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Anche se nella Milano del primo Ottocento la maggior parte delle persone moriva a motivo di malattie infettive è ormai certificata la presenza del tumore fra le cause di decesso

Parish_mortality

Sotto la guida del professor Giancarlo Cesana, Michele Augusto Riva – ricercatore di storia della medicina del dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano-Bicocca – e Sara Conti – biostatistica del centro di studio e ricerca sulla Sanità pubblica – hanno analizzato ben 29.865 certificati di morte compilati nel periodo compreso fra il 1816 e il 1822, custoditi presso l’Archivio storico diocesano di Milano e relativi alle Parrocchie della Città di Milano verificando la presenza di ben 357 casi di morte per tumore, principalmente diagnosticati in soggetti di sesso femminile (78%), il 37% dei quali all’utero. La situazione descritta nello studio «Parish mortality in paleo-oncology» pubblicato sulla rivista «Lancet Oncology» risulta molto simile a quella presente oggi nei paesi in via di sviluppo, dove il tumore alla cervice uterina è un problema sanitario molto rilevante. Come allora nella Milano pre-industriale così oggi in alcune metropoli europee, americane, asiatiche e africane la scarsa igiene personale e la promiscuità sessuale potrebbero favorire la diffusione dell’infezione da papillomavirus (HPV), all’origine di questo tipo di tumori.

Link utili:
The Lancet Oncology
Per richiedere l’analisi in formato pdf

Articoli collegati:
https://www.unimib.it/comunicati/tumori-nella-milano-inizio-800-piu-frequente-allutero
https://www.msdsalute.it/notizie-detail.xhtml?code=tcm:4148-922694
http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=66445
https://www.ilsussidiario.net/news/salute-e-benessere/2018/10/9/morire-di-tumore-a-milano-studio-mostra-come-a-inizio-800-il-piu-frequente-era-quello-all-utero/843247/

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