro l’economia di Mosca, un tribunale speciale Onu per i crimini di guerra e di accelerare la consegna di armi all’Ucraina

di Gianni Borsa Agensir

8 Aprile 2022
Foto Sir / Parlamento europeo

Embargo totale e immediato sulle importazioni dalla Russia di petrolio, carbone, combustibile nucleare e gas. In una risoluzione adottata in plenaria a Strasburgo, gli eurodeputati chiedono ulteriori misure contro l’economia russa per provare a fermare la guerra. Nello stesso testo si chiede un tribunale speciale delle Nazioni Unite per i crimini di guerra in Ucraina. Inoltre si insiste affinché dai Paesi Ue sia accelerata la consegna di armi per permettere all’Ucraina di difendersi.

Nel testo, adottato con 513 voti favorevoli, 22 contrari e 19 astensioni, il Parlamento europeo esprime «la più grande rabbia e indignazione per le atrocità delle forze armate russe» e «chiede che i responsabili dei crimini di guerra siano chiamati a risponderne».

Per quanto attiene le misure sulle forniture energetiche, «dovrebbero essere accompagnate da un’azione volta a continuare ad assicurare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico dell’Ue nel breve termine» e da dettagliate tappe da seguire per eventualmente revocare le sanzioni «nel caso in cui la Russia adotti provvedimenti intesi a ripristinare l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale e ritiri completamente le proprie truppe dal territorio ucraino».

Corridoi umanitari per evacuare i civili

Gli eurodeputati chiedono inoltre ai leader dei 27 Paesi Ue di escludere la Russia dal G20 e da altre organizzazioni multilaterali, come l’Unhcr, l’Interpol, l’Organizzazione mondiale del commercio, l’Unesco, per dare «un segnale importante del fatto che la comunità internazionale non tornerà a lavorare come di consueto con lo Stato aggressore».

Per rendere le sanzioni più efficaci, il Parlamento chiede che le banche russe siano escluse dal sistema Swift, di vietare l’ingresso nelle acque territoriali dell’Ue e l’attracco nei porti dell’Unione di «qualsiasi nave battente bandiera russa, registrata, posseduta, noleggiata, gestita dalla Russia e il trasporto di merci su strada da e per Russia e Bielorussia».

I deputati chiedono anche di «sequestrare tutti i beni appartenenti ai funzionari russi o agli oligarchi associati al regime di Putin, ai loro rappresentanti e prestanome, nonché alle figure legate al regime di Lukashenko in Bielorussia».

In riferimento alle atrocità sconcertanti, «che innegabilmente si configurano come crimini di guerra», commesse dalle truppe russe in Ucraina e in particolare a Bucha e che hanno quasi completamente distrutto Mariupol, Volnovakha e altre città e villaggi, i deputati sottolineano che «gli autori dei crimini di guerra devono essere ritenuti responsabili e chiedono l’istituzione di un tribunale speciale delle Nazioni Unite per i crimini in Ucraina».

Il Parlamento sostiene che «le consegne di armi devono essere intensificate per permettere all’Ucraina di difendersi efficacemente, e ribadisce il proprio sostegno a tutti gli aiuti di tipo difensivo alle forze armate ucraine offerti individualmente dai Paesi Ue e collettivamente attraverso lo strumento europeo per la pace».

I deputati chiedono «corridoi umanitari sicuri per evacuare i civili in fuga dai bombardamenti e il potenziamento delle reti di aiuti umanitari dell’Ue in Ucraina».

Vai allo speciale