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La chiesa di San Nazaro in Pietrasanta sorgeva a pochi passi dal Cordusio ed il toponimo «pietrasanta» sembra derivare da una pietra utilizzata da sant’Ambrogio per montare a cavallo

Mirko Guardamiglio

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La Parrocchia di San Nazaro in Pietrasanta nella Descrizione di Milano ad opera del Lattuada è fatta risalire ad un edificio sacro detto «ad petram sanctam» del secolo XI mentre nella Notitia cleri del 1398 è elencata come «capella» in Porta Comasina della città di Milano; nello Status ecclesiase mediolanensis della metà del secolo XV è elencata fra le parrocchie di Porta Vercellina nella città di Milano come anche nella Rubrica parrocchie città di Milano del 1524. Nel Liber seminarii del 1564 è attestata come rettoria; nei Decreti Famagosta del 1576 è elencata fra le parrocchie di Porta Vercellina. Nel Fondo Duplicati è attestata intorno all’anno 1578 la soppressione della parrocchia di San Nazaro in Pietrasanta che divenne chiesa sussidiaria della Parrocchia di San Tommaso in Terra Mara infatti la rettoria di San Nazaro in Pietrasanta figura ancora nel Registro benefici diocesi di Milano negli anni 1579-1585. Una volta soppressa il suo archivio fu assorbito all’interno dell’archivio della Parrocchia di San Tommaso in Terra Mara. La chiesa di San Nazaro in Pietrasanta sorgeva a pochi passi dal Cordusio e la via sulla quale si affacciava veniva naturalmente detta «Contrada di San Nazaro Pietrasanta», sulla stessa strada si affacciava il palazzo del Carmagnola. Il toponimo «pietrasanta» sembra derivare dalla custodia di una pietra utilizzata da sant’Ambrogio per montare a cavallo e perciò ritenuta sacra. Questa chiesa venne rimaneggiata tre volte. La prima volta per volontà della confraternita di San Gerolamo alla quale San Carlo Borromeo aveva affidato la gestione della chiesa di San Nazzaro in Pietrasanta, la seconda volta avvenne nel 1719 e la terza ed ultima volta nel 1721 secondo il progetto attribuito all’architetto Carlo Federico Castiglioni. Infine nel 1888 la chiesa venne abbattuta per costruire via Dante, in ossequio al piano regolatore Beruto. In questo modo la contrada della Pietrasanta perse il suo nome dato che la pietra fu spostata nella chiesa di San Vincenzo in prato mentre la Statua della Vergine Maria fu spostata nella Parrocchia di San Tomaso in Terra Mara.

FONTI:

  • B. Sannazzaro, Nazaro in Pietra santa, chiesa di S. in Dizionario della Chiesa ambrosiana, NED, Milano 1990.

 

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