Almanacco liturgico Il Santo del giorno Il Vangelo di oggi Agenda dell'Arcivescovo

Come nei primi secoli la Chiesa difese la donna dal giogo maschile così oggi vuol difenderla dagli eccessi che insidiano la sua vera grandezza (tratto da Fiamma viva)

G.M.

Donne_inquiete

Leggendo la prefazione di Edoardo Bressan scopriamo che «questo lavoro della Maveri presenta notevole interesse sia per la storia religiosa del Novecento sia per la storia di genere, offrendo un significativo contributo sull’apporto delle donne cattoliche all’arduo cammino dell’emancipazione femminile. Si tratta di risultati legati a una vastissima e puntuale esplorazione delle fonti, inedite (conservate presso l’Archivio dell’Istituto per le Scienze Religiose Giovanni XXIII di Bologna, l’Archivio Storico Diocesano di Milano, l’Archivio Segreto Vaticano, la Biblioteca Ambrosiana) ed edite, dalla pubblicistica religiosa entre deux siècles alle numerose riviste cattoliche del periodo, femminili e no. All’indagine archivistica e bibliografica si unisce un’attenta rivisitazione della storiografia, soprattutto di quella che da decenni ha più contribuito allo sviluppo della storia di genere, che presenta una varietà di interpretazioni anche rispetto alle vicende e alle figure qui esaminate di per se stessa rivelatrice di quanto esse siano state al centro di mote controversie. […] Nel quadro di un’incipiente trasformazione del ruolo della donna, tanto nelle relazioni familiari quanto nelle attività lavorative, vengono puntualmente ricostruiti gli inizi di un’avventura dai tratti peculiari, in relazione, anche e forse particolarmente in Italia, con la ripresa e la diffusione della spiritualità francescana […] Si tratta di suggestioni che non lasciano certo insensibile il primo gruppo di donne cattoliche milanesi, da una parte impegnate in un’intensa pratica caritativa e dall’altra assai motivate nel tentativo di ripensare la figura femminile in piena fedeltà al cristianesimo. […] Non pochi sono gli elementi di novità che emergono dalla ricerca di Federica Maveri. A essere meglio delineate sono per esempio le due diverse anime del movimento, quella che resta legata […] a “L’Azione muliebre” e quella sorta nel 1904 intorno […] alla rivista “Pensiero e azione” […] Con molta attenzione vengono qui ripercorsi due cammini paralleli, la cui distanza si accentua con la Pascendi e la nascita dell’Unione donne cattoliche italiane. […] Viene qui approfondito il profilo biografico e intellettuale di Antonietta Giacomelli, con il suo famoso e discusso manuale liturgico Adveniat Regum tuum, vicino alla sensibilità di molti autori del modernismo italiano e in particolare di don Brizio Casciola. Ma ci sono anche altri aspetti di grande interesse, all’interno di questa temperie, come per esempio i rapporti con l’ ”Unione per il bene”, che aveva tra i suoi promotori Tommaso Gallarati Scotti e il cui programma filantropico, aperto a ogni credo religioso, non poteva non sollevare perplessità, pur nelle sincere istanze di cambiamento. […] Su questo mondo irrompe poi bruscamente la Grande Guerra, mandandolo in frantumi. L’atteggiamento di fronte all’intervento italiano viene allora indagato come ulteriore spartiacque fra tendenze differenti del “femminismo cristiano”, con le figure più segnate dalla crisi modernista che si indirizzano verso una convinta partecipazione al conflitto. Ma anche l’atteggiamento orientato alla neutralità dell’Unione donne cattoliche italiane non è di ostacolo al coinvolgimento patriottico in opere di assistenza morale e materiale, collaborando all’iniziativa di consacrazione dell’esercito del Sacro Cuore, fortemente voluta da padre Agostino Gemelli e da Armida Barelli. Verso la conclusione del conflitto vengono poste, ancora a Milano, le premesse per la nuova Gioventù femminile di Azione cattolica, di cui la Barelli sarebbe stata presidente per quasi un trentennio, con un inedito carattere di apostolato rivolto a tutte le ragazze e le giovani donne. […] La proposta è, con sempre maggior chiarezza, quella di un tessuto di sociabilità capace di avviare la “metamorfosi culturale” necessaria a una presenza delle donne cattoliche nella società contemporanea».

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FONTE:
F. Maveri, Donne inquiete. Cattoliche del primo Novecento, Edizioni Studium, 2019 Roma.

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